Tre considerazioni:
a) La laringe è come un “becco di flauto” costituito da segmenti
cartilagini, sospeso alla base cranica da sistemi muscolari e da un sistema
di fasce elastiche che lo inglobano estendendosi sino al diaframma (FIG. 1).
b) Le fibre elastiche e collagene del corpo umano costituiscono un sistema di
fasce che avvolgono come un velo tutti i muscoli ed i visceri in un complesso
unico senza interruzioni (FIG. 1), quindi esistono collegamenti reciproci fra
struttura connesse “a cascata” (FIG.2) . Per questo esistono corrispondenze
anche a grande distanza.
c) Le fibre collagene ed elastiche sono compressibili e deformabili a gradi
estremi, ma possono subire trazioni solo entro determinati valori. Oltre ad essi
si verifica quello stato di disagio o di lesione, cui l'organismo risponde con
un “cedimento” compensatorio in altro settore (FIG.2).
Genericamente si può dire che un'alterazione posturale di un distretto determina
un cambiamento in un altro distretto e su questo può organizzarsi un nuovo
assetto posturale differente da quello comunemente assunto (disassetto).
Se si prende in considerazione il settore cervicale, lo si può considerare parte
di un distretto di forze reciprocamente influenti fra: rachide cervicale, osso
ioide, laringe (FIG.3).
Tale distretto è collegato ai distretti inferiori (FIG.2).
In ogni singolo sistema o distretto ogni struttura può posizionarsi secondo le
tre dimensioni dello spazio: quindi fra destra e sinistra, fra sopra e sotto,
anteriore e posteriore. Così nella laringe, le corde vocali in adduzione e
abduzione possono essere considerate in queste tre posizioni dello spazio.
Per le ragioni esposte precedentemente uno squilibrio stabile del rachide
cervicale (perdita di lordosi, cifosi, scoliosi) limita le necessarie
modificazioni strutturali che avvengono durante il canto, cioè le forze tensive
e pressorie che si creano nella cavità oro-faringo-laringee.
Ciò scatena forza di rotazione interna e determina lo stabilirsi di un
disassetto delle strutture laringee:
- Per torsione e/o inclinazione della cartilagine
- Per alterata mobilità e adduzione delle cartilagini aritenoidee
- Per alterata reciprocità di posizione delle CCVV nello spazio
(FIG. 4-5)
Le corde vocali, collegate rispettivamente alle reciproche aritenoidi a loro
volta posizionate ai due estremi della cartilagine tiroidea, si comportano come
due briglie trattenute da due mani a differente altezza, per cui nello stato di
adduzione cordale, la glottide non si chiude, ma rimane aperta in sezione
sagittale (FIG.7).