In breve: A conclusione di quest'anno molto bello, in vostra compagnia, abbiamo registrato per i nostri lettori una simpatica telefonata con la Signora Adriana Lazzarini, celeberrimo mezzosoprano dell'epoca d'oro della lirica.
A conclusione di quest'anno molto bello, in vostra compagnia, abbiamo
registrato per i nostri lettori una simpatica telefonata con la Signora Adriana Lazzarini, celeberrimo mezzosoprano dell'epoca d'oro della lirica.
Inizia giovanissima lo studio del canto lirico (a 22 anni canta il primo Trovatore).
Vince una borsa di studio e perfeziona i propri studi con Gilda dalla Rizza a Venezia.
Entra dapprima nel coro della Rai di Milano e dopo poco tempo inizia una carriera che la portata nei più grandi teatri del mondo tra cui
La Scala di Milano e L'Arena di Verona.
Interpreta il ruolo di Azucena per circa 400 volte, e circa
altrettante Amneris
Sempre affiancata da prestigiosi colleghi quali Mario Del Monaco, Franco Corelli, Giuseppe di Stefano, Gianni Poggi, Carlo Bergonzi, Ettore Bastianini, Piero Cappuccilli, Aldo Protti, Gian Giacomo Guelfi, Magda Olivero, Marcella Pobbe, Anita Cerquetti, Antonietta Stella, Renata Scotto,
incide, tra le altre cose, un famosissimo Rigoletto con Maria Callas.
E' stata diretta dai maggiori Maestri del Melodramma quali Tullio Serafin, Antonino Votto, Francesco Molinari Pradelli, Andrea Gavazzeni, Ottavio Ziino,
etc. Ha interpretato i più grandi ruoli mezzosopranili del suo repertorio fra cui
Azucena, Amneris, Carmen, Dalila, La principessa di Bouillon, Eboli, Ulrica, Laura, La Cieca, Adalgisa, Quickly,
La Zia Principessa. Lascia nel fiore degli anni il palcoscenico per problemi
di salute e si dedica con amore alla adorata famiglia e poi all'insegnamento.
(Se non vedi correttamente il player, scarica flash player al seguente link:
Flash Player, oppure in alternativa clicca
sul seguente link per ascoltare l'intervista, attendendo, però, che il file venga scaricato):
Intervista a Adriana Lazzarini (4,36 MB)
Signora Adriana Lazzarini, la ringraziamo molto per aver accettato di fare
questa intervista natalizia perchè siamo sicuri che quello che ci dirà sarà una
piacevole
"lezione di canto" raccontata con passione. Lei è stata una
grandissima interprete, ci dica quindi quali sono le doti importanti per un cantante?
Innanzitutto direi la vocalità, poi la respirazione e l'intelligenza di sapersi
attenere al proprio repertorio studiando con passione non solo la parte
musicale, ma anche l'interpretazione e la psicologia del personaggio.
Perché, secondo lei, non abbiamo più i grandi interpreti del suo periodo?
Perchè oggi si ha troppa fretta di arrivare a discapito della buona preparazione
e dello studio. Inoltre, non esiste più la cosiddetta gavetta. Non ci sono più i
piccoli teatri di provincia in cui si perfezionava la propria esperienza.
Come si studiava un ruolo ai suoi tempi?
Io studiavo i ruoli con il mio maestro di spartito (Franco Ferraris) con il
quale cercavo di approfondire il più possibile il personaggio. Prima di tutto lo
studiavo musicalmente, e in seguito anche a livello interpretativo e teatrale.
Quanto tempo si impiegava per studiare un ruolo? Dipende dall'opera e dalla difficoltà del ruolo. Si parla, comunque di
mesi. Io ho avuto la fortuna di avere un grandissimo spartitista
che essendo anche direttore d'orchestra conosceva alla perfezione i compositori
ed era in grado di prepararmi al meglio.
Oggi si vedono spesso delle regie... particolari, a lei è mai capitato
di dover cantare con una regia inusuale?
Si, credo di essere stata una delle prime ad aver lavorato con un regista
"moderno" in una Carmen al Teatro Comunale di Bologna sotto la direzione di
Alberto Albasino.
Il pubblico ha contestato fortemente la regia, però, forse per l'eco che si era
creata intorno a questa regia, il teatro era sempre esaurito e sono sicura che
se ci fossero state anche quaranta recite, ci sarebbe stato sempre il tutto
esaurito. Alla prima ci fu una grande contestazione e giunsero sul palcoscenico
anche scarpe, verdure...
Io penso, però, che un regista dovrebbe sempre rispettare i tempi e i luoghi
dettati dall'autore, perchè il voler modernizzare a tutti i costi, toglie la
poesia e il vero significato dell'opera.
Eravate affiatati tra voi cantanti? Molto, c'era solidarietà. In teatro ho sempre avuto molti colleghi con i
quali avevo ottimi rapporti. Magari un po' meno con i mezzisoprani Beh, un po' di rivalità è naturale che ci fosse, perchè può stimolare a
far meglio!
Certo, certo, è proprio così.
Dopo un'intensa carriera da cantante si è poi dedicata
all'insegnamento. Come dovrebbe essere un allievo ideale? Dovrebbe avere una grande passione, dedicarsi con pazienza allo studio,
senza arrendersi alla prima difficoltà, ma traendo da queste nuovi stimoli di
miglioramento.
Cosa cura nei suoi allievi? Curo prima di tutto la respirazione, l'intonazione e l'emissione vocale.
Bisogna lavorare sulla respirazione diaframmatica.
In media, un allievo, per raggiungere buoni risultati quanto deve
studiare?
Bisogna studiare tanto, non basta un anno o due. Bisogna continuare a studiare,
anche quando si è in carriera, perchè non si ha mai finito di imparare e di
migliorarsi.
Qual è stato il suo ruolo preferito? Azucena per l'attinenza alla mia vocalità e la complessità del
personaggio e più tardi Carmen, che era una personalità opposta alla mia e mi
permetteva di confrontarmi in scena.
Ha un aneddoto da raccontarci? Quando andavo a scuola alle elementari, si faceva fa canto ed in pagella
la mia insegnante mi dava sempre 5 o al massimo 6.
Una sera venne ad ascoltarmi ad ascoltare in Arena a Verona la mia insegnante e
alla fine venne in camerino piangendo e disse "Ma pensa un po' che io ti davo
sempre brutti voti in canto!".
Per fare la cantante ha fatto anche studi musicali, quanto sono
importanti? Sono molto importanti, perchè per studiare è necessario conoscere la
musica, il solfeggio. Qualcuno studia solo ascoltando i dischi, ma non è
giusto.
Lei cosa si augura per il futuro della lirica? Mi auguro che si cominci ad educare all'ascolto della lirica fin
dall'infanzia arricchendo così le proprie conoscenze e allargando gli
orizzonti. Mi auguro anche che le istituzioni inizino a collaborare e a
promuovere la cultura musicale.
La ringrazio molto per la sua disponibilità
Vi lasciamo con un video de Il Trovatore di Giuseppe Verdi - registrazione Rai del 1966 con
Adriana Lazzarini (Azucena), Carlo Bergonzi (Manrico),
Piero Capuccilli
(Conte di Luna).
Liricamente.it utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie
Leggi tuttoOk