La Respirazione nel canto lirico|Pagina 2
Il nostro esperto darà risposte in merito alla respirazione diaframmatica, pietra miliare per una corretta tecnica di canto.
Le domande e le risposte di questa sezione verteranno principalmente sui diversi tipi di respirazione, sull'appoggio, sul canto sul fiato...
Opzioni di visualizzazione
- 04/08 - Loredana
Cara maestra sono davvero felice perchè leggere la tua rubrica mi ha aperto nuovi orizzonti. Questa mattina dopo aver fatto gli esercizi respiratori da te consigliati, ho fatto i soliti vocalizzi. Ho provato ad osservare con più accuratezza il mio diaframma ed ho provato ad alleggerire la zona degli sfinteri. Ho così affrontato i vocalizzi con una maggiore rilassatezza, per lo meno nelle note medio basse, e la qualità dell'emissione è stata migliore.Il volume della voce è aumentato ed anche il controllo sull'intonazione ha subito un certo miglioramento. Invece ho notato che nelle note medio alte (da LA a SIb)ho dovuto fare ricorso anche alla zona pelvica. Allora da ciò devo dedurre che a seconda delle note da affrontare devo utilizzare più una zona e meno l'altra e viceversa. Ma esatta tale distinzione cara maestra? Sto seguendo la giusta via?
Ho altre due domande da porgerti:
1)Sulla posizione della bocca puoi confermarmi se tendere a raccogliere i suoni come se si affrontassero delle O, cioè mantenendo la bocca più in verticale che in orizzontale è un principio esatto?La mia insegnante dice che in questo modo i suoni non si disperdono e inoltre sono più gradevoli, anche se mi invita a cercare comunque una mia personale apertura che può essere soggettiva a seconda della conformazione della zona mandibolare. Cosa ne pensi?
2) Durante gli esercizi respiratori ho notato che se li faccio da supina posso arrivare a contare fino a 35/37(questa notte addirittura sono giunta perfino a 40) e se sono in piedi arrivo a 30 con fatica. Questa differenza rientra nella normalità?
Grazie maestra attenderò con gioia la tua risposta Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO LOREDANA:
vedi che, a volte, basta uno scambio di idee per trovare la giusta strada? Sono davvero felice dei miglioramenti ottenuti.
Veniamo quindi agli altri quesiti.
L'apertura della bocca, come dice la tua insegnante, non è standard; ossia ognuno ha una propria conformazione quindi non c'è una apertura che vada bene per tutti.
Certo è che, più si va verso l'acuto, più si ha bisogno di spazio per ottenere un suono morbido e gradevole, sono del parere che, respirando in modo corretto, la bocca, se rilassata, si aprirà del necessario "da sola" cioè in modo naturale secondo il tuo viso.
Quello che conta, torno a sottolineare, è che la mascella sia rilassata come la lingua, e tutta la muscolatura del collo; più cavità, maggior morbidezza.
E' poi ovvio che alzando bene il palato e creando una buona cavità, il suono sarà più rotondo e meno schiacciato, ma guai ad irrigidirsi.
Per quanto riguarda gli esercizi di respirazione, è normale quel che scrivi; in stato di estrema rilassatezza si controlla meglio e assicurati che gli esercizi siano fatti senza troppo cibo nello stomaco, cosa che potrebbe rendere più difficoltosa la respirazione.
Quello che più mi interessa, invece, è l'abbandono di certe "costrizioni" muscolari che ostacolano il normale fluido fluire della voce: ricorda, ogni contrazione influisce sulla qualità del suono.
L'impegno muscolare è proporzionato all'altezza del suono: meno impegno nelle note comode, più impegno in quelle acute e quindi da sostenere.
Ciò non toglie che il diaframma lo si tiene impegnato SEMPRE, sia nei gravi, che nei centri che negli acuti.
Per pura curiosità prova a cantare una romanza senza pensare agli sfinteri ma solo al diaframma, alla gola aperta ed alla maschera, facendo attenzione a sostenere gli acuti come sai. Quando avrai un risultato da comunicare, lo leggerò con estremo piacere.
Ricorda: niente forza o apnea, solo controllo e rilassatezza.
Attendo con ansia. MaeStampa - 13/08
Gentilissimo mestro, sono una ragazza di quasi 17 anni e studio da circa un anno canto lirico presso il conservatorio di Benevento.
