Raggiungiamo via XXV Aprile e ci fermiamo all'altezza del n. 61.
Una piccola folla è radunata nel cortile di un palazzo a 3 piani che guarda la
riva del lago di Garda.
All'ombra di una tettoia scorgo facce sconosciute che osservano con curiosità
tutti coloro che entrano nel cortile sperando di incontrare lo sguardo di
qualche notabilità.
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Una bella signora bionda si dà da fare ad intrattenere i convenuti, ma la
prima cosa che salta all'occhio è un grosso stendardo quadrato che ricopre una
parte del muro della casa ed un giovanotto dal costume variopinto che sorregge
una altrettanto variopinta bandiera; guardo meglio… in un angolo di quel
quadrato scorgo… una pantera.
Si, anche loro sono venuti a far festa al grande Bastianini, il Vicario ed un
rappresentante in costume della Contrada Senese che i natali dette al Nostro
Ettore.
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Tra i volti attempati dei presenti, qualche viso giovane…. pochi; ad un
tratto la bella signora bionda si gira e chiama… ”Ettore” quel nome provoca un
blackout in tutto il mio essere e subito lo guardo
si posa su un giovanotto dall'espressione dolcissima e dal sorriso malinconico “E'
lui, il nipote, il figlio di Jago”che con fare disinvolto e signorile
allunga la mano a salutare numerose persone tanto sconosciute, quanto vicine
nell'anima.
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In quel momento scorgo Michele, un amico “di lungo corso” da sempre legato
alla lirica e lo vedo indossare una fascia tricolore: è diventato una
personalità; lo avvicino, lo saluto, scambio di convenevoli, mi informo… è
assessore alla Cultura del comune di Sirmione e da lui la conferma che quel
giovane dal viso pulito e dagli occhi chiari è proprio il nipote di Bastianini e
me lo faccio presentare; è disponibile e mi guarda in faccia con un sorriso
dolcissimo… non riesco a frenare le lacrime: sto abbracciando Ettore
Bastianini Jr. una parte del Baritono che tante volte mi ha commosso,
esaltato, stupito ma soprattutto entusiasmato.
Finalmente arriva il gruppo di Verona atteso con ansia, si può cominciare.
Ci spostiamo di fronte alla casa ove si spense il Baritono dalla voce di bronzo
ed è qui che la bella signora bionda dà inizio alla commemorazione; prima l'Assessore
Prof. Michele Nocera introduce ringraziando tutti coloro che hanno
contribuito all'organizzazione e coloro che hanno voluto essere presenti alla
cerimonia; ed è in questo momento che capisco che a tenere le fila
dell'organizzazione, la signora bionda, altri non è che Manuela, la donna
amata da Ettore Bastianini e che adesso si prende cura della sua memoria.
Quello che più ci addolora è che la manifestazione ha potuto aver luogo solo
grazie al Centro Studi Ettore Bastianini di Osaka (Giappone) (di cui
erano presenti 2 rappresentanti) e che altre personalità l'avessero disertata
perché assorbiti completamente dalle celebrazioni Callasiane.
Bellissimo l'intervento di due giovani che hanno voluto parlare dell'Arte e
della Vita del Nostro Baritono commuovendosi essi stessi pur senza averlo mai
conosciuto.
A testimonianza del mondo lirico un'unica presenza, quella del basso Ivo
Vinco, che col suo modo schivo ci ha commosso, la nipote del Mº Siciliani
e la signora Marina Boagno che ha scritto la splendida biografia
dell'uomo e del cantante Bastianini.
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Amici, conoscenti e soprattutto estimatori del grande cantante si sono
stretti attorno alla lapide scoperta al termine della cerimonia alla quale
sarebbe poi seguita la cerimonia religiosa e, la sera, un concerto non meglio
precisato.
Uscendo non ho potuto fare a meno di abbracciare la signora Manuela e
ringraziarla per la manifestazione organizzata e da ultimo il giovane Ettore
dagli occhi chiari, che sembrava avvolgerci tutti col suo sguardo dolce e
sereno.
In questo caldo pomeriggio di settembre era come sentirsi avvolti dallo sguardo vellutato del grande Bastiano ed ancora una volta, per merito suo, ho vissuto una profonda, intensissima emozione che porterò con me ogni istante della mia vita.
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