In breve: Per tutti gli amici di Liricamente il regista Mauro Maletti e lo sceneggiatore Daniele Rubboli offrono un imperdibile cortometraggio per tutti gli amanti dell'opera lirica: "Il sogno di Rigoletto".
“Il sogno di Rigoletto” non è un film. E' un cortometraggio.
“Il sogno di Rigoletto” non è ispirato alla storia del
capolavoro verdiano. E' il racconto di un perdente.
“Il sogno di Rigoletto” non è un omaggio a Giuseppe
Verdi. E' un affettuso pensiero rivolto a tutti coloro che non sono mai
riusciti a tirar fuori dal cassetto i propri sogni.
Guarda il cortometraggio
Lo ha realizzato il registaMauro Maletti di
Modena, un poeta dell'immagine che viene dalla fotografia e dal restauro delle
opere d'arte.
Lo ha ideato e sceneggiato Daniele Rubboli, anche lui
modenese, da 34 anni esiliato a Milano: giornalista e scrittore, operatore
teatrale a 360 gradi.
Lo ha interpretato con una forza scenica sorprendente Gabriele Nani,
giovane ma affermato baritono di Bergamo che Rubboli fece debuttare ai tempi del
mitico Teatro Rosetum di Milano, ed ora canta nel mondo, tanto che nei giorni
delle varie presentazioni del film a Guastalla, Finale Emilia, Modena, Milano,
non ha mai potuto essere presente perchè impegnato in teatro a Seul.
Con lui Gianni Giovanoli, basso della storica Corale
Rossini di Modena dove cantarono i Pavarotti, padre e
figlio, e gran parte dei suoi colleghi coristi, bravissimi a dare verità ad un
racconto un po' naif, che strizza l'occhio al cinema neo - realista. E c'è un
campione italiano di fisarmonica, Silvano Ballerini che, quando
non suona O Ciciornia (Occhi neri) o pagine verdiane,
improvvisa in diretta sul set musica di intrattenimento.
La colonna sonora interamente affidata alla fisarmonica è uno dei punti di
forza del cortometraggio e una delle scelte piu' applaudite anche a Milano dove,
per la presentazione all'illustre Circolo Volta, c'era un padrino d'eccezione,
il tenore Nicola Martinucci, ed una folla di vecchi abbonati
della Scala.
La fisarmonica è lo strumento ideale per accompagnare chi canta all'osteria,
e il protagonista di questo racconto, conosce solo questa realtà. Così quando
riesce, nel sogno, a salire su un palcoscenico vero, in un teatro vero, si porta
dietro il suono della fisarmonica perchè gli appartiene come un vestito vecchio,
ma comodo.
Girato in parte in una ricostruita osteria nella campagna di Modena che si
rifà a tanti locali Anni Sessanta e Settanta oggi scomparsi, per le scene di
teatro si è andati in quello seicentesco della Rocca di Novellara, gentilmente
concesso da quel Comune, e riempito da melomani di casa, ma arrivati anche da
Modena, Reggio E., Guastalla, Mirandola, Carpi e perfino Finale Emilia e
Bressanone!
Tutto è stato realizzato nei tempi nei quali, in un teatro di provincia,
quelli che non hanno sovvenzioni e vivono sul botteghino, si mette in scena
un'opera lirica: solo due giorni. Senza prove, in diretta dalle 15 alle 23, come
piace a Rubboli che aveva preparato la sceneggiatura nei dettagli, in modo che
ci fosse un binario sicuro.
Alcuni momenti sono stati girati anche all'aperto, di notte, nella piazzetta
della Pomposa, a Modena, dove i coristi della Rossini, preparati da Luca
Saltini, interpretano un suggestivo “zitti zitti corriamo a vendetta”
attaccati alla cancellata di una casa antica.
Il registaMauro Maletti ha seguito l'amico
Daniele Rubboli in una sorta di accorato pensiero al popolo
emiliano-romagnolo così impastato di febbre per il teatro d'opera.
Un pensiero per quelli che andavano all'osteria per giocare a carte, bere
Lambrusco, mangiare uova sode, salame e bensone, ma ascoltare anche i canti di
qualche dilettante, o di vecchi professionisti che, usciti dalle stagioni
teatrali, cercavano ancora qualche brandello di pubblico, vicino a casa.
Un pensiero, appena velato di tristezza, per chi ha fatto scorrere gli anni
della propria vita accarezzando un sogno che non ha potuto o voluto realizzare.
I titoli di coda scorrono sul volto di Angela Alesci,
promettente soprano lirico, che viene dalla chitarra classica e dal liuto,
grande interprete di musiche trobadoriche, che Rubboli ha fatto debuttare nel
teatro lirico: a Forlì come Elsa nel Lohengrin, a Lecco come Micaela in Carmen.
Lei il suo sogno lo sta realizzando e questo è l'augurio che gli autori fanno a
tutti coloro che guardano il film.
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