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Recensione opera Nabucco di Giuseppe Verdi all'Arena di Verona

Maria Cristina Chiaffoni, 27/06/2022

In breve:
Verona, il 25 giugno 2022 - Recensione dell'opera lirica "Nabucco" di Giuseppe Verdi in scena all'Arena di Verona.


Pubblico che finalmente ricopre tutti gli spazi del mitico anfiteatro veronese in una serata caldissima e grande spettacolo in palcoscenico: queste sono le caratteristiche di una premiere a Verona della monumentale e splendida opera verdiana che decretò il successo del suo compositore in quel lontano 9 marzo del 1842 al Teatro alla Scala di Milano.

Recensione Nabucco - Arena di Verona 2022

In scena c'è proprio il tempio della lirica milanese, ricostruito sull'enorme palco areniano, perché il regista Arnaud Bernard ambienta l'azione nella Milano delle 5 giornate occupata dagli Austriaci. In verità, la scelta suggestiva e a tratti emozionante, anche se snatura un po' l'azione confonde gli spettatori meno dotati di cultura operistica e anche storica.
Ne è un esempio la scena in cui Zaccaria chiede al Levita di portare i sacri rotoli della Torah Il santo codice reca... è poco credibile poiché nella versione scelta dal regista francese è un capo politico, verosimilmente un carbonaro.

Disturbano anche le continue corse avanti indietro di comparse e atletici artisti del coro e tutto sembra incentrato sull'intenzione di stupire chi assiste allo spettacolo.

Anche in questo caso è una regia con buone intenzioni, mache  non riesce a svolgere fino in fondo.

Fortunatamente ci pensa la parte musicale e vocale ad affascinare e sedurre il pubblico.

In primis è da elogiare il maestro israeliano Daniel Oren, che ha completamente fatto sua la partitura di Nabucco rendendo personale e vibrante ogni singolo accento e nota, infiammando l'Orchestra della Fondazione Arena, molto brava nel seguirlo, con una menzione speciale alla sezione dei violoncelli dal suono caldo ed avvolgente e coinvolgendo solisti e coro con tutto il corpo e con gestualità sapiente. Il pubblico non lo asseconda nel suo desiderio di far sentire l'etereo finale in pianissimo del magico Va pensiero, applaudendo subito alla fine dell'ultima nota ed il grande direttore, con simpatia ed estro da mattatore si volta e comunica alla moltitudine che accetta di fare il tradizionale Bis se alla fine non ci sarà l'applauso subito. Purtroppo non verrà esaudito.

Nabucco - Arena di Verona 2022

In scena ci sono due campioni davvero ragguardevoli: la Abigaille sorprendente ed umanissima di Maria Josè Siri dona con la sua voce morbidissima e ben proiettata nell'acuto a chi ascolta momenti di rara bellezza come il pianissimo nell'” Io ti amava” o nelle girate di “Ah se m'ami” oppure la lunare bellezza dell'aria “Anch'io dischiuso un giorno” eseguita quasi a fior di labbra . Non mancano poi le frecce siderali degli acuti perfetti e lanciati con sicurezza quasi proterva e la grinta dell'interprete quasi ferina, ma si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad una donna che sa quello che vuole, ma che ha anche sofferto.

Nabucco - Arena di Verona 2022

Il suo antagonista politico è il basso Abramo Rosalen, nobilissimo Zaccaria, che con apparente semplicità domina la scena. Dotato di una splendida e musicalissima vocalità, affascina nelle tre arie che gli appartengono, delineando ognuna di esse con un preciso ed unico carattere e cantando con il cuore.

Nabucco - Arena 2022

Il protagonista, il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat mi piacerebbe definirlo il terzo colosso della situazione, ma la sua pur splendida voce bronzea ed estesa rivela qualche smagliatura o stanchezza, soprattutto nel duetto con il soprano e negli acuti della cabaletta finale. Meno personale ed incisiva del solito è anche la sua interpretazione, ma comunque resta sempre un gran signore della scena.

Nabucco - Arena di Verona 2022

Sono ottimi lo squillo e la presenza scenica del tenore Samuele Simoncini, un Ismaele presente ed importante.

Nabucco - Arena di Verona 2022

Non ha convinto la Fenena di Francesca Di Sauro che è dotata di buona voce, ma con suoni fissi ed incerti soprattutto nel passaggio all'acuto. Debole e un po' anonima è anche a livello interpretativo.

Elisabetta Zizzo è invece una splendida Anna, che riesce a rendere vivo e vibrante con acuti ben emessi e sicurezza musicale negli insiemi (davvero bello l'acuto nell'Immenso Jehova!) un personaggio di fianco.

Cosa che riesce in pieno anche all'Abdallo di Carlo Bosi, sicuro e musicale e al gran Sacerdote di Belo di Nicolò Ceriani ben presente e corretto.

Una menzione speciale va al sempre ottimo Coro della Fondazione Arena di Verona, diretto dal Maestro Ulisse Trabacchin, perché pur ridotto per vari motivi ha ben cantato e sostenuto con suono unico e seducente tutta l'opera.

Belle e di grande effetto sono le scene a cura di Alessandro Camera, i costumi aderenti all'epoca risorgimentale dello stesso regista Arnaud e le luci di Paolo Mazzon, davvero ben calibrate e suggestive.

Il pubblico presente ha accolto con vero entusiasmo tutti gli artisti in proscenio decretandone un vero successo!

Nabucco - Arena di Verona 2022

 
 
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