Consigli di Beniamino GigliIn breve: Di seguito riportiamo alcuni saggi consigli di Beniamino Gigli ai suoi allievi di canto "Pensa di cantare con l'interesse e non con il tuo capitale!"
diceva Beniamino Gigli ad un suo allievo, ove l'interesse va
inteso come Tecnica, intelligenza, musicalità e la facoltà di sapersi
risparmiare per poter cantare professionalmente e poter fare una carriera
duratura; il capitale va inteso come la propria salute in genere e
specialmente quella delle corde vocali; bisogna saper usare bene la
giusta tecnica di emissione assieme alla respirazione diaframmatica, cantando
sul fiato e sulla parola, appoggiando in maschera senza usare suoni gutturali o
nasali.
Alla domanda "Come fa ad emettere suoni acuti così belli e morbidi?"
Egli rispose: "Prima di emettere un acuto non pensare allo sforzo ma di
imitare il suono di un violoncello, rotondo e vellutato per un Tenore; un flauto
per un Soprano, per il Baritono il Basso e per il Basso il Contrabbasso".
Diceva Gigli "Prima di cantare, bisogna recitare, interpretare sempre quello
che si canta, rientrare nel personaggio dell'opera e cercare di trasmettere al
pubblico la sofferenza, la gioia o il dolore, sempre in riferimento al ruolo che
si sta interpretando, cercando sempre una varietà di colori nei suoni come se un
pittore stesse dipingendo un quadro con molti colori"
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