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» Recensione opera Adriana Lecouvreur di F. Cilea al Comunale di Firenze

Silvia Cosentino, 04/03/2010

In breve:
Firenze, 24.02.2010 - Dal 19 al 24 febbraio il Maggio Musicale Fiorentino ha ospitato Adriana Lecouvreur, opera che Francesco Cilea trasse, a inizio Novecento, dal dramma di Eugène Scribe ed Ernest Legouvé.


(Clicca sulle immagini per allargarle - Foto del primo cast per gentile concessione del Teatro Comunale di Firenze)

Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea al Teatro Comunale di Firenze - Febbraio 2010 Dal 19 al 24 febbraio il Maggio Musicale Fiorentino ha ospitato Adriana Lecouvreur, opera che Francesco Cilea trasse, a inizio Novecento, dal dramma di Eugène Scribe ed Ernest Legouvé: viene narrata l'affascinante storia di una stella della Comédie Française, realmente vissuta nella prima metà del Settecento, attraverso una delle sempre stimolanti letture di Ivan Stefanutti.

Come di consueto impegnato anche nella firma di scenografie e costumi, il regista sposta lo svolgersi della vicenda nel periodo in cui il teatro classico si confronta con l'emergente cinema: sulla scia di interpreti definitive come Eleonora Duse e Lyda Borelli, Adriana vive con identica travolgente passione l'amore per il Conte di Sassonia Maurizio e quello per la scena. Umile ancella del Genio creator e fiera Melpomene allo stesso tempo, la donna non dimentica neppure per un attimo la propria vocazione artistica, evidente in movimenti e parole. Il soprano Annalisa Raspagliosi coglie alla perfezione la fierezza del personaggio, con una recitazione volutamente compiaciuta, fatta di gesti esasperati e ampi; la voce è calda, sicura nell'esprimere quella vis tragica comune alle dive di Primo Novecento.

Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea al Teatro Comunale di Firenze - Febbraio 2010 Stefanutti invita il pubblico a osservare la coinvolgente macchina teatrale attraverso indefiniti spazi in bianco e nero, incorniciati da imponenti pilastri dalle linee liberty e resi inquietanti dal gioco di luce-ombra ideato da Gianni Paolo Mirenda (su un progetto di Eduardo Bravo Fernández).
Particolarmente interessante è il primo atto ambientato in caotici camerini dal forte richiamo hollywoodiano, in cui le fredde lampadine delle toilettes contrastano con lo scuro mobilio; pannelli scorrevoli posti in secondo piano, una sorta di quinte viste dal retro, vanno a scoprire un palco sul palco, quello dell'esibizione di Adriana nella tragedia Bajazet di Racine. Sullo sfondo, l'immagine di un emiciclo teatrale visto dalla prospettiva dell'attore crea un affascinante effetto specchio sul pubblico, andando così a destrutturare la canonica e rassicurante suddivisione degli spazi.

Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea al Teatro Comunale di Firenze - Febbraio 2010 Pochi, raffinati elementi alla Grange Batelière e a palazzo Bouillon lasciano il campo ai sontuosi abiti di Adriana e della Principessa, il vigoroso mezzosoprano Elena Bacharova, al già citato ampio respiro recitativo e all'essenziale coreografia di Luca Veggetti per il Giudizio di Paride, eseguita con pulita espressività da tre ballerini del MaggioDanza. Di forte potenza visiva è l'ultimo atto, tutto incentrato sulla devastante passione dell'attrice: la morbida linea curva dell'estroso drappeggio al centro è ripresa dallo schienale della chaise longue, con cui Adriana pare quasi mimetizzarsi nel momento del delirio, e dalla piega dell'ampio strascico nell'enorme ritratto della diva, dove lo sfondo a motivi circolari tanto ricorda una decorazione di Klimt. Il grigio quadro assume poi sgargianti colori al momento della morte di Adriana.

Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea al Teatro Comunale di Firenze - Febbraio 2010 A completare il cast il basso Francesco Palmieri (Principe di Bouillon), il tenore Mario Bolognesi (Abate di Chazeuil), il baritono Stefano Antonucci, particolarmente intenso nell'esprimere la tenera devozione che lega Michonnet ad Adriana, e il tenore Warren Mok, i cui notevoli problemi di dizione conferiscono un'involontaria quanto inappropriata comicità alla figura di Maurizio. A dirigere l'Orchestra del Maggio è il Maestro Patrick Fournillier, dalla pluripremiata carriera internazionale.

Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea al Teatro Comunale di Firenze - Febbraio 2010 Si assiste con curiosità e interesse agli allestimenti di Stefanutti, in grado di fornire nuovi spunti di riflessione e spesso di stupire anche là dove tutto sembra già stato detto. Nell'oggettiva difficoltà di rinverdire i capolavori della lirica pur mantenendo salda la coerenza con partitura e libretto, il regista riesce a sorprendere con suggestioni che, se in un primo momento possono risultare estreme, non mancano di coinvolgere lo spettatore e soprattutto di mantenere la necessaria pertinenza con gli intenti dell'opera.

 
 
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