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Il nodulo delle corde vocali (CCVV) è l'alterazione più temuta dai cantanti e
dai professionisti della voce; timore eccessivo perché può regredire
perfettamente se l'intervento terapeutico è tempestivo, la sua gravità è
secondaria ad altre patologie più complesse, la sua frequenza non è superiore
alle altre lesioni cordali.
Dunque può essere utile fare chiarezza circa molteplici aspetti che lo
riguardano:
1. la sua origine causale;
2. la sua costituzione anatomica;
3. i tempi di sviluppo;
4. tempi migliori di intervento terapeutico;
5. le terapie applicabili:
-
farmacologiche
-
fisioterapiche
-
chirurgiche
6. sintomi iniziali;
7. le ricadute.
Più di ogni altra lesione organica, il nodulo trova le sue causalità nella
alterazione funzionale della produzione vocalica (errore tecnico).
In questo ambito due sono le principali tipologie di modalità fonatoria che
portano ad alto consumo energetico e a rischio di patologia secondaria:
- Â vocalità caratterizzata da eccesso di tensione e conseguente sforzo muscolare.
Suo contrassegno è l'ipertono adduttorio delle CCVV che si esprime con adduzione
iniziale rapida e fortemente tonica (attacco duro). All'ipertono che si mantiene
costante, consegue un notevole aumento dei valori della pressione sottoglottica
per vincere la resistenza della tensione della glottide stessa. L'abduzione
delle CCVV avviene perciò in modo esplosivo. La voce è pressata e di mediocre
intensità. Vi si accompagna una alterazione posturale in ipertono estensorio che
favorisce anche una posizione alta della laringe (accorciamento del tubo
fonatorio); ne consegue un rinforzo degli armonici acuti e innalzamento della
fondamentale della voce. Vi si accompagna inoltre un generale ipertono della
muscolatura laringea e quindi una minore duttilità dei sistemi muscolari e della
condotta vibratoria. Come dice il maestro di canto: «il cantante stringe» .
- Vocalità caratterizzate da ipertono adduttorio ventricolare.
L'attività muscolare coinvolge il segmento sovraglottico che assume un
atteggiamento sfinterico delle bande ventricolari, le quali si adducono in vario
grado, contemporaneamente all'adduzione delle corde vocali, potendo anche
coprirle.
Ne consegue una alterazione morfologica e volumetrica del tronco di cono
laringeo con riduzione dei primi rinforzi armonici e quindi alterazione
complessiva del timbro. L'estensione vocale si riduce, la vocalità è spesso
gravata da rumore. Come dice il maestro di canto “il cantante spinge”.
Gli schemi seguenti sono esplicativi dei sistemi di forza che si attivano nelle
due condizioni.
Fig. 1 - Sistemi di forza che causano il nodulo alle corde vocali
Due immagini radiologiche evidenziano gli atteggiamenti vocalici.
Fig. 2 Nota di registro acuto di soprano
Piano glottico molto alto – deformazione della trachea che attesta un notevole
aumento della pressione aerea tracheale per blocco sovraglottico cui partecipa
anche l'epiglottide inclinata posteriormente.
Fig. 3 Nota di registro acuto di baritono
Piano glottico alto - evidente ispessimento delle CCVV (ipertono). La
retroposizione della radice linguale e l'atteggiamento labiale, attestano la
condizione complessiva dello “stringere”.
Queste condizioni, non corrette, possono portare ad esaurimento energetico del
sistema muscolare. Ne consegue la disodia finale da disfunzione ipotonica,
caratterizzata da insufficiente chiusura glottica, fuga d'aria, riduzione del
“sostegno” espiratorio. La voce è velata e di bassa intensità, si riduce la
capacità di “tenere” un suono e si riduce la tessitura; aumenta viceversa la
fatica.
L'errore tecnico può intercorrere in differenti situazioni:
- la vera incoordinazione fisiologica degli apparati, nello studente che è in
fase di apprendimento;
- ma anche l'attività vocale richiesta da un repertorio inadeguato;
- oppure l'eccesso di attività, senza riposi adeguati al proprio organismo;
- l'attività vocale forzata, in corso di processi infiammatori.
