Risposte per il messaggio: Uno Sguardo Sulla LiricaAutore: Uno Sguardo Sulla Lirica, 17/09/2009- Per opera lirica intendo un fattore di identità, un modo per riconoscermi.
L'ascolto, che è stato  solitario, viene comunicato come una poetica delle sensazioni allargata e intensificata.
E' il grande discrimine col compagno che non ascolta. Lui non ce la fa a capire. Allora canto io.
Lui va a teatro per guardare gli allestimenti. Io per chiudere gli occhi.Â
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Quando metto in scena un'opera parto dal mio corpo. La canto tutta, la ricanto e poi la trovo nei miei cantanti. C'è anche dentro di loro.
La loro natura di corpi genera lo spazio e l'opera si accampa in un angolo o in una grotta.
Trasmuta la natura con una rapidità che è più orrorifica che teatrale : il canto è un effetto speciale involontario.
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Pestata sul pianoforte, l'opera ha qualcosa di primordiale, come un battito di tamburi che impone al cantante di gridare di più.
Solo così la voce raggiunge la mia sordità, di me diventato il compagno di me stesso.
Giacomo Agosti
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