Quel giorno nella cava di pietre qualcosa gli suggerì di abbandonare per
sempre quel faticoso lavoro e dedicarsi alla cura di quella meravigliosa voce
che madre natura gli aveva donato. I primi studi con il celebre soprano Gina
Cigna in quei lontani anni '70, e il passo ad una fulminante carriera fu
breve.
Stiamo parlando del tenore Pietro Ballo, ovvero uno dei più grandi
esponenti italiani del repertorio lirico e belcantistico tra gli anni '80 e '90.
Uomo bellissimo e simpaticissimo, sempre sorridente davanti alle sue platee, ha
acquisito presto una forte notorietà non solo per la lucentezza del suo smalto
vocale e la professionalità con la quale esercitava la sua arte, ma anche
(soprattutto dalle donne) per il suo distinto fascino che tutt'oggi fa piena
breccia nei cuori femminili.
Purtroppo, come regola che si rispetti che “la vita di nessun artista è
immune dai periodi neri”, anche per all'artista palermitano, causa problemi di
salute che a giudizio medico sembravano lasciarlo senza speranze, nel 2000
arrivò un tremendo stop alla carriera; ma la voglia di esprimersi e le innate
doti di comunicatore d'arte che gli hanno riconosciuto i suoi allievi (e non
solo), lo hanno reso protagonista dello spettacolo d'opera anche quando non lo è
stato più.
Chissà chi ha inventato il detto “C'è sempre una seconda volta”, e
buona sorte che lo ha baciato (lui e il suo pubblico), ultimamente ha annunciato
al giornale di Sicilia la notizia che centinaia di persone da anni attendevano:
“È di recente la notizia del mio ritorno artistico che grazie alla Rai, che
ne ha dato ampia divulgazione in occasione del concerto di chiusura della fiera
del Mediterraneo di Palermo accompagnato dalla giovane orchestra “ Philarmonia”
e diretta dal Maestro Giuseppe Messina , tutti i miei fans e tutto il
pubblico siciliano hanno appreso e hanno manifestato tutto il loro entusiasmo
tempestandomi di telefonate e di mail!” Ha dichiarato personalmente il
tenore.
Non ultimo quindi, nel mese di Luglio sarà protagonista in un concerto lirico
vocale con orchestra che avrà per titolo “ Pietro Ballo and friends”
insieme ai suoi solisti dell'Accademia Lirica del Mediterraneo presso l'Ente
Luglio Musicale Trapanese.
Sempre con i suoi solisti dell'Accademia durante l'estate sarà in tour per la
Sicilia accompagnati dall'orchestra di Kiev e diretti dal Maestro Francesco
Ledda.
Il Giornale di Sicilia, e tutta l'Italia della lirica che ama questo grande
artista dell'opera, gli danno il bentornato facendogli i migliori auguri,
contenti come non mai, di aver recuperato uno dei pochi artisti dalle
sensazionali virtù; perché quando il fascino e la simpatia si coniugano con
l'arte e al professionalità, non molti possono permettersi di rispondere
presente: Pietro Ballo è l'eccezione che conferma la regola.
ANTONIO GUIDA INTERVISTA IL TENORE PIETRO BALLO
Dopo la meravigliosa notizia del suo ritorno sul palcoscenico, qualche domanda
al tenore palermitano in merito ai suoi inizi e perché no, anche qualche
consiglio sui giovani cantanti.
1) Lei ha iniziato gli studi con il celebre soprano Gina Cigna.
Come si ricorda quei tempi? E cosa ci racconta di questa pietra miliare della
lirica di un tempo?
Mi ricordo con nostalgia i tempi con la Signora Gina Cigna, quei tempi
che non si vivono più, oggi le persone che sanno e insegnano sono molto poche.
Ricordo Gina Cigna con ammirazione per il suo passato e per ciò che mi ha
insegnato, i suoi trascorsi di cantante e le sue litigate con Lauri
Volpi.
2) La sua carriera ebbe così inizio con ruoli da tenore lirico leggero.
Lei crede che sarebbe continuata in questo senso oppure ci sarebbero state delle
significative modifiche di repertorio?
Cominciai da tenore leggero, ma per il semplice motivo che la voce era
poco sviluppata di armonici, pur mantenendo il colore da lirico, col tempo e
l'esercizio vocale la voce prende corpo e spessore.
