Il 4 novembre a Roma è morta anche Anna Di Stasio,
mezzosoprano napoletano che ho conosciuto assai bene, negli Anni Settanta, e
applaudita in Rigoletto con Luciano Pavarotti
di cui era ottima collega e amica, e con Mirella Freni anche
nella Figlia del reggimento.
E ho conosciuto pure suo marito, il tenore Pedroni, buon
comprimario come lei. Anzi, Anna Di Stasio è stata la regina
dei comprimari realizzando la sua filosofia per la quale era meglio essere il
primo tra i secondi che il secondo tra i primi. Attivissima sulle scene dal 1946
al 1980, fu poi apprezzata maestra di canto. I funerali si svolgeranno lunedì 7
novembre, ore 11,30, nella chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo, a Roma.
Scrivo queste annotazioni con grande tristezza e mi sto guardando attorno
chiedendomi: ma chi c'è rimasto? Ho visto partire amici assai piu' giovani di me
come La Scola e Licitra e quasi coetanei come
Boyagian e Ciannella e sto avvertendo un gran
vuoto attorno. Ciascuno di loro se ne è andato con un mio brandello di storia
addosso. E oggi anche Anna Di Stasio. Voglio che tutti la ricordino per la
sua determinata scelta di vita e la sua statura artistica.
Anna Di Stasio ha iniziato a pensare al canto per imitare il
fratello maggiore, il basso Edgardo di Stasio che ha poi svolto
una discreta carriera teatrale anche al fianco della sorella con la quale piu'
volte ha replicato in scena il ruolo che avevano nella vita: fratello e sorella,
cioè Sparafucile e Maddalena. Appassionatasi al canto ha
ottenuto dalla famiglia il permesso di trascurare gli studi di pianoforte e
dedica carsi al canto con un insegnante di grandissimo prestigio: il baritono
bolognese Riccardo Stracciari rimasto alla storia come il
Caruso dei baritoni. Alla morte di Stracciari (1955) Anna Di Stasio, già in
carriera, non si è mai piu' rivolta ad altro insegnante.
Il debutto lo aveva fatto come soprano, a Lecce, nel 1946, nel ruolo di
Liù proseguendo con ruoli come Nedda, Mimì, Lisa
nella Sonnambula ed anche Violetta in Traviata.
Fu nel 1950 che il suo istinto artistico le suggerì di passare alla vocalità da
mezzosoprano e come tale esordì quale Suzuki in Butterfly
prima a Napoli e subito dopo a Roma. Con quel ruolo fu nei teatri di tutto il
mondo interpretandolo ben 400 volte.
Convinta di dedicarsi ai ruoli di secondo mezzosoprano, Anna Di Stasio ebbe
però occasione di esibirsi anche in ruoli primari quali Azucena,
Adalgisa e una volta fu anche Amneris, al Cairo, quando dovette
improvvisamente sostituire Fedora Barbieri che si era ammalata.
Nel corso della sua lunga carriera ha collezionato ben 150 diversi personaggi
portati ovunque in Italia e quindi in Giappone, Canada, Sud America, Nord e Sud
Africa e in tutta Europa.
In teatro conobbe e sposò (1952) il tenore Augusto Pedroni,
scomparso da molti anni, poco dopo che lei smise la carriera definitivamente nel
1986 con alcune recite di Chenier al San Carlo di Napoli, interpretando il
bellisimo ruolo della vecchia Madelon. Da allora si è dedicata con scrupolo
e passione all'insegnamento.
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