"Vogliamo raggiungere un pubblico al di fuori della comunità di
musicologi, e avvicinare le nuove generazioni al mondo dell'opera e della musica
classica. Vogliamo assicurarci che i tesori dell'Archivio Ricordi siano
tramandati ai posteri e siano disponibili agli amanti dell'opera in tutto il
mondo".
Con questa affermazione Thomas Rabe, presidente di
Bertelsmann, multinazionale proprietaria dell'Archivio dal 1994, ha
annunciato la grande opera di digitalizzazione dell'Archivio storico di Ricordi
che da alcuni giorni è online sul portale
digital.archivioricordi.com
Fotografie di musicisti e compositori, figurini di costumi dell'opera e
disegni delle scenografie sono stati digitalizzati e caricati online, così che
tutti possano visualizzarli e avvicinarsi alla musica classica e all'opera.
L'Archivio Storico Ricordi costituisce una delle più importanti raccolte
musicali al mondo. Si è formato al nascere e crescere della Ricordi & C.,
di cui conserva ancora oggi i documenti della fondazione, avvenuta nel 1808, e
raccoglie nel corso di quasi due secoli di attività una documentazione di valore
inestimabile della storia musicale e teatrale italiana.
Sul sito c'è l'intera collezione iconografica dell'archivio fondato nel 1808.
Il suo tesoro culturale è dato in primo luogo dalle partiture autografe dei
più famosi musicisti dell'Ottocento e del Novecento, dalla corrispondenza
intercorsa fra questi e l'editore, ma anche dalla ricca produzione teatrale,
costituita da più di 10.000 pezzi fra bozzetti e figurini originali disegnati
per l'allestimento delle più importanti prime come Otello e Falstaff di Verdi o
La Bohème e Tosca di Puccini, solo per fare alcuni esempi.
Questo particolare settore dell'Archivio copre un arco temporale che va dalla
seconda metà dell'Ottocento - quando i Ricordi svolsero anche il ruolo di
impresari seguendo con passione lo sviluppo dei lavori operistici a partire dal
loro momento creativo fino alla rappresentazione finale - al 1935 circa, quando
questo ruolo cessa e gli allestimenti divengono di pertinenza dei singoli teatri
lirici, divenuti enti autonomi.
Tutto il materiale, custodito nel Palazzo di Brera a Milano, è stato
catalogato, restaurato e digitalizzato grazie al sostegno del Mibact. La
collezione digitale comprende circa 600 bozzetti di scenografie, migliaia di
figurini di costumi e tavole di attrezzeria che raccontano la genesi e la
produzione delle più celebri opere del repertorio italiano, tra cui quelle di
Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini.
Lo straordinario valore dell'Archivio deriva dalla varietà dei documenti
conservati, che offrono uno sguardo d'insieme sulle diverse sfaccettature della
cultura, dell'industria e una straordinaria testimonianza dei momenti più
importanti e cruciali della storia italiana degli ultimi due secoli.
L'Archivio comprende 3.593 partiture dal Settecento al primo Novecento di cui
2.246 autografe, circa 15.000 lettere di musicisti e librettisti, oltre 10.000
bozzetti e figurini, più di 9.000 libretti, 7.000 foto d'epoca, manifesti
liberty firmati dai grandi della grafica. Alle opere originali di Giuseppe Verdi
e Giacomo Puccini si aggiungono le principali composizioni dei Grandi della
musica classica: Rossini, Bellini, Donizetti, Paganini, Liszt, fino ai moderni
come Respighi, Malipiero, Casella, Pizzetti, Nono, Maderna, Donatoni.
Il
portale permette di accedere ai documenti attraverso indici di compositori e
opere, così come attraverso la ricerca libera. Le schede dei documenti sono
corredate delle immagini digitalizzate, da metadati dettagliati e link
permanenti.
Tra i materiali disponibili online della prima fase:
- 400 ritratti di cantanti, compositori e librettisti. - La
documentazione scenica per Aida di Giuseppe Verdi, dai figurini e bozzetti per
la prima europea del 1872 all'edizione "art nouveau" di Attilio Comelli alla
Scala nel 1904; - i disegni di Adolf Hohenstein per la prima assoluta della
Bohème di Giacomo Puccini (Torino 1896); - quelli di Giuseppe Palanti per il
Romeo e Giulietta di Charles Gounod. - Il bozzetto "La Foresta di
Fontainebleau" di Carlo Ferrario per Don Carlo di Giuseppe Verdi. - I
costumi e gli schizzi di Aroldo Bonzagni per l'operetta Il ragno azzurro di
Alberto Iginio Randegger. - L'allestimento postumo del Nerone di Arrigo
Boito, evento scaligero del 1924; la raccolta delle "disposizioni sceniche",
annotazioni dettagliate di regìa. |