Per meglio comprendere le modalità di sviluppo del nodulo è indispensabile un
richiamo circa la istologia della corda vocale.
La corda vocale è costituita da un corpo muscolare ricoperto da un
epitelio del
tutto particolare (pavimentoso a più strati; è molto resistente) .
(È del tutto diverso dall'epitelio sottostante della trachea, ad un solo strato
di cellule che producono muco o che con ciglia per trasportarlo).
L'epitelio cordale è appoggiato su di una membrana di fibrille elastiche,
fortemente aderenti ad un tessuto sottostante detta “membrana propria”.
In questa ultima sono distinguibili tre strati:
- il più superficiale è lo spazio di Reinke composto da abbondante sostanza
amorfa in cui sono immerse fibrille elastiche e collagene intrecciate a larghe
maglie e con abbondante vascolarizzazione terminale;
- più profondamente vi è un secondo strato a fibre elastiche compatte parallele
al margine libero delle corde e un terzo strato di fibre collagene strettamente
compresse che si compenetrano con il legamento vocale.
Tutta questa struttura ha due caratteristiche salienti:
- la rapida trasformazione dell'epitelio di rivestimento della faccia superiore
in un tessuto assolutamente diverso (cilindrico vibratile, con cellule mucipare)
tipico di tutto il tratto respiratorio. La trasformazione avviene in prossimità
del bordo glottico, che costituisce dunque un punto di particolare fragilità
tissutale;
- il secondo aspetto è legato alle due componenti costitutive dotate di
proprietà viscoelastiche differenti: il primo strato (epitelio di rivestimento e
spazio di Reinke) a carattere semifluido e a bassa consistenza, che quindi
agisce fisiologicamente per cedevolezza, un secondo strato (i due complessi di
fibre e il muscolo vocale) dotato di maggior consistenza e di una massa
inerziale, che agisce per rigidità. Vi corrispondono due diverse proprietà
bio-meccaniche di oscillazione. Il rivestimento dotato di fluidità è esteso
lungo tutta l'area di maggior flusso aereo transglottigo e ciò dà origine a
quella oscillazione denominata “onda mucosa” che partecipa alla costituzione
della vibrazione.
Lo spazio di
Reinke costituisce il punto più fragile per la sua lassità, perché
disponibile sia agli stiramenti sia alle raccolte di liquidi.
Gli schemi seguenti sono esplicativi delle componenti epiteliali della faccia
superiore delle CCVV e delle faccia inferiore (tracheale).
Alcune considerazioni patogenetiche possono meglio chiarire l'origine della
lesione organica e il suo evolversi:
- il terzo medio delle CCVV è il punto di maggior oscillazione dell'onda mucosa
ed il luogo di intersezione di due fasci muscolari (interno e laterale)
costituenti la corda vocale. Ciò conferisce a questa zona particolare fragilità,
tanto più legata alla massima oscillazione;
- le fibre collagene sono costituite da glicoproteine e ciò conferisce loro
flessibilità (si lasciano deformare) ma hanno in minor misura capacità di
estensibilità (non si lasciano liberamente allungare);
- l'aria del flusso espiratorio possiede una energia cinetica valutabile in
velocità (Km 100/ora per suoni pressati) ed in energia di pressione (10 cm3 di
H20 per la voce parlata, 50 cm3 H20 voce di proiezione, 130 cm3 H20 per il
grido).
Se si considera quindi da un lato le proprietà non illimitate di una struttura
visco-elastica (che si può rompere), dall'altro le forze fisiche di pressione,
di attrito e le forze di trazione muscolari, è intuibile come uno
scompenso di
questo fine equilibrio possa dare origine a microtraumatismi che si verificano
nella zona più fragile (spazio di
Reinke), sovente nel luogo di minor resistenza
(terzo medio delle CCVV). Il microtrauma produce:
a) scompaginamento o rottura di fibrille elastiche;
b) stasi venosa;
c) anossia tissutale.
Si generano i fenomeni tipici della infiammazione primaria:
vasodilatazione,
trasudato, essudato, edema.
Continua nella prossima puntata... non
perderti il prossimo numero che uscirà nei primi giorni del mese di aprile!
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