Ho letto i suoi consigli sulla respirazione e sull'appoggio, ma con quest'ultimo ho dei problemi e quando canto la mia voce non vibra ma traballa e questo mi da fastidio il mio insegnante dice che è solo una questione di tempo e che sono molto giovane. La prego di spiegarmi l'appoggio in modo molto dettagliato anche perchè a ottobre dovrei fare l'esame di passaggio al secondo anno ma il mio maestro è molto severo e se non sono decente mi farà ripetere l'anno. Inoltre, possiedo una voce molto particolare molto scura nel parlato (sembra quella di un contralto) mentre nel cantato si schiarisce sembrando quella di un mezzosoprano ho addirittura quwlla di un soprano. Strano vero? Forse è dovuto al fatto che sono troppo giovane? Mi dia una risposta al più presto. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO MARIA AGNESE:
sei davvero molto giovane ed è normale che la tua voce sia ancora in via di formazione.
Tuttavia se la voce traballa, dipende certo dal fatto che non hai ancora imparato a sostenere i suoni con una buona respirazione.
Come si può spiegare l'appoggio solo con delle parole?
Sarebbe più facile facendo degli esempi, e questo può certamente farlo il tuo insegnante facendoti sentire quando un suono è appoggiato e quando non lo è.
Potrei dirti che devi abituarti con i vocalizzi a sostenere la voce, dal grave all'acuto, cercando di mantenerla sonora in tutta la sua gamma; attenzione a non spingere o forzare, il tutto avviene respirando bene e facendo poi uscire la voce "sul fiato" cioè sostenuta dalla colonna d'aria che la porterà a sonorizzarsi in maschera (quindi gola perta e massima rilassatezza ma grande concentrazione).
Ricorda che esiste il "diaframma" e ti consiglio, per non creare malintesi, di guardare una figura ove esso venga evidenziato, per poter capire dove si trova e come opera a nostro vantaggio (puoi trovarlo nelle nostre Pillole).
Rimango dell'avviso che, spiegare a parole risulta assai difficile, ma il tuo Maestro potrà farlo egregiamente di persona.
Chiedigli di farti sentire una frase e osserva ed ascolta bene... vedrai che in breve capirai.
Un'ultima cosa: se dovrai ripetere l'anno, non sarà una cosa terribile o negativa, a 17 anni, puoi anche aspettare un anno se serve a far maturare voce e volontà.
Un abbraccio e in bocca al lupo. MaeStampa - 17/09
Gentilissimo Mae,
sono un ragazzo di 19 anni e da sempre sono appassionato di musica lirica.
Da piccolo ho partecipato anche a varie manifestazioni canore riscontrando un notevole successo.
I problemi però sono nati dopo la cosiddetta "muta" della voce cominciata all età di 15 anni.
In questo periodo mi sono affidato a vari insegnanti (4), con i quali però non ho ottenuto nessun risultato.
Fortunatamente in questo ultimo mese ho cominciato ad andare a lezione da una bravissima insegnante, e con lei ho cominciato a capire ed ottenere buoni risultati.
Secondo il suo parere, sono un tenore lirico-spinto, tendente al drammatico, per citare le sue stesse parole.
Il mio problema è comunque che non riesco ad emettere suoni acuti, soffermandomi sul LA.
La mia insegnante mi dice che sono troppo rigido con la mascella e che non dò la giusta spinta per creare la pressione adatta.
Io le credo, ma con i suoi consigli non riesco a togliermi questo difetto; volevo chiederle appunto se può darmi qualche suggerimento per aiutarmi a sbloccare la mia situazione.
La ringrazio. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO MANUEL:
devi sapere che è del tutto risaputo che, nel periodo della "muta" la voce vada lasciata in pace... adesso si che è il momento giusto per cominciare uno studio serio (mannaggia ai disonesti!).
Se sei davvero un tenore lirico-spinto (tendente al drammatico), basterebbe per prendere le cose sul serio e guardare avanti verso un avvenire interessante; la tua è una voce rara e, in pochi anni (studiando bene) potresti avere risultati fantastici.
Devi inoltre sapere che le voci importanti impiegano più tempo per trovare il proprio equilibrio poichè bisogna dimenticarsi del proprio volume e della propria bellezza vocale in virtù del sistema tecnico e respiratorio.
Quindi, fatti spiegare bene la respirazione adatta alla tua voce; dimentica di avere una bella voce e mettiti al servizio della tecnica che ti consente di raggiungere l'obiettivo "acuti"; è ovvio, e qualunque testo può assicurartelo, che occorre rilassatezza delle parti superiori (faccia, gola, petto) e giusta tonicità diaframmatica oltre ad una fluida respirazione che consenta una fluida emissione.
Ci vorrà un pò di tempo, intanto impara a concentrarti e ad ascoltare il tuo corpo durante le lezioni; ascolta e riproduci le sensazioni positive senza pensare al volume.
