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Recensione opera lirica Nabucco di Giuseppe Verdi al Teatro Comunale di Piacenza

William Fratti, 16/02/2016

In breve:
Piacenza - Recensione dell'opera lirica Nabucco di Giuseppe Verdi al Teatro Comunale di Piacenza in scena il 29 dicembre 2015 con Leo Nucci.


È il Leo nazionale ad essere il protagonista della Stagione Lirica 2015-2016 del Teatro Municipale di Piacenza: dopo l'inaugurazione con L'Amico Fritz nell'ambito del consueto progetto Opera Laboratorio, il celebre baritono posa gli abiti di docente e regista per vestire il costume di uno dei suoi personaggi più cari in due serate sold-out.

Leo Nucci è da considerarsi ancora un Nabucco di riferimento. Gli anni passano e tra breve raggiungerà il traguardo di cinquant'anni di carriera, pertanto non è certamente possibile pretendere la freschezza vocale, la fermezza e l'appoggio di un tempo, ma il fraseggio, l'uso dei colori e l'interpretazione sono invidiabili.

Lo affianca la brava Abigaille di Anna Pirozzi, che si impone per la qualità della natura della sua voce, ma come già sottolineato altre volte, continua a commettere errori tecnici che non dovrebbe. Il timbro, l'estensione, l'uso dei fiati, la capacità di fraseggiare sono di primissimo livello e potrebbe seriamene collocarsi tra le migliori cantanti del mondo se aggiustasse un poco l'appoggio - poiché certe note non sono perfettamente intonate - e le agilità - poiché talune riescono ben sgranate, altre un poco pasticciate nonostante si facciano rallentare i tempi.

Zaccaria è Mattia Denti, basso lirico che possiede tutte le note e tutte le competenze tecniche necessarie per risolvere correttamente le insidie del difficile ruolo, ma l'interpretazione è poco autorevole e manca di mordente, oltre a colori e accenti che sono poco presenti.

Elisa Barbero è una Fenena che parte abbastanza in sordina in primo atto, ma si fa sentire sempre di più col procedere della vicenda. Nell'aria di quarto atto mostra una bella morbidezza, pur con fiati un po' corti.

Leonardo Gramegna ha un bel timbro vocale, ma l'intonazione è troppo precaria. Anna è Alice Molinari, la cui presenza in primo e secondo atto non si afferra.

Roberto Carli è un Abdallo opportuno e Paolo Battaglia è un buon Sacerdote di Belo.

Buona la prova del Coro del Teatro Comunale di Modena e del Teatro Municipale di Piacenza preparati da Stefano Colò.

L'Orchestra dell'Opera Italiana, nata in parte dalle ceneri dell'Orchestra del Teatro Regio di Parma, fa il suo debutto sul palcoscenico piacentino, ma la pulizia del suono non è delle più eccellenti, complice anche la direzione piatta e soporifera di Aldo Sisillo, molto povera di accenti e sfumature, nonché avara di colori e fraseggi.

Gran parte della noia deriva anche dallo spettacolo di Stefano Monti, che si produce in una regia abbastanza presente nel coro, ma pressoché assente nei solisti, con un allestimento scenico molto banale, pur essendo stato autore di un grandioso Nabucco a Busseto in occasione del Centenario Verdiano del 2001.

Ma grazie a Leo Nucci e Anna Pirozzi la serata è un vero e meritato successo e il Teatro Municipale di Piacenza conferma che sta cercando di tornare agli antichi splendori.

 
 
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