Dopo solo un anno dal suo debutto, lo spettacolo di Leo Muscato
torna sul palcoscenico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
La sua visione di una moderna Carmen, con scene di
Andrea Belli, costumi di Margherita Baldoni e
luci di Alessandro Verazzi è piuttosto interessante,
soprattutto perché molto attinente alla realtà che ci circonda quotidianamente,
ma lo sviluppo della regia è piuttosto monotono, con molti momenti vuoti,
diverse scene corali poco movimentate e la noia si fa strada fin da subito.
Non aiuta la direzione di Matteo Beltrami, che fa ciò che
deve, ma non si prodiga in particolari stimoli o letture alternative o di una
qualche marcatura.
Marina Comparato è la bravissima cantante che da sempre si
conosce e la sua esecuzione è senza alcuna sbavatura, ma Carmen non è
belcanto e avrebbe bisogno di accenti e fraseggi con un certo smalto,
un'intenzione e una capacità d'accento che qui mancano e rendono la resa
piuttosto scialba seppur più che corretta.
Lo stesso vale per il Don José di Roberto De Biasio,
che fa quel che deve, ma non incanta.
Situazione diversa per la Micaëla di Laura Giordano
che, seppur un po' troppo leggera per la parte lirica, avrebbe tutte le carte in
regola per una buona riuscita, ma durante questa recita - quasi irriconoscibile
- appare eccessivamente melensa e talvolta addirittura calante.
Certamente fuori parte Leon Kim nel ruolo di Escamillo.
Acuti vividi e brillanti, ma il resto - soprattutto in basso - è decisamente
inconsistente.
Il lungo stuolo dei comprimari è abbastanza nella norma, con alti e bassi,
nessuno da ricordare, nessuno da dimenticare.
Dario Shikhmiri è Le Dancaïre, Manuel Amati
è Le Remendado, Patrizio La Placa è Moralès,
Adriano Gramigni è Zuniga, Eleonora Bellocci
è Frasquita, Giada Frasconi è Mercédès.
Molto buona la prova dei complessi artistici del Maggio Musicale
Fiorentino. Lorenzo Fratini è il Maestro del coro.
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