Commento al documento: «Casta diva»: anche questo è made in Italy...
Nome: | Alessandro | Professione: | musicista | Località : | Napoli | Salve, io presumo di farmi un bel pò di nemici, ma penso che in Italia si dovrebbe annullare la "massonica" casta, per cui solo chi ha la famosa tessera di partito ha diritto ai contributi. Se, come si legge nel bell'articolo, a New York si fanno 365 recite e si abbassano i costi di produzione per favorire la quantità e dare la possibilità a tutti di godersi una bell'opera, perchè ciò non è possibile qui da noi? Lo chiediamo a quelli che elargiscono i contributi? E, forse, riflettendo, si potrebbe anche vivere senza le solite elemosine statali che, visti i tempi e i personaggi attuali, saranno sempre più esigue. La lirica va rispettata e deve ritornare nella gente la voglia di andare a godersi uno dei più affascinanti spettacoli artistici. La gente comune, i loggionisti e gli appassionati, che non hanno il frac e il cappellino di marca, hanno diritto a vedersi l'opera al giusto prezzo. Ma questi agenti sono appassionati di lirica o sono solo commercianti?
Ho solo detto la mia.
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