Laboratorio Opera Studio: intervista a Ugo Benelli
a cura della redazione, 10/03/2008
In breve:
Nella cornice colorata dell'alto borgo medievale di Montalto Ligure
nel prossimo mese di luglio si terrà un Laboratorio Opera Studio per
cantanti lirici che prevede lo studio di canto, arte scenica e interpretazione
dello spartito.
Nella cornice colorata dell'alto borgo medievale di Montalto Ligure
nel prossimo mese di luglio si terrà un Laboratorio Opera Studio per
cantanti lirici che prevede lo studio di canto, arte scenica e interpretazione
dello spartito. In particolare, l'attività formativa sarà finalizzata alla
rappresentazione pubblica dell'opera “Il Barbiere di Siviglia” di
Gioachino Rossini e, in forma di concerto, di un'ampia selezione da “Don
Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart, da “Rigoletto” di
Giuseppe Verdi e da “La Bohème” di Giacomo Puccini.
Il corso sarà tenuto da docenti di rilievo quali il celeberrimo tenore di grazia
Ugo Benelli e il maestro Angelo Guaragna, direttore d'orchestra, ai quali abbiamo posto
alcune domande per comprendere meglio quali saranno le opportunità offerte da
questa esperienza.
1) Maestro Benelli, dopo una lunga carriera, lei ha deciso di
mettere a disposizione dei giovani la sua esperienza: quali sono i principali
consigli che maggiormente si trova ad elargire ai suoi studenti?
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Altra regola importante è non forzare mai la voce: bisogna sempre
cantare usando gli interessi e non il capitale, perché quello deve durare per
molti anni!!!
Proprio per questo è necessario fare attenzione alla scelta del repertorio
senza mai sconfinare e tra una serie e un'altra di vocalizzi conviene far
riposare l'organo vocale e far rilassare l'allievo.
Per quanto riguarda, invece, l'interpretazione prima di tutto bisogna
assolutamente studiare a perfezione gli spartiti facendosi aiutare dai
grandi maestri ripassatori.
Bisogna “spendere molto”: all'inizio della carriera io partivo da Genova ed
andavo a studiare con i grandi spartitisti della Scala di Milano. Ciò che però distingue il grande artista dagli altri… è una cosa innata e non
lo insegna nessuno. Ferruccio Tagliavini all'inizio, tornando
dall'America come l'erede di Gigli, era snobbato un po' dagli amici
d'infanzia che non credevano fosse così bravo come lo si definiva. Lo andarono a
sentire al Teatro di Reggio Emilia quando per beneficenza cantò L'amico Fritz
e non appena Tagliavini attaccò il “Tutto tace” gli amici rimasero
paralizzati e dissero: “Ma questo non è Ferruccio che canta, questo è un
angelo…”
2) Maestro Guaragna, in che modo si concretizza la vostra proposta formativa,
cioè in che modo organizzerete e strutturerete le lezioni, quante ore al giorno
saranno impegnati gli studenti, il programma sarà personalizzato per ciascuno
oppure saranno prevalentemente lezioni collettive?
Sarà un periodo d'intenso e duro lavoro. Una full-immersion della lirica,
vivace e incalzante, dove si terrà poco conto dei limiti imposti dall'orologio.
All'inizio cercheremo di individuare le caratteristiche degli allievi e
comprendere in quali ambiti sarà più utile il nostro intervento. Ovviamente il
nostro lavoro sarà mirato a curare gli aspetti musicali e interpretativi, più
che a mettere in discussione la tecnica che i ragazzi hanno già acquisito, anche
se il maestro Benelli, al bisogno, è molto bravo a trasmettere pillole di
tecnica e piccoli segreti…
Personalmente amo molto curare anche i piccoli dettagli che in fase di studio
tendono a sfuggire a cantanti in erba, rimanendo sempre fedele alla tradizione.
E proprio sulla scorta di quanto la nostra tradizione ci ha tramandato, cercherò
di insegnare agli allievi sul come conciliare il rigore nello studio dello
spartito, nel rispetto di ciò che “non” è scritto.
3) Maestro Benelli, dall'esperienza che farà quest'estate con questi
giovani cantanti cosa pensa di portare a casa?
Porto a casa di nuovo l'entusiasmo perché la maniera per me di rivivere
la mia carriera è vedere che qualcuno di loro fa progressi, va avanti e fa
carriera, quindi è rivivere tutte le sensazioni di un'ascesa di carriera.
L'anno scorso al corso di Montalto ha partecipato un giovane mezzosoprano che
nell'arco di un anno ha già vinto premi a concorsi e ha debuttato già dei ruoli
d'opera.
4) Oltre ai consigli tecnici, vocali, interpretativi… cosa spera di poter
trasmettere durante il corso ai suoi allievi?
Oltre all'entusiasmo spero di trasmettere la sicurezza e anche di accentuare
un po' la personalità e il senso del ridicolo, perché nel 2008 le scelte
registiche impongono idee stravaganti pertanto i giovani devono essere capaci di
mettersi in gioco e riescono a farlo se possiedono un po' di senso del ridicolo.
Nei quindici giorni di lezione gli studenti vivranno nel Comune di Montalto
Ligure e abbiamo chiesto al sindaco dott. Matteo Orengo in che modo intenderanno
ospitare i giovani cantanti.
“Metteremo a disposizione seconde case di privati cittadini nelle quali
avranno spazi riservati in cui potranno vivere liberamente come se fossero
cittadini di Montalto, potranno cucinare oppure gustare specialità tipiche
locali.”
Negli anni in cui la pubblica amministrazione tende a tagliare i fondi all'arte
e alla cultura, il Comune di Montalto Ligure patrocina un progetto
musico-culturale di alto livello: come mai è stato deciso di destinare
importanti risorse a questa iniziativa?
“Da sette anni organizziamo questa manifestazione di Montalto Musica
decidendo di puntare sulla cultura, perché riteniamo che la cultura si alla base
della rinascita di una società. Pertanto, solo investendo in cultura si possono
sviluppare orizzonti anche per gli studenti più giovani.
Con il Laboratorio Opera Studio abbiamo creato un'opportunità che concilia
cultura e turismo per i giovani studenti di canto europei perché i ragazzi
potranno trascorre una decina di giorni in assoluta pace e relax e seguire le
lezioni di noti maestri del panorama italiano, vivendo in una zona di prima
collina, legata alla natura e alle tradizioni locali.
La nostra comunità sarà impegnata nel far vivere loro un'esperienza che ci
auguriamo diventi indelebile nel tempo, com'è accaduto in passato ad artisti che
si sono affermati con una carriera di grandi successi e che sono ancora legati
all'esperienza di Montalto.”
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