Controlla che la faccia (mascella, bocca, collo....) sia rilassata e lasci uscire la voce nel modo più naturale possibile ricordando che la voce deve uscire dalla gola e dalla bocca, bloccando queste "uscite" non si può ottenere un buon risultato.
Aggiungo che una voce importante necessita di maggior sostegno e che è d'uopo lo studio metodico della respirazione.
Detto questo ti sprono allo studio serio e disciplinato perchè... ne vale la pena.
A presto. MaeStampa - 22/09 - Alida
Carissima Mae, grazie per aver risposto come sempre in modo chiaro, puntuale e preciso. Purtroppo sono oberata di impegni, si sommano le lezioni di canto alla maturità di quest'anno (maturità classica, peraltro) e quindi approfitto di queste ultime settimane in cui potrò essere ancora assidua frequentatrice di questo sito prima di essere risucchiata nel vortice "studiomattoedisperato/canto".
Ora il quesito. L'appoggio gradatamente sta migliorando, ancora non è perfetto, ma (parlo dei vocalizzi, in quanto tra me e le arie che canto sembra sempre esserci un conflitto non dichiarato: io non aiuto loro e loro non aiutano me! Nei vocalizzi sto raggiungendo una grande libertà nei legati ascendenti (l'ultima delle cinque note del vocalizzo doppio che riesco a toccare a piena voce è sempre più spesso il SI), mentre restano un problema i picchiettati oltre una certa altezza e le note prese dall'alto. Pensa che in un'aria c'è una sequenza "sol-fa-sol-la-si" legata che tutto sommato mi viene abbastanza bene, e poco prima però c'è un SOL preso dall'alto e io ogni volta lo grido come una gallina spennata! Credo che il problema sia, come dice il mio insegnante, l'appoggio. Ma a me sembra di appoggiare, com'è possibile che una nota vada e quella successiva no?
E poi, nei picchiettati, arriva sempre un punto in cui, con la vocale "a", sento l'appoggio sfuggire del tutto, cioè sento che il diaframma agisce ma è come se il fiato fosse slegato da esso. Con le altre vocali non succede. Inoltre sempre con la "a", arrivata a quel punto sento un leggerissimo "raspare" nella parte destra della gola. La gola non fa male dopo, però io non credo che sia un buon segno. Come posso risolverlo? Tutti i miei insegnanti, anche quelli che avevo prima, di canto lirico e di musica leggera, quando avvertivo una sensazione del genere facevano un sacco di smorfie, e finivano col dire che forse me l'ero sognata, perchè il suono fuori era bellissimo, pulito, armonico, vibrato, non gridato.
A questo punto non so che fare, dubito di essermelo sognata, ma i miei precedenti insegnanti per mia fortuna erano sempre gente onesta e preparata, e sono sicura che il loro stupore fosse in buona fede.
Spero in un tuo consiglio. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ALY:
se tu sentivi "raspare" è segno che provavi un disagio; è inutile che gli altri dicano di non sentire: tu lo senti e non dovresti.
Quando provi quella sensazione, significa che il suono non è ben sostenuto e si appoggia un pò alla gola, gratta un pò; magari perchè invece di appoggiarlo lo spingi troppo e bisogna sempre considerare che mentre "appoggiare" è termine positivo, "spingere" è negativo.
Non sono la stessa cosa, la differenza deve spiegartela il tuo insegnante facendoti degli esempi concreti.
Un'altra cosa che mi insospettisce è quell'usare il diaframma, ma sentire il suono slegato: non canterai in apnea?
Cioè provi una buona sensazione di appoggio che in realtà, non è appoggio ma apnea.
Cura molto questo aspetto della respirazione che può creare confusione. Ricorda che il fiato che immagazzini, devi trasformarlo in voce. Cantando, l'aria deve consumarsi, quindi, se finita una frase, ti accorgi di avere ancora tutta l'aria nei polmoni, controlla bene la tua respirazione.
Ma tutto questo caos solo perchè non mantieni la promessa: io non ho la sfera di cristallo, ho bisogno di un tuo aiuto per poterti dare delle spiegazioni. A buon intenditor, poche parole. Un abbraccio. MaeStampa - 29/09 - Alida
Cara Mae, ho avuto problemi nel mandarti il file audio. Ti scrivo soltanto per farti capire che ho fiducia in te e non sto cercando di sottrarmi al tuo giudizio. Ma i problemi con il computer ultimamente sono molti. Riproverò e prima o poi riuscirò (p.s. ho tenuto conto del tuo suggerimento sull'apnea... Non so, nei legati sono certa di usare bene il fiato, ma nei picchiettati pur avendo sempre la sensazione che si svuoti tutto ho deciso di prestare maggior attenzione contemporaneamente all'attacco non in apnea e all' appoggio...: RISULTATO: non solo non ho avuto più problemi di "raspare", ma nei picchiettati in un vocalizzo lunghissimo ho toccato il La acuto tenuto e vibrato, e in più ho preso NON SOLO IL FA DALL'ALTO, NON SOLO IL SOL DALL'ALTO MA ADDIRITTURA IL LA DALL'ALTO!) Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ALIDA:
il risultato si commenta da solo.
