In breve: Venerdì 9 maggio, nella sua casa di Milano, Leyla Gencer si è spenta lasciando un vuoto nei cuori degli amanti della lirica.
Questa mattina, alle ore 11, presso la Chiesa di San Babila, a Milano, verranno celebrate le esequie con l'ultimo sentito applauso a una delle più grandi interpreti del melodramma mondiale.
Venerdì 9 maggio, nella sua casa di Milano, Leyla Gencer si è spenta
lasciando un vuoto nei cuori degli amanti della lirica.
Questa mattina, alle ore 11, presso la Chiesa di San Babila, a Milano, verranno
celebrate le esequie con l'ultimo sentito applauso a una delle più grandi
interpreti del melodramma mondiale.
Di questa donna dal carattere forte e determinato, vogliamo ricordare la
caratteristica voce che seppe piegare ai più diversi stati dell'animo umano; da
un lato la accezione “furente e convulsa” (accentuata negli ultimi anni '60) e
dall'altro trasparenze e filature singolarissime.
Interprete ideale dell'Ottocento italiano, Le si deve il merito di celebri
“riesumazioni” quali I Vespri Siciliani, Jerusalem e La
battaglia di Legnano di G. Verdi ma anche la ripresa di alcune opere
donizettiane assenti da parecchio tempo dalle scene.
Turca, nata ad Istambul (1924 o 1928 a seconda delle fonti), giunse in Italia
nel 1951 e perfezionò la sua tecnica con due Colossi della Lirica: il Soprano
Giannina Arangi-Lombardi ed il Baritono Apollo Granforte.
Il suo repertorio fu vastissimo: da Lucia a Carlotta del Werther,
da Traviata a Gioconda sempre con grande temperamento ed estrema
espressività (si dedicò con successo anche a compositori moderni: Prokofiev,
Nono, Castiglioni etc).
Gli ultimi anni, li trascorse a trasmettere la sua grande professionalità ai
giovani che trovava poco attenti all'interpretazione e più portati alla
quantificazione economica di una eventuale carriera. Con amarezza costatava la
carenza di talenti, la superficialità e… la mancanza di validi Insegnanti.
Ci piace salutarla devotamente con questa frase di Angelo Sguerzi “La
sua era voce dell'animo, misteriosa e fatiscente, quasi d'oltretomba” e
con il suo canto scolpito nella nostra memoria di ascoltatori estasiati delle
sue Anna Bolena, Roberto Devereux, Caterina Cornaro, dai suoi “D'amor
sull'ali rosee”, “O cieli azzurri”, “Pace mio Dio”, senza
dimenticare l'eccelsa sua scena del sonnambulismo di Lady Macbeth...
ascoltare per credere!
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