Salve, sono un giovane cantante, in gavetta ormai da alcuni anni, che per motivi di riservatezza preferisce rimanere anonimo.
Mi è stato chiesto dai cari amici di Liricamente di portare una piccola testimonianza della mia esperienza artistica, in particolar modo del rapporto con le agenzie liriche. Lo faccio con piacere, spero che possa essere d'aiuto a tutti i giovani cantanti in procinto di iniziare questa vocazione in maniera professionale.
Ovviamente tengo a precisare che parlo della mia personalissima esperienza, non darò giudizi di alcun genere, e non pretendo in alcun modo di "definire" regole in base alle quali giudicare le agenzie.
In Principio Parto dal principio, a circa 22 anni, dato che sono sempre stato un tipo decisamente intraprendente, ho chiesto ad un mio amico pianista di accompagnarmi e registrare un file mp3, dopodiché ho inviato questo file corredato di foto semi professionale e cv a 50 agenzie.
Ho allacciato rapporti con due.
Questi due signori mi hanno telefonato interessati a me, alla mia vocalità ed alla mia giovane età.
Ho ricevuto anche una mail piuttosto pesante da parte di un'agenzia sul fatto che il mio file denunciasse un livello infimo, non all'altezza dei loro standard, sinceramente ho trovato più eleganti quelli che hanno evitato di rispondermi.
In seguito, dato che tramite concorsi ed audizioni che trovavo tramite internet mi ero già procurato un poco di occasioni in cui cantare, ho cominciato ad invitare questi due signori, e da lì ho iniziato con entrambi ad avere uno scambio di opinioni riguardanti il mio livello tecnico e il genere di repertorio che più si adattasse alla mia vocalità.
Non è stato un passaggio fulmineo, la cosa si è sviluppata nel corso di un paio d'anni, sapevo che queste due persone mi tenevano d'occhio, ed io oltre che finire il mio percorso scolastico mi sono dato da fare come potevo. Diciamo che l'inserimento nel mondo professionale teatrale mi ha reso convinto che l'agenzia servisse per essere protetti, guidati e consigliati.
Questa era la mia idea di allora.
La vincita di un concorso internazionale Ad un certo punto la vincita di un concorso internazionale mi ha posto particolarmente in luce agli occhi di uno dei due, ed io ho cominciato una collaborazione con lui più proficua. Si trattava di un personaggio particolare, del quale avevo sentito parlare
da alcuni molto bene, da altri molto male.
Col tempo mi sono fatto l'idea che i rapporti con gli agenti siano simili a quelli con l'insegnante di canto, sono feeling: non ve ne è uno che vada bene per tutti. Io mi trovai piuttosto bene con questo signore, che per comodità chiamerò Sign. K.
Si trattava di una persona che all'inizio si rivelò con me estremamente disponibile e zelante, facemmo discorsi a lungo termine, e dato che lui non aveva un'agenzia "grossa" desiderava assolutamente che compissi i primi passi in maniera estremamente graduale, in modo che potessi arrivare al traguardo magari più lentamente ma in maniera stabile.
A questo punto sono stato seguito da lui per un percorso che definirei ottimale, studiavo una determinata cosa, lui procurava l'audizione, ed io ottenevo il ruolo. Piccole cose, piccole realtà ma assolutamente costruttive per me.
Ci tengo a precisare per correttezza che questa persona non ha mai ricevuto del denaro da me per il tempo che mi dedicava, e non ha mai preteso alcun tipo di percentuale sui primi lavoretti che mi trovava, io non risultavo all'interno dell'agenzia legalmente ed ufficialmente, ma ero a tutti gli effetti gestito da lui.
Dopo il primo anno ho cominciato ad avere alcuni dubbi, in quanto lo zelo e l'impegno che avevo visto precedentemente andava svanendo, e le audizione "importanti" a me promesse non arrivavano o venivano date ad altri cantanti dell'agenzia. Non ne capivo il motivo, ho cercato spiegazioni, ma non ho ricevuto risposte.
Audizioni? Fai da te è meglio! In seguito vedendomi per mesi interi non contattato e privo di contratto (che ho capito poi non essere affatto cattiva cosa) ho deciso di rimboccarmi le maniche e di fare concorsi ed audizioni a più non posso per crearmi una rete alternativa di contatti.
