In breve: Fin da bambina, è stata protagonista di spettacoli musicali durante le recite in parrocchia, in cui cantava e recitava nel teatrino dell'oratorio.
Fiorenza Cossotto, una delle artiste più affermate nel panorama lirico mondiale, ha sempre amato la musica e l'opera lirica.
Fin da bambina, è stata protagonista di spettacoli musicali durante le recite
in parrocchia, in cui cantava e recitava nel teatrino dell'oratorio. Fiorenza Cossotto, una delle artiste più affermate nel panorama lirico
mondiale, ha sempre amato la musica e l'opera lirica.
Soprano o mezzosoprano? Questo è il problema! E questo era anche il contorto
dilemma su cui si confrontavano in Conservatorio a Torino la sua insegnante e il
direttore dell'istituto musicale. Aveva un colore scuro, ma la sua estensione
era notevole. Per una fortunata coincidenza viene sentita dal maestro
Campogalliani che le suggerisce di tentare il concorso alla Scala di Milano.
Vince il concorso e, una bella sera, debutta alla Scala nel ruolo principale ne
La Favorita di Donizetti, in sostituzione dell'artista principale,
indisposta.
"Da ieri sera è nata una nuova stella", il Corriere della Sera del
giorno dopo dedica un'intera pagina alla nuova stellaFiorenza
Cossotto e da lì inizia una carriera che l'ha portata a calcare i
palcoscenici dei principali templi della lirica mondiali.
Pur continuando a cantare, oggi si dedica con passione all'insegnamento del
canto lirico, per trasmettere ai giovani sia la sua arte sia i valori che
l'hanno resa una delle più grandi interpreti del melodramma mondiale. E' tornata
da poco da una masterclass di grande successo tenutasi in Russia, organizzata
dall'accademia
New Opera Ischia, e, con molta simpatia, ha rilasciato
un'interessante e divertente intervista ai microfoni di Liricamente.
1. Signora Cossotto ci racconti un po' i suoi studi musicali e i suoi
esordi nel mondo della lirica. Ho sempre amato il canto e la musica fin da bambina. Quando andavo dalle
suore all'oratorio, partecipavo sempre alle rappresentazioni che organizzavano
in occasione delle feste importanti. Insomma, nelle varie occasioni cantavo e
recitavo, fin da piccola, son sempre stata immersa nel mondo del teatro.
Sono nata con questo "vestito addosso". La musica è sempre stata parte della mia
vita, del mio essere.
Ho cominciato a studiare canto al conservatorio, segnalata da un'insegnante
delle scuole medie.
Dopo 5 anni mi sono diplomata al conservatorio di musica "Giuseppe Verdi" di
Torino.
Poi, segnalata dal maestro Campogalliani, ho fatto il concorso alla
Scala per giovani cantanti, l'ho vinto e sono entrata a far parte dei
giovani cantanti della Scala e della Piccola Scala. Da lì è
cominciata la mia attività.
Poi è arrivata la serata clou, dicono che tutti i cantanti hanno
un'occasione nella loro vita, ecco la mia occasione si è espletata una sera
nella Favorita di Gaetano Donizetti alla Scala, in sostituzione
dell'artista principale che era indisposta. Il giorno dopo Il Corriere della
Sera ha scritto a grandi titoli "da ieri sera è nata una nuova stella".
Avevo 26 anni. Da lì è partita la mia carriera.
2. Quale maestro è stato importante per lei e perché? Io non ho avuto molti maestri. Un ruolo molto importante l'ha svolto la
mia maestra Paola Della Torre, che mi ha insegnato canto al conservatorio
e poi il maestro Campogalliani che mi ha sentita e mi ha segnalato alla
Scala.
3. Signora Cossotto, cos'è per lei una grande voce? Una grande voce è una voce ricca di armonici, brillante, in grado di
passare l'orchestra e che si riesca a sentire fino all'ultima poltrona del
loggione. Una vera voce teatrale!