3) Un cantante uomo deve studiare con un docente uomo o donna? Oppure a
parer suo il sesso è irrilevante?
Per quanto riguarda l'insegnamento sui cantanti, la tecnica è uguale per
tutti, ci sarebbe da sottolineare che un uomo trova delle similitudini con una
voce di ugual sesso, ma non credo che cambi l'insegnamento del canto da uomo a
donna.
4) Quanto è importante il conservatorio per un aspirante cantante
lirico?
Non credo sia necessario passare attraverso il conservatorio per cantare
nei teatri, io ho studiato da privato sia canto che musica, ed ho fatto
carriera.
5) In base all'esperienza raccolta in tanti anni di carriera , Secondo
lei qual è il ruolo più difficile da cantare?
Tutti i ruoli e tutte le parti da interpretare , se non studiati bene,
hanno dietro l'angolo l'errore e la brutta figura.
6) Quale è stato il momento più brutto della sua carriera?
Nel 2000, quando per colpa di un'ernia iatale con reflusso gastrico, ho
dovuto smettere di cantare, ma oggi per fortuna ho ripreso il mio lavoro.
7) Se potesse tornare indietro cosa non farebbe?
Non ho nulla che mi possa rimproverare d'aver fatto durante la mia
carriera.
8) Secondo Pietro Ballo quali sono i tre requisiti principali che deve
assolutamente possedere un aspirante cantante lirico?
I requisiti per un aspirante cantante lirico sono: il talento, la
musicalità e per ultimo la voce.
9) Se un cantante lirico appena avviato alla carriera sta decidendo di
sposarsi o meno, lei cosa gli consiglierebbe?
Ad un cantante lirico appena avviato alla carriera che decide di
sposarsi gli posso augurare la stessa fortuna che ho avuto io (una donna
intelligente e che sappia mettersi da parte per dare spazio all'altra
protagonista, l'arte).
10) Se dovesse elencare un solo motivo per il quale non varrebbe la
pena esercitare tale professione, quale sarebbe questo motivo?
Non posso elencare nessun motivo, questa professione o la si ama
profondamente o meglio cercare altre professioni.
11) …e il motivo opposto?
Il motivo opposto per mio conto sta nell'avere tirato fuori dalla mia
interiorità tutte le emozioni che ho ricevuto interpretando ruoli operistici e
soprattutto il riconoscimento del pubblico verso la mia arte.
12) Verdi o Puccini…o chi altro?
Donizetti (mi ha insegnato a cantare con l'anima).
13) Quindi l'opera preferita?
Bohème.
14) a quale artista lirico si è da sempre ispirato?
Beniamino Gigli è stata sempre la luce che ha illuminato il mio sentiero
artistico.
15) Cosa vuol dire svolgere la professione di artista lirico
professionista?
Essere un privilegiato in tutti i sensi, sia artistici che finanziari.
16) Cosa si prova prima di entrare in scena?
Indescrivibile, cercherò di avvicinarmi alla sua domanda dicendole che
si apre una porta verso il divino e che dal momento in cui si è entrato in scena
si abbandona l'uomo per dare spazio ad un personaggio sempre diverso.
17) Secondo lei come si domina l'ansia da prestazione?
Studiando il personaggio, l'interpretazione , il canto e non rimare mai
contento.
18) Quali sono le paure più frequenti di un artista lirico durante la
sua carriera?
Prima di un debutto importante è la sfortuna che un giorno possa
accadere qualcosa alla tua voce.
19) Quali sono i pregi e i difetti per chi svolge tale professione?
Tanti pregi, tante soddisfazioni, l'essere considerato un baciato da Dio
e purtroppo il difetto di non accorgerti di quanto ti allontani dalla realtà
terrena.
20) Un consiglio ai giovani studenti di canto.
Attenti ai maestri di canto e al repertorio da interpretare, questo è il
consiglio che do ai giovani studenti.
21) Qual è il sogno di Pietro Ballo?
Caro Antonio la domanda finale forse è la più azzeccata al momento
attuale. Otto anni fa le avrei risposto, creare un'Accademia Lirica nella mia
città per i giovani, oggi, riprendere il cammino che diversi anni fa ho
lasciato,”tornare a cantare”.
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