Continua con l'autoanalisi, che mi pare la cosa migliore.
Un bacio. MaeStampa - 02/10 - elisa
Grazie per la tua risposta, vorrei sapere inoltre se è normale che un soprano abbia difficoltà dal do al fa della prima ottava e in quanto tempo e magari con quali esercizi può risolvere il difetto, mentre ha acuti con una facilità estrema e se per quanto riguarda la respirazione il discorso tieni la pancia dura aiuta o induce a spingere. Grazie ho le idee un pò confuse. Elisa Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ELISA:
è del tutto normale che le note da te citate, siano deboli in una voce di soprano, soprattutto se è in età giovanile.
Quindi, non è un difetto, ma rientra nella norma.
Probabilmente la tua è una voce che ha caratteristiche svettanti e si esplica meglio nella gamma acuta dei suoni; per quanto riguarda la respirazione, c'è sicuramente un pò di confusione.
Tenere "la pancia dura", secondo me, fa in modo che il tuo diaframma venga bloccato e si corre il rischio di cantare in apnea.
Non è che la pancia debba essere dura, ma bisogna che il diaframma sia in tensione per sostenere bene i suoni (quindi parete addominale non dura ma tonica, elastica), un tono muscolare eccessivo impedisce o riduce la normale respirazione.
Se ti accorgi di cantare in apnea (cioè non usi l'aria che inspiri), probabilmente ti renderai anche conto di cantare "spingendo" poichè, non uscendo l'aria che porta i suoni nelle cavità di risonanza (perchè è bloccata), si è portati a spingere fuori la voce con forzature muscolari molto nocive alla salute vocale.
Il risultato del cantare spingendo spesso porta ad una stanchezza vocale (afonia) o a fastidiose faringiti, per cui il consiglio è di farsi spiegare bene la respirazione onde evitare spiacevoli inconvenienti.
Al prossimo quesito e buon lavoro. MaeStampa - 03/10 - Simone
Caro Mae, eccomi qui nuovo membro di questo sito a farti un po' di domande! Comincio con una sulla respirazione e sul fiato. E' circa un mese che non canto per motivi vari! Ho intenzione di riprendere in questi giorni ma mi accorgo che ho i fiati molto corti. Ho provato a fare qualche suono ma anche un vocalizzo di terze mi mette in difficoltà. Sarà solo mancanza di allenamento? Io canto nel registro di baritono, ho 38 anni. Grazie Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO SIMONE:
hai toccato una parte fondamentale del canto: la respirazione.
Probabilmente è un periodo transitorio e di "arrugginimento", quindi, a meno che tu non abbia problemi di stress, puoi rimediare con l'allenamento. Esercizi di respirazione fatti con la necessaria calma, aiutano a riconquistare l'elasticità e la fluidità del respiro; che questo atto sia calmo, profondo , rilassato ed eseguito con la giusta postura (spalle basse e torace molto aperto); inoltre va notato che le voci gravi hanno, generalmente, cavità maggiori e quindi abbisognano di maggior sostegno, è quindi importantissimo respirare correttamente.
Dunque niente paura, allenamento sereno, graduale e costante; in breve tornerai alla normale efficienza.
Buon lavoro. MaeStampa - 11/10 - Davide
Salve sono un baritono, ho studiato per diversi anni (4 o 5) possiedo un discreto repertorio. La mia voce si addice molto alle opere di Verdi.
Amo la mia voce, mi piace tanto, è ricca di armonici. I pianisti che mi accompagnano dicono che il suono della mia voce gli fora i timpani e io gli credo perchè me ne accorgo anche io.
Ho studiato con un insegnante ex cantante ed ex presidentessa di un concorso lirico molto importante (ZONTA) molto apprezzata per entrambe le cose (cantanti per studiare venivano da tutt'Italia). Non ho mai fatto esercizi per la respirazione "perchè forse mi veniva naturale".
Nonostante la mie emissioni siano sempre ottime senza grossi sforzi io mi sono accorto che facendo per tre o forse quattro volte con una amica pianista cantante esercizi di respirazione, la voce fluiva da sola senza il minimissimo sforzo ed era anche molto più leggera e più alta. Cosa mi consiglia di fare, perche quando ho smesso di fare questi esercizi ho perso questa facilità e questa tra virgolette altezza? Grazie per ora.
Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO DAVIDE:
la risposta te la sei data da solo.
Una buona respirazione è una ottima base per il canto corretto e... sano; pur avendo tu una naturale predisposizione, senti che con una respirazioe corretta, il canto è meno faticoso e più fluido. Quindi non resta che tornare a fare esercizi che vanno poi messi a frutto durante il canto. Buon lavoro. MaeStampa - 17/10 - Davide
ciao caro amico esperto, sono davide il baritono, ti ringrazio per la risposta al mio primo quesito sull'utilità degli esercizi di respirazione pur avendo di base una buona tecnica generale di canto con una respirazione che mi viene naturale, mi sapresti dire quali sono, come si fanno, e quando conviene fare gli esercizi di respirazione rispetto a quelli musicali e vocali. Ti ringrazio della tua disponibilità e spero di riuscire a mettere a frutto questi tuoi consigli. Credo molto nelle mie potenzialità e personalmente apprezzo la mia voce e il mio organo vocale, credimi, non lo dico perchè sono spavaldo o "buffone" anzi forse sono troppo timido per questo mestiere ma riesco quando canto ad emozionarmi e ad ottenere il suono che voglio.
Ancora grazie, attendo un tuo ulteriore consiglio. Con affetto Davide Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO DAVIDE:
la respirazione è assai importante ai fini di una corretta e salutare emissione vocale.
Andrebbero fatti esercizi per allenare il diaframma già dalle prime lezioni di tecnica. Io facevo sempre 1/4 d'ora di esercizi prima delle lezioni, guidati da un insegnante.
Vi sono molti esercizi da poter fare, e consiglio sempre di farli la sera, distesi a letto, prima di addormentarsi, quando la mente è libera e si è rilassati.
Il controllo del fiato aiuta i cantanti a gestire lunghe frasi, a rendere attacchi e suoni più mormidi, ad affrontare con consapevolezza difficoltà tecniche, dunque è bene aver padronanza del diaframma e quindi una buona respirazione che deve essere sempre rilassata e consapevole per poter dare frutto.
Puoi trovare esercizi di respirazione in ogni trattato di tecnica vocale ma, sarebbe meglio che fosse l'insegnante stesso a guidarti e a controllare che poi lo studio si trasferisca nel canto (che fine hanno fatto gli esercizi fruttuosi della pianista?). Per poterti consigliare in modo personale, ho bisogno di sentirti cantare (quanti anni hai?), quindi per consigli "ad personam" attendo file audio. A presto. MaeStampa - 21/10 - Selene
ciao mae e da un pò che non ci si sente, spero vada tutto bene. Dall'ultima volta ho cambiato insegnante e con questa nuova devo dirti che mi trovo molto bene si vede proprio che è una professionista, ma avrei una domanda da porti sul fatidico diaframma... Ho capito che cosa è e teoricamente so anche come funziona, solo che se spingo solo col diaframma quando emetto il suono esso diventa piccolo non ti dico impercettibile, ma quasi, però se faccio intervenire la gola poi mi brucia e comunque è sbagliato, come funziona? :-( domani pongo la stessa domanda alla mia prof., però vorrei sapere anche tu cosa ne pensi! Grazie per l'attenzione. Un bacione Selene Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO SELENE:
sono felice che ti trovi bene con la nuova insegnante, tuttavia mi pare di capire che c'è ancora un pò di confusione sull'argomento diaframma/appoggio.
Vorrei che fosse ben chiara la differenza tra spingere (che è negativo) e appoggiare (che è giusto); quindi la prima cosa da fare è farsi spiegare la differenza tra i sue termini e la messa in pratica dell'appoggio anzichè dello spingere.
Se appoggi il suono, esso diventa più corposo e quindi più udibile, se il tuo suono risulta impercettibile, è segno che non stai usando bene il diaframma.
Oppure, ed è la cosa che secondo me accade, stai involontariamente cercando di cantare con la gola chiusa ed ecco spiegato il perchè del suono quasi impercettibile.
Dunque, durante l'emissione, controlla sempre che non vi siano contrazioni muscolari a livello "gola" dacchè bisogna sempre cantare a gola aperta; solo così la voce potrà uscire fluida.
Quindi bisogna associare alla corretta respirazione, un uso cosciente del diaframma e la gola ben aperta che lasci passare la voce che deve raggiungere le cavità di risonanza ove prenderà forma e colore.
Non è semplice spiegartelo per mail, ma la tua insegnante potrà farti capire anche tramite esercizi ed esempi pratici.
Fammi sapere. A presto. MaeStampa - 22/10 - Rossella
Salve.
