Renata Ersilia Clotilde Tebaldi nasce a Pesaro il 1º febbraio
1922.
Il padre, Teobaldo Tebaldi, proveniva da una vecchi famiglia marchigiana;
una sua bisnonna era la Contessa Giovanna Brunori di Corinaldo;
sua nonna Ersilia Guidini, era donna di rinomata bellezza e dotata
di una bellissima voce; una cugina, Edwige Tebaldi, aveva
intrapreso con successo la carriera di cantante lirica ma era morta nel dare
alla luce un bimbo che divenne poi missionario col nome di Padre Amendola dei
Tebaldi, presso il comune di Bologna è erroneamente menzionata col nome di
Eugenia, quale interprete di Flora nella Traviata del Giugno 1857 con il
titolo di Violetta, in seguito alla censura operata da fra Pier Gaetano Faletti,
inquisitore generale di Bologna in quel periodo.
La mamma di Renata, Giuseppina Barbieri, era di Langhirano, paesino a
24 chilometri da Parma. Anche i Barbieri vantavano precedenti musicali in
famiglia: il più notevole era Pietro Venturini, violinista e compositore
che, per 30 anni, era stato violino di spalla al Carlo Felice di Genova.
Anche il papà di Giuseppina aveva disposizione per la musica ed era stato uno
dei promotori della banda di Langhirano.
Il papà di Renata era invece violoncellista di professione.
Può tutto questo servire ad introdurci nell'ambiente che accolse e crebbe la
Voce d'Angelo?
Diremmo proprio di si.
Tuttavia di Renata Tebaldi non vogliamo raccontarvi la carriera ed i
successi mondiali o il dualismo con Maria Callas di cui son pieni gli
articoli di ogni
pubblicazione che rammenta la figura di questa Grande della Lirica, vogliamo
altresì riportare una frase emblematica con cui si apre la sua biografia scritta
da C. M. Casanova “Da quel giorno non ho cantato più una nota. Non ne
ho sofferto. Dirò di più: non ne ho mai sentito la mancanza. Quel che dovevo
dare l'ho dato.”
Alla domanda “Ha mai pensato di dare lezioni di canto?” la Signora
risponde: ”No. Non mi interessa. E poi la pazienza non è il mio forte.” “
Sono piuttosto propensa a dare dei consigli, dico: fammi sentire come canti e
ti dico se è giusto o sbagliato; non mi sentirei a mio agio se dovessi lavorare
con dei principianti: il pensiero che mi ossessiona maggiormente è il rischio di
rovinarli”.
“La fa soffrire andare all'opera quando altri cantano?”
“Soffro solo se l'opera è andata male. Per il resto sono una spettatrice
qualunque. Non mi immalinconisco a pensare: ecco, io la cantavo così, io facevo
quel passaggio cosà… ascolto gli altri molto oggettivamente. Certo, mi stupisce
la disinvoltura con cui si usano oggi le voci, adattandole a qualsiasi parte, ma
credo che sia un fenomeno di natura… le voci sono rimpicciolite e dobbiamo
accontentarci di quelle che ci sono o togliere certe opere dal repertorio.”
“C'è scarsità di voci spinte, oggi?”
“Si, oggi c'è molta scarsità di grandi voci ed io sono sempre più convinta
che sta nel fatto dell'intonazione dell'orchestra. E' il diapason che porta
tutto questo scompiglio. Infine bisogna ammettere che purtroppo non sono tanti i
maestri che sanno insegnare il canto; inoltre riguardo al temperamento dei
cantanti del giorno d'oggi, dirò che mi lascia un po' scettica perché sento
molte voci giovani a teatro e sono tutti preoccupati di cantare ma non si
preoccupano affatto di quello che può essere l'espressione e l'interpretazione.
Penso che dovrebbero svegliarsi un po' e pensare a quello che dicono. Se
soltanto si rendessero conto delle parole che pronunciano cantando, dovrebbero
per forza esprimere qualche cosa”.
“Esistono libri di canto che lei consiglia? Lei leggeva libri di canto?”.
“I libri più efficaci sono certamente quelli scritti da Garcia, però studiare
canto sui libri si può anche tentare di farlo, ma ci vuole una persona che
controlli, perché come si fa da soli?... Io non ho mai usato libri perché ho
avuto da Dio questo grande dono naturale ed ho studiato cercando di togliere
solo quei piccoli difetti che aveva la mia voce.”
Il 19 dicembre 2004 si spegne a San Marino
Speriamo, con queste righe, di aver contribuito a diffondere il pensiero di una
delle ultime Grandi Presenze della scena lirica mondiale: Renata Tebaldi, la
Voce d'Angelo che il mondo intero ci ha invidiato e che abbiamo voluto onorare
così.
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