La Stagione Lirico Concertistica 2011-2012 del Teatro Magnani di Fidenza, organizzata dal Gruppo Promozione Musicale Tullio Marchetti in collaborazione con il Comune di Fidenza, prosegue con il Concerto Lirico Grandi voci in libertà, presentato da Paolo Zoppi.
Il soprano Serena Daolio rimpiazza l'assente Dimitra Theodossiou, sortendo con un'esecuzione non troppo limpida di Tacea la notte placida da Il trovatore, purtroppo intrisa di imperfezioni e imprecisioni, soprattutto nell'intonazione. Lo stesso vale per il conclusivo Vissi d'arte da Tosca e per il bis O soave fanciulla da La Bohème. Il brano meglio riuscito è la più semplice Ave Maria da Otello, con un bel pianissimo nella cadenza.
Il tenore Romolo Tisano inizia la sua esibizione con la facilissima Una furtiva lagrima da Elisir d'amore, corretta e lineare, per proseguire con De' miei bollenti spiriti da La traviata, senza cabaletta, ciononostante con molta fatica nelle note più acute. Termina il programma con La donna è mobile da Rigoletto e purtroppo l'acuto finale è pressoché vergognoso. Decisamente sotto le righe è anche il bis eseguito con Serena Daolio.
Il baritono Sergio Bologna sostituisce l'indisposto Gianfranco Montresor e inizia il concerto con l'ardua Votre toast… Toreador da Carmen, imbattendosi nelle medesime difficoltà sulle note basse di tanti altri interpreti. Ben eseguita è la successiva Di Provenza da La traviata, dove l'artista mostra una piacevole linea di canto, con una buona proiezione anche sui pianissimi. Meno riuscita è invece la morte di Rodrigo da Don Carlo, mancando nello spessore vocale e soprattutto avendo difficoltà nel portare i centri verso l'alto. Corretto è il bis, con il duetto Suoni la tromba da I Puritani.
Il basso Michele Pertusi ` il vero Re della serata. Nelle verdiane Il lacerato spirito da Simon Boccanegra e Infelice, e tu credevi da Ernani si prodiga in un fraseggio toccante e altamente espressivo, con un cantabile perfettamente omogeneo, ricco di colori e ben saldo nell'acuto. L'aria della calunnia da Il barbiere di Siviglia è la perfetta conclusione del concerto, che anticipa solamente il ben riuscito duetto belliniano, dove l'artista parmigiano dimostra di continuare a essere un primario interprete del belcanto.
Ad accompagnare i solisti è la precisa Orchestra Filarmonica Terre Verdiane diretta dall'abile bacchetta di Marco Dallara.
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