Sono un soprano di coloratura e ahimè, è da quattro anni che studio e mi trascino imprecisioni nella gestione del fiato.
Prendo una buona quantità di fiato, ma lo spreco e non appoggio perchè il mio vecchio insegnante mi ha sempre fatto spingere con il diaframma, ma in modo opposto a quella corretto.
Ha degli esercizi da consigliarmi per riacquistare la giusta percezione del fiato, in modo da coordinarlo per un ottimo appoggio?
Grazie del'aiuto.
Rossella Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ROSSELLA:
credo che per poterti consigliare, dovrei sentire come canti; certo la respirazione non la si mette a posto in maniera immediata ma grazie ad un lavoro costante e ad un controllo attento di chi ti insegna; già nel vocalizzo, è necessario respirare bene e sostenere bene i suoni, cantare è ancora più complesso dacchè ci sono diverse cose da tenere sotto controllo.
Quindi la prima cosa da fare è comunicare al nuovo insegnante questo disagio e farsi spiegare per bene qual è la funzione del diaframma (non conoscendo il tuo metodo, non posso intervenire); cominciare con lo studio di brevi cantabili che costringono a sostenere i suoni (le agilità, spesso, vengono eseguite in maniera sbagliata proprio perchè non è facile accorgersi dell'errore); respirare in maniera calma, profonda e cosciente.
Per abituarsi poi al controllo del diaframma, prova questo esercizio: inspirare profondamente, un attimo di apnea e poi rilasciare l'aria il più lentamente possibile atteggiando la bocca come a soffiare (come per spegnere una candela)e facendo attenzione a tenere la gola aperta; l'aria uscirà come da una valvola e più tempo impiegherai a vuotare i polmoni, maggiore sarà il controllo sul diaframma.
Con un costante allenamento, riuscirai ad allungare il tempo dell'espirazione controllata.
Se il concetto non è abbastanza chiaro, puoi trovare esercizi su qualunque trattato di canto.
Ti aspetto qui per ogni chiarimento. MaeStampa - 30/10 - Giancarlo
Salve gentilissima Mae,
sono Giancarlo, il tenore sardo operato al setto nasale. Dunque, alla fine sono andato dal mio gastroenterologo di fiducia per capire se il problema fosse da imputare a valle più che a monte, intendo per il reflusso. Niente di simile invece, poiché alla fine il gastroenterologo, solamente parlando e comprendendo dai sintomi ha capito che avevo solo un'infiammazione alle mucose e sinusite. Così mi ha prescritto il Ciproxin 500 da prendere due volte al dì, e l'aerosol col cortisonico (Clenil) da fare però per poche insuflazioni con intervalli di 10 minuti per un'ora per tre volte al dì e per due giorni massimo. Avendogli detto che la mia dieta era ferrea e che prendevo il Pantopan da 40 mg e che ho rialzato il letto per adesso di 16 cm alla testa, mi ha detto che non era il caso di fare al momento nessun controllo gastrico. In effetti il naso è un pò chiuso, come avessi allergia o rinite, ed ho dolori frontalmente in mezzo agli occhi. Purtroppo non dovevo espormi all'aria fredda. Il medico mi ha anche consigliato di stare perciò attento alle correnti in auto mentre viaggio e di coprirmi il viso quando esco in giornate fredde e di respirare aria sempre calda quindi, attraverso una sciarpa.
Poi volevo farti leggere (mi permetto di sdarti del tu), questo passo di una mail tua in risposta ad un ragazzo che ti ha scritto tempo fa e che credo riguardi anche me, visto che per anni ho fatto culturismo ed ho i muscoli ancora rigidi:
"IL DIAFRAMMA questo sconosciuto; ecco il nocciolo della questione; il tuo problema di apnea, dipende proprio dall'aver male interpretato il funzionamento del "motore della voce" ecco perchè a volte leggere le cose non basta, ci vuole sempre qualcuno che possa spiegarti fisicamente quello che deve essere il funzionamento corretto di questo organo che se troppo irrigidito impedisce all'aria di fuoriuscire nella maniera consona a produrre e sostenere il flusso sonoro: quindi appoggio elastico e non rigido, come già ti dissi, ecco perchè occorre esercitarsi e far sì che questa tensione non si rifletta sulla gola a causare forzature e stanchezza precoce ed anche afonìa (perchè si forza per ottenere un qualsiasi risultato e si ottiene il peggio).."
Questo problema riguarda anche me, infatti prendo fiato, forzo molto e l'aria mi si esaurisce subito e sento fatica alla gola.
Che posso fare?
