Questo articolo vorremmo dedicarlo a coloro che, pur coltivando l'arte canora, non decidono di rinunciare alla famigerata "sigaretta";
vorremmo quindi focalizzare la nostra e la vostra attenzione sull'azione del fumo sugli apparati respiratorio e fonatorio.
Sappiamo che l'aria inquinata ispessisce i bronchi rendendo più difficoltosa la ventilazione polmonare.
Il fumo danneggia sia l'apparato respiratorio sia quello fonatorio.
La superficie interna dei canali aeriferi (condotti che servono al passaggio di liquidi o altro) è ricoperta
da una guaina mucosa formata da un epitelio ciliato, da fibre elastiche e da ghiandole muco-sierose il cui secreto viene s
pinto verso il cavo orale da queste ciglia, in continuo movimento, che allontanano dall'aria le particelle dannose grazie
alla corrente aerea espiratoria.
Le secrezioni bronchiali hanno anche la funzione di proteggere il tessuto cellulare ed i polmoni,
catturando e allontanando microbi e polveri inalate e neutralizzando la loro azione tossica.
Il fumo irrita le innervazioni bronchiali e viene quindi bloccato il movimento delle "ciglia":
aumenta così la quantità delle secrezioni e varia la loro qualità.
La mucosa non riesce così a svolgere le sue normali funzioni portando ad un ispessimento ed all'irritazione dei bronchi;
qualora tali fattori irritanti non venissero eliminati, l'infiammazione si trasformerebbe in cronica.
La bronchite cronica provoca alterazioni polmonari e non possiamo sottovalutare il grosso pericolo di tumore a cui è soggetto
l'apparato fonatorio dei fumatori.
A causare i danni maggiori all'apparato fonatorio, è la nicotina, veleno che agisce sulle corde vocali mediante
un processo chimico di avvelenamento progressivo.
Avvelena i corpuscoli sensori togliendo sensibilità e tonicità ai muscoli vocali.
La bronchite acuta
È causata da virus o batteri ma anche da malnutrizione, affaticamento eccessivo e fattori ambientali quali il freddo intenso,
l'inquinamento, il fumo di sigaretta.
Sintomi della malattia sono: bruciore al petto (dietro lo sterno), febbre (3-5 gg.), tosse: dapprima secca poi accompagnata da produzione di catarro.
La tosse può perdurare anche per 2-3 settimane.
(Quando la tosse è "secca", accompagnata da sensazione che la gola si graffi, è utile farsi prescrivere farmaci mucolitici per fluidificare il catarro e ridurre la sensazione di dolore e per eliminare, espettorando, il muco in eccesso che, ristagnando nei bronchi, altererebbe la funzione respiratoria.
La malattia si risolve con riposo in ambiente caldo; solitamente non si prescrivono farmaci se non fluidificanti; utili risultano gli umidificatori ed i sulfumigi. Il fumo va abolito.)
Bronchite cronica
Si intende la presenza di tosse e catarro per 3 mesi consecutivi in almeno 2 anni consecutivi.
Sintomi:
Tosse non abbondante; catarro biancastro, difficoltà nella respirazione (prima in situazione di sforzo, poi anche a riposo);
febbre alta.
L'infiammazione distrugge le cellule cigliate e fa aumentare il volume e l'attività secernente delle ghiandole che producono il muco che, se in eccesso,
ristagna nei bronchi provocandone il graduale restringimento e la distruzione delle pareti degli alveoli polmonari: a questo punto la funzione respiratoria,
cioè l'ossigenazione del sangue e l'eliminazione dell'anidride carbonica diventa molto più difficile
(da qui l'insufficienza respiratoria).
Coloro che sono affetti da bronchite cronica, dovrebbero smettere di fumare ed adottare misure di protezione dagli inquinanti ambientali (Es. mascherine anti smog); ricorrere a fluidificanti del catarro ed a particolari esercizi di ginnastica respiratoria per migliorare la ventilazione polmonare. |