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Recensione opera lirica Macbeth di Giuseppe Verdi al Maggio Musicale Fiorentino

William Fratti, 31/07/2018

In breve:
Firenze, 13 luglio 2018 - Recensione dell'opera lirica Macbeth di Giuseppe Verdi in scena al Maggio Musicale Fiorentino il 13 luglio 2018 diretta da Riccardo Muti.


Il celeberrimo Maestro Riccardo Muti torna al Maggio Musicale Fiorentino in occasione del cinquantesimo anniversario del suo debutto a Firenze e per l'occasione dirige la versione del 1865 di Macbeth di Giuseppe Verdi in forma di concerto.

Riccardo Muti non si smentisce e ancora una volta consegna alla storia una lettura verdiana appassionante, ricca di accenti drammatici, talvolta addirittura violenti, fino alle sfumature più dolci e delicate. Il finale primo è un vero e proprio capolavoro di precisione musicale e pertinenza interpretativa, ma le pagine più sublimi sono quelle dei ballabili, dove il Maestro crea un'atmosfera sinceramente ineguagliabile, e il finale ultimo, con un coro che sa unire il carattere marziale con la gioia e l'esultanza.

Protagonista è Luca Salsi - a Firenze aveva già dato ottima prova di sé nel ruolo di Macbeth nel 2013 in occasione del Bicentenario Verdiano e dell'ottantesimo anniversario del Maggio Musicale Fiorentino con la messinscena della versione del 1847 - che oggi dimostra di essere in grado di esprimere le mille sfaccettature del personaggio attraverso un canto estremamente preciso, tanto da poter essere considerato un riferimento nel ruolo. La voce è brillante, squillante, timbratissima anche nei preziosi pianissimi. I fiati sono sostenuti, lunghi e ben dosati - tranne in un piccolissimo e impercettibile incidente di cui si accorge immediatamente e corre ai ripari camuffandolo alla perfezione, come solo un professionista del suo livello sa fare. Il fraseggio è encomiabile, addirittura commovente.

Vittoria Yeo, in netta ripresa rispetto alla precedente La battaglia di Legnano, porta in palcoscenico una Lady di sicuro effetto, soprattutto nei numerosi acuti - nella cavatina e nei concertati - che contraddistinguono la parte per il resto piuttosto centrale. Pure il fraseggio è ottimo, tale da rendere con sicurezza i molteplici caratteri del difficile personaggio. Purtroppo non mancano le pagine della resa dei conti, poiché ne La luce langue e ne Una macchia, tornano a farsi sentire le stonacchiature e il mancato sostegno dei fiati con annessi problemi nei filati. In generale mostra molte doti naturali con una tecnica piuttosto precaria.

Riccardo Zanellato è un buon Banco, sempre omogeneo, corretto e privo di sbavature, anche se piuttosto ordinario.

Francesco Meli è da considerarsi in assoluto uno dei migliori in questo genere di ruoli. L'aria di Macduff gli calza a pennello, arricchita sapientemente di sfumature.

Un poco dozzinali le parti di contorno: la dama di Antonella Carpenito, il medico di Adriano Gramigni e il Malcom di Riccardo Rados. Migliori le parti affidate ai coristi: il domestico di Vito Luciano Roberti, il sicario di Giovanni Mazzei, l'araldo di Egidio Massimo Naccarato e le apparizioni di Nicolò Ayroldi, Leonardo Colesanti, Lucrezia Tacchi.

Il Coro del Maggio Musicale Fiorentino preparato da Lorenzo Fratini sfoggia una delle sue prove migliori, a partire dal comparto femminile che dà voce alle streghe.
Magica serata e grande successo.

 
 
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