Un abbraccio affettuosissimo,
Giancarlo Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO GIANCARLO:
se ritieni che il tuo problema possa essere quello di una respirazione forzata, allora è una cosa che si può risolvere in breve tempo ma con molta determinazione e costanza. (Ce le hai?)
Bisogna abituarsi ad una respirazione rilassata, cosciente, calma.
Respirare per noi significa rigenerare; infatti la respirazione ristabilisce la calma nel nostro meccanismo, rilassa le parti coinvolte e fa in modo che ci sia un continuo rinnovarsi di elasticità, vigore, fluidità ecc...
Dunque è fondamentale cimentarsi nell'esercizio di questa attività benefica che ristabilisce la condizione ottimale per poter cantare anche per un tempo prolungato.
Esercizi di respirazione che poi andranno ad inserirsi nella normale pratica del canto sul fiato.
E' importante far mente locale che il suono viene prodotto dall'aria che passa attraverso le corde vocali che viene poi guidata nelle cavità di risonanza, quindi è necessario che la gola sia ben aperta e che questa aria venga "sostenuta" per poter raggiungere anche le cavità più lontane dall'origine del suono.
Dunque, respirare bene per cantare bene e senza sforzo.
Quando avrai un controllo più cosciente del fiato e quindi del diaframma, supererai i problemi di cui parli.
Dunque esercizi per il controllo del fiato e del diaframma o, se preferisci, ginnastica respiratoria.
Se ne parla in ogni trattato di canto.
Qualora avessi necessità di conoscere qualche titolo, chiedi pure, altrimenti rileggi qualche risposta sull'argomento, ce ne sono molte in cui ho già scritto cosa fare.
Buon lavoro e... è ora di mettersi una bella sciarpa!
Un abbraccio. Mae
Stampa - 05/11
Caro esperto sono una ragazza di 23 anni e studio canto lirico dall'età di 14-15 anni e sono un soprano leggero con una significativa estensione(riesco ad arrivare fino al sol sovracuto). Ho fatto in tutto questo tempo solo tre concorsi (tra cui il concorso di Matera Rosa Ponselle) vincendone uno e arrivando finalista agli altri. Il mio repertorio è molto vasto ho studiato quasi tutte le opere di Mozart compresa la parte della regina della notte, Linda di Chamounix, Lucia di Lammermoor, Rigoletto, Signor bruschino, I Racconti di Hoffman, Puritani, Sonnambula etc. Sinceramente non ho mai avuto problemi significativi ma solo qualcuno all'inizio e uno negli ultimi tempi dopo il rientro dalle vacanze estive. All'inizio il mio problema era una specie di muco persistente che sentivo alla base della gola che mi spingeva a schiarire la voce prima di cantare. A causa di ciò due anni fa sono andata dal foniatra che mi ha detto che non avevo nulla tranne un leggero arrossamento alla base delle corde dovuto a un reflusso gastrico ma nulla di significativo. Come si può avere la certezza di usare il diaframma? Il mio problema ora e che dopo che canto un'aria mi sento come se avessi cantato un'opera intera ma la stanchezza la sento fisicamente non vocalmente. Mi può suggerire dei buoni esercizi per irrobustire l'appoggio del fiato? Grazie mille. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO MONICA:
fai sempre attenzione a non stancare la voce; dalle tempo di recuperare col giusto riposo.
Per l'appoggio, intanto, occorre aver capito bene la respirazione, poi si possono fare degli esercizi di respirazione per il dominio del diaframma ed anche esercizi per rinforzare gli addominali.
Tutto questo solo per ricordarti che non occorre forza fisica per cantare, ma un corretto controllo dei meccanismi coinvolti nella fonazione.
Se i tuoi risultati sono così buoni, credo che non dovresti avere problemi di appoggio (intonazione, sostegno dei suoni, voce sfuocata, acuti strozzati...).
Se avrai comunque la bontà di cercare tra le risposte già date, troverai alcuni consigli per il controllo del diaframma (oppure puoi trovarli in qualunque trattato).
Un bacione. MaeStampa - 12/11 - Luca
GRAZIE MAE PER L'ULTIMA RISPOSTA, COME SEMPRE ESAUDIENTE E PROFESSIONALE, AVREI UN ENNESIMO QUESITO TECNICO E SPERO DI NON ANNOIARTI: MA L'ARIA VA CONVOGLIATA NELLA PARTE PIU' BASSA POSSIBILE DELL'ADDOME? INOLTRE, CI SONO ESERCIZI SPECIFICI PER EVITARE DI SPRECARLA SUBITO O CIO' VIENE CON LO STUDIO APPLICATO DEI VOCALIZZI? COME SEMPRE APPROFITTO PER PORGERE I PIU' CORDIALI SALUTI. LUCA Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO LUCA:
urge subito una precisazione: l'aria inspirata, entra SOLO nei polmoni, che riempiendosi d'aria occupano più spazio e, assieme al diaframma che si abbassa, comprimono la massa intestinale (ecco perchè si ha l'impressione che l'aria scenda fino al basso ventre).