4. Quand'è che un cantante può ritenere di avere “acquisito” una
tecnica di canto? Dalla mia esperienza si può ritenere di aver acquisito una buona tecnica
di canto quando si arriva ad interpretare un ruolo importante dall'inizio alla
fine, senza stancarsi vocalmente, ma felice e realizzato! Significa che si è
arrivati alla perfezione.
5. In che modo si studia un ruolo? Si comincia col leggere il libretto.
Poi con un pianista si studia pagina dopo pagina imparando tutte le note, le
parole e le dinamiche.
Il tutto va fatto con precisione, pazienza e costanza.
6. Il pianista quali indicazioni deve saper dare allo studente? I ruoli adatti alla voce e le indicazioni tecniche devono essere fornite
dall'insegnante di canto. Il maestro spartitista deve saper accompagnare e
insegnare i passaggii musicali.
7. Lei ha avuto modo di lavorare con molti direttori d'orchestra, di
epoche differenti, lei che rapporto ha avuto con i direttori d'orchestra? Ci
sono stati cambiamenti nei diversi decenni? Non ci sono stati significati cambiamenti: i maestri bravi c'erano una
volta e ci sono tutt'ora.
I miei rapporti con i direttori d'orchestra più importanti sono sempre stati molto buoni.
Mi hanno tutti stimata molto.
Ricordo delle recite di Norma, Don Carlo e Aida con il maestro
Serafin (già anziano) che aveva tanta simpatia per me e mi chiamava per
scherzo "la biondona"... figurarsi, io ero nera come il carbone!
Ho avuto la fortuna di lavorare anche con Gavazzeni, De Fabritiis, e molti altri
maestri con i quali ho avuto ottimi rapporti.
8. E con i registi? Ho avuto un buonissimo rapporto anche con loro, soprattutto con i più grandi:
Visconti, De Lullo, Strehler.
Pensi che io ero giovanissima (la più giovane del cast) e Visconti, dopo
una recita di Trovatore, durante la cena del "dopo Scala", mi è venuto
vicino e mi ha detto "Fiorenza, non cambiare niente di quello che hai fatto
questa sera". Questa frase mi è rimasta impressa anche perchè la regia non
era la sua, ma era di De Lullo che mi aveva insegnato passo per passo
quello che dovevo fare, e Visconti ha apprezzato moltissimo il personaggio di
Azucena che avevamo plasmato e mi ha suggerito di non cambiarlo
assolutamente!
Ho lavorato con Strehler. Ho avuto delle soddisfazioni immense con lui,
nonostante fosse molto severo, perchè in occasione di una Cavalleria
Rusticana alla Scala mi aveva fatto ripetere per 10-15 volte uno
stesso passaggio perchè lui voleva che lo facessi "più sentito". Alla fine dalla
platea ha gridato: "Ma che temperamento ha questa donna! Quando tu non
canterai più nel teatro d'opera, ti voglio nel mio Piccolo Teatro insieme alla
mia compagnia". Per sfortuna non si è potuto realizzare perchè lui è morto
prima.
9. Di questi grandi interpreti del passato, suoi illustri colleghi, ci può
indicare un aggettivo che, secondo lei, possa descrivere l'arte di ciascuno di
loro? - Maria Callas: grande cantante e grande interprete.
- Renata Tebaldi: bella voce all'italiana, lei e la Callas pur con
ruoli e arti diverse sono state in assoluto le due più grandi interpreti e voci
del secolo scorso. Renata Tebaldi con il suo colore di voce e il suo registro.
meraviglioso ha dato lustro all'Italia.
- Franco Corelli: ho cantato molto poco con lui, solo in qualche recita
quando ero alle prime armi, quindi non l'ho conosciuto abbastanza per poter dare un giudizio.
- Ettore Bastianini: una voce calda e pastosa, molto bella.
- Mario Del Monaco: una voce eccezionale, potente e con un colore
bellissimo. Cantava molto bene.
- Carlo Bergonzi: è un caro collega e amico. Canta molto bene. E'
un maestro del belcanto.
- Placido Domingo: una bella voce, un musicista molto preparato.
- Luciano Pavarotti: è stato un amico con una voce molto facile,
dagli acuti meravigliosi. Voce calda e generosa.
- Montserrat Caballé: cantante raffinata nell'interpretazione.
- Leyla Gencer: primeggiava nell'interpretazione.
- Alfredo Kraus: bravo collega e amico con voce sicura e molto
estesa.
10. Se dovesse citarmi un nome di oggi, chi mi indica?
Sono un po' "fuori dal giro" e non conosco bene tutti, pertanto non so
proprio dare una risposta.
11. Ricorda un aneddoto simpatico da raccontarci? O beh, ne ho diversi. Le racconto l'ultimo, il più recente che è
avvenuto qualche settimana fa in Russia e che mi ha divertito molto.
Stavo tenendo una masterclass organizzata da New Opera Ischia. Stavo
parlando con i miei ragazzi (che peraltro mi vogliono molto bene, tutte le
mattine arrivavano con fiori o dolcetti e mi mandavano baci) delle accademie in
Italia, come l'Accademia Santa Cecilia e ho spiegato loro che Santa Cecilia è la
Santa protrettrice dei musicisti. Un giovane ha preso la parola e ha detto: "Voi
in Italia avete Santa Cecilia, noi in Russia abbiamo Santa Fiorenza". E'
esplosa subito una fragorosa risata da parte mia e di tutti!
12. A proposito proprio della masterclass che ha tenuto in Russia,
organizzata da
New Opera Ischia, che ha avuto un successo incredibile: lei cosa ha
insegnato ai suoi giovani studenti?
Innanzitutto insegno il buon gusto nel canto e insegno un fraseggio all'italiana, così come io ho imparato dai grandi maestri.
13. Quali valori di quest'arte ritiene debbano essere trasmessi ai giovani
artisti? Soprattutto consiglio serietà e costanza nello studio e soprattutto amore per la musica.
14. Secondo lei oggi conta di più essere bravi o raccomandati? Conta di più essere bravi e avere una buona materia prima, cioè una
bella voce. Una voce con dell'oro dentro, una grande musicalità e la costanza
nello studio sono gli ingredienti per la ricetta di un buon cantante.
I raccomandati prima o poi crollano.
15. C'è un ruolo al quale è particolarmente affezionata? Non c'è un solo ruolo, perchè sono sempre stata libera di scegliere i
personaggi che volevo interpretare. Quando li cantavo significava che li avevo scelti perchè li
amavo.
I miei preferiti, comunque, sono Amneris in Aida, Azucena in
Trovatore, Cavalleria Rusticana e La Favorita.
16. C'è un autore che ha prediligeva?
Io sono una voce verdiana, anche perchè Puccini per la mia vocalità ha
scritto poco!
17. Lei si riascolta, riguarda qualche suo video del passato? No, non ci riesco, perchè sono perfezionista e non amo ascoltarmi perchè
penso sempre che potevo fare diversamente..., però non ascolto nemmeno i
colleghi!
18. Qual è il principale pregio di Fiorenza Cossotto? E il suo peggior
difetto? Il pregio principale è amare le persone care e la musica. Son sempre stata poi costante nello
studio e quindi... tenace!
Ho invece il difetto che non mi piacciono le cose fatte male e se non sono
perfette... mi indispongo facilmente!
19. Ha un consiglio da elargire ai giovani che studiano canto lirico? E' lo stesso che consiglio a me stessa: amore alle persone care e alla
musica, tenacia e perfezionamento nello studio.
Essere seri, fare una vita da sportivi, condurre uno stile di vita quotidiana coerente con la professione del cantante:
quando si hanno degli impegni bisogna stare in casa ed avere cura di se stessi.
Signora Cossotto, non so come ringraziarla. Avrei altre mille domande da farle perchè vedo che mi risponde con tanto entusiasmo, ma non vorrei tediarla troppo. Vorrà dire che verrò a trovarla in occasione dei prossimi corsi che terrà ad Ischia!
Sarà un piacere anche per me. Grazie e un saluto a tutti i lettori, in particolare ai giovani cantanti!
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