In seguito a questi ho allacciato rapporti con due agenzie nascenti in suolo tedesco, poco dopo il Sign. K ha ricominciato a farsi vivo, con lunghe telefonate e discorsi che mi fecero pensare che forse ero stato avventato a rivolgermi altrove, o che forse invece avevo fatto proprio bene se la cosa gli era giunta all'orecchio, dato che aveva ridestato il suo interesse per me.
A quel punto il Sign. K mi ha procurato due audizioni con un repertorio mai affrontato da me in precedenza, ho espresso le mie perplessità, con garbo e maniera, ma sono stato rassicurato sul fatto che quella poteva essere la carta vincente per poter farmi iniziare nei teatri di classe A.
Ovviamente le due audizioni non hanno avuto esito positivo, d'altronde anche solo due audizioni in sette mesi sono poche per giudicare un cantante.
Nel frattempo mi confrontavo con colleghi anche più grandi ed esperti di me, ognuno di loro aveva avuto rapporti con almeno un paio di agenzie, tutti dicevano la stessa cosa, se l'agenzia non ti fa lavorare non è il caso che ci rimani. Ripeto è come l'insegnante di canto, se non migliori, è inutile che continui ad andarci a lezione.
OperaStudio in Germania Dopo queste due audizioni io andai in Germania, ero stato ammesso ad un'Opera-studio piuttosto importante in Europa, dove tra l'altro il Sign. K faceva lavorare spesso un suo cantante di punta e dove conosceva piuttosto bene il sovrintendente.
Io arrivai a questa operstudio perché un caro amico mi girò il bando via mail, sarebbe scaduto dopo due giorni, seppi poi che erano state fatte audizioni per ragazzi in agenzie un mese prima, mentre io partecipai a quelle per i cantanti non “agenziati”.
Prima di partire per questa esperienza che sarebbe durata un anno il Sig. K mi fece firmare il contratto con lui.
Si trattava di un contratto che mi legava a lui in esclusiva, ma che specificava in una delle clausole che la revoca del suddetto contratto avrebbe potuto avvenire da parte mia senza penali o quant'altro, semplicemente inviando una lettera di revoca.
L'anno in Germania si è rivelato istruttivo, ho lavorato e mi sono messo in luce agli occhi del teatro, ma nel frattempo, mentre tutti i miei colleghi israeliti e irlandesi venivano spediti in tutta Europa per audizioni, ed impazzivano a chiedere giorni liberi, a me non veniva procurato nulla.
Una volta tornato a casa dopo una discussione chiarificatoria ho revocato la procura al sig. K.
In conclusione Attualmente non ho contratto, ma sono gestito da un giovane agente di una potente agenzia internazionale che mi sta inviando a fare audizioni, ho in previsione due debutti importanti e alcuni concerti.
E' un contatto che ho cominciato a curare nell'ultimo periodo in cui ero ancora agenziato, sono stato onesto col mio nuovo agente, meno con quello vecchio, ma a mio avviso avendo decisamente buone ragioni.
La mia esperienza è stata un po' particolare e turbolenta, nonché strana, nel senso che io ancora adesso ogni tanto quando incontro il Sig. K mi domando come mai eravamo partiti così bene, con tanti discorsi e tanti incoraggiamenti, e siamo finiti così, con un nulla di fatto che a dire la verità non ha un vero e proprio motivo.
L'unico consiglio che posso dare è sempre stare molto attenti a ciò che si firma, ho colleghi che hanno dovuto sborsare una discreta quantità di denaro per essere liberati da un vincolo contrattuale con un'agenzia che non li faceva lavorare, altri che pur avendo vinto concorsi famosissimi avendo un cattivo agente di fianco non hanno potuto “cavalcare” l'onda proprio perché legati un determinato numero di anni con un contratto di ferro.
Ognuno ha la sua vicenda, spero che la mia, possa anche se in minima parte, aiutarvi a farvi un'idea sull'argomento cantanti ed agenzie liriche.
Se qualcun altro desidera raccontare la propria esperienza, può inviare
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