Esistono esercizi per il controllo del diaframma che si possono fare anche senza vocalizzi e sono esercizi respiratori che poi andranno applicati al vocalizzo ed al canto.
Generalmente viene spiegato come si respira e come si usa il diaframma, si consigliano esercizi da farsi in modo costante e poi si insegna, tramite il vocalizzo, a cantare correttamente dosando bene l'aria inspirata.
Spero che la spiegazione sia chiara.
A presto. Mae
Stampa - 24/11 - Alida
Cara Mae, eccomi qui dopo lunga assenza. Sono stanchissima, un po' scoraggiata, e per di più non ho neppure registrato i brani da te richiesti. Lo so, mea culpa, anzi culpissima, ma non so proprio dove sbattere la testa.
Ma bando alle lamentele, che nella vita e soprattutto in questa professione servono a poco (anzi, a nulla!).
Tra le tante difficoltà di questo periodo è sorto anche un problema con il diaframma. Mi capita spesso, anche se solo in determinati periodi di stress e fatiche fisiche, di avere problemi ad espandere il diaframma. Sento proprio come se dovessi costringerlo, e anche se riesco a espanderlo poi gestire il fiato è una fatica, per cui il massimo che riesco a fare è appoggiare e sostenere senza coinvolgere la gola ma senza quella "tranquillità" che garantisce il vibrato.
Quale può essere la causa? Quando non avevo ancora cominciato la scuola, ho fatto 7 lezioni tutte a distanze molto piccole l'una dall'altra e non mi è MAI successo, anzi, dimostravio di padroneggiare molto bene il fiato. Come posso risolvere? Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ALIDA:
e bentornata!
Sembra che tu stia accusando un periodo di disagio. Come sono i rapporti col tuo insegnante? Sei sempre serena e rilassata oppure la sua persona ti crea qualche motivo di tensione?
Certo, lezioni più frequenti danno risultati migliori ed è assai ovvio che, studiando più frequentemente, i risultati siano non solo migliori ma anche più consistenti cioè il fisico si allena di più e dà più risultati e più in fretta.
Se non hai difficoltà, fai presente all'insegnante questo problema, vedrai che, con calma, riuscirà a controllarti e a farti ristabilire il normale equilibrio.
Posso ipotizzare che sia solo un malessere passeggero, quando ti sarai tranquillizzata, vedrai che riuscirai nuovamente a gestire la tua respirazione. (Respira sempre con molta calma e rilassatezza).
Fammi sapere. MaeStampa - 26/11 - Costanza
Grazie per avermi risposto e soprattutto per il complimento sul mio nome...
Volevo sapere per quale motivo ha detto che sono dolori farsi un'idea sulla validità di un metodo rispetto ad un altro, in quanto in una tesi di psicofisiologia come la mia è di importanza fondamentale poichè credo che sia proprio quello che il professore si aspetti.
So che ci sono diverse scuole che adottano diversi tipi di tecniche, es. la scuola italiana (respirazione costodiaframmatica) e poi altre tra cui quella tedesca o russa non so bene di preciso che invece optano per una respirazione più bassa... So anche che determinate tecniche sono sorte in base alla mutevolezza dei contesti ad esempio c'è differenza se si effettua un canto da camera o da cappella e altro (mi corregga se sbaglio o dico cose imprecise).
Ho letto anche articoli del professor Fussi nei quali spiega molto bene(teoricamente intendo) la respirazione costale ma soprattutto sottolinea come sia estremamente importante saper coordinare le varie tecniche o meglio la coordinazione "appoggio-sostegno" del fiato che è essenziale nel canto.
Infatti è quello che mi dice sempre la mia maestra...
Il problema è che penso che non ci siano ricerche sperimentali sulle varie tecniche di canto delle varie scuole o semplicemente ricerche teoriche, inoltre volevo porle un mio problema: come le ho già detto sono (a detta della mia maestra) un soprano lirico drammatico e la prima volta che mi ha sentito (testuali parole della maestra) ha detto che avevo già di mio una impostazione lirica della voce (non so se sia una cosa vera).
Con lei ho imparato la respirazione dico "bassa" con la quale mi sono accorta che non riesco ad arrivare ad un LA o meglio ci arrivo ma il suono è piatto non vibra e soprattutto molto brutto... e faccio una fatica mostruosa, ho quasi paura e sento di chiudere la gola... Un