Nabucco, cronologicamente la terza opera del
compositore bussetano, è l'opera che di fatto decretò il successo di
Giuseppe Verdi, fin dalla sua prima rappresentazione al teatro
La Scala di Milano il 9 marzo 1842. Aleggia tutt'oggi un mistero, irrisolto
dagli studiosi, alimentato da lettere, carteggi, leggende, aneddoti (talora
contradditori e in parte stimolati dallo stesso Verdi) circa la genesi di questo
capolavoro verdiano. Fu frutto di profonde meditazioni e di studi seri o, molto romanticamente, fu la geniale folgorazione scaturita dalla
lettura degli splendidi versi del librettista Temistocle
Solera?
Di fronte a dilemmi così amletici Alessandro
Manzoni (a cui Verdi dedicò il suo Requiem) potrebbe
suggerire “Ai posteri l'ardua sentenza”!
Credo che anche tra un milione di anni continueremo a porci questa domanda,
perché gli aneddoti, con il tempo, anziché trovare una risposta, tendono ad
aumentare, perché questa è un'opera che ha condizionato la vita di molte persone
e sono sicuro che in molti, sia giovani, sia anziani, saprebbero raccontare un
episodio della propria vita legato alla musica di Nabucco.
Io, per esempio, ero piccolo quando una sera vidi in televisione lo
sceneggiato di Renato Castellani sulla vita di
Giuseppe Verdi: ho impresso ancora nella mente la scena in cui, durante le prove
di Nabucco, attratti dall'irresistibile suggestione di quella musica e
di quel testo, donne delle pulizie, macchinisti e persino orchestrali, cantavano
sottovoce il commovente “Và pensiero”… Nella scena della prova del
finale del primo atto, poi, il teatro si riempì di pubblico improvvisato,
proveniente dalla strada, attratto dalla forza incontenibile di quel magma
sonoro capace di infuocare le loro anime.
Anche se si trattava di uno sceneggiato televisivo, quelle note si sono
fissate nella mia mente e nel mio cuore e, a distanza ormai di oltre 25 anni,
riesco a ricordare perfettamente ciò che ho visto e che ho sentito!
Questa è la magia di Nabucco.
Non mi stupirei, quindi se anche sabato 28 luglio p.v., complice anche il
fatto che l'ingresso sarà gratuito, in molti accorreranno nella splendida piazza Cardinal
Casaroli a Castel San Giovanni (PC) attratti dalle note di Nabucco.
Lo spettacolo promette molto bene
perché nei ruoli principali il cartellone riporta i nomi di interpreti di alto
livello quali il baritono Valentino Salvini che darà voce al
protagonista, il monarca assiro Nabucodonosor II, che nel 586 avanti
Cristo guida l'assedio a Gerusalemme culminato nella distruzione del Tempio di
Salomone, il soprano Daniela Favi Borgognoni (
vedi curriculum) canterà le splendide note che Verdi ha
scritto per Abigaille, schiava ambiziosa creduta figlia primogenita di
Nabucco divorata dalla duplice passione per il potere e per Ismaele, e il
tenore, Luigi Frattola (vedi foto) interpreterà il ruolo del
giovane Ismaele, nipote di Sedecia re d'Israele innamorato di
Fenena, la vera figlia di Nabucco, interpretata dal mezzosoprano Caterina Novak.
La bacchetta del maestro concertatore e direttore Silvano
Frontalini dirigerà la compagnia del Teatro Lirico
Europeo.
Il cielo stellato di fine luglio sarà il naturale palcoscenico di una
magica serata ricca di poesia e musica capaci di trasmettere forti emozioni e di
penetrare nella profondità dell'anima. |