E' morto il baritono Giangiacomo Guelfi: una cooperativa di baritoni
Redazione Liricamente, 09/02/2012
In breve: L'8 febbraio 2012 nell'ospedale di Bolzano è morto il baritono Giangiacomo Guelfi. Classe 1924, romano di origini, ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo, dopo il debutto a Spoleto nel 1950 nel ruolo di Rigoletto. Da una settimana era ricoverato presso la struttura sanitaria per problemi cardiaci e ieri si è spento lasciando un vuoto ai suoi cari e al mondo della lirica. Un critico lo definì "una cooperativa di baritoni"!
Studiò a Firenze con Titta Ruffo e la sua carriera lo ha
portato anche all'estero in Europa, a Londra, Berlino e Lisbona, e negli Stati
Uniti, alla Lyric Opera di Chicago ed al Metropolitan di New York. Grande
esponente della corda baritonale nel ventennio tra gli anni '50 e '70, cantò con
tutti i grandi cantanti dell'epoca, registrando molte opere dal vivo.
Il critico Andra Fasoli scrisse: "La sua voce era enorme, pastosa,
generosissima. Se c'è una parola che Guelfi non conosce applicata al canto è
“risparmio”. Io l'ho sentito in varie incisioni, dal vivo mai purtroppo (tranne
una volta in cui a casa sua mi fece sentire “due suoni”. Ed erano
impressionanti), e non era affatto un cantante monotono."
Anzi,
aveva una certa varietà espressiva.
I suoi ruoli principali furono Nabucco, Scarpia (Tosca),
Jack Rance (La Fanciulla del West), Amonasro (Aida). Il ruolo fondamentale
per la sua carriera, ed anche per il ritorno al successo della stessa opera, fu
Ezio nell'Attila verdiano; assieme a Boris
Christoff e Gastone Limarilli lasciarono di quest'opera una grande
testimonianza.
Un critico lo definì "una cooperativa di
baritoni".
Viveva a Bolzano con la moglie, il soprano Laura Cagol, sua
compagna anche sulle scene con il nome d'arte di Laura Carol.
La sua morte lascia un vuoto nei cuori dei suoi familiari e di tutti gli
appassionati dell'opera lirica, che hanno sempre riconosciuto la grandezza e la
maestosità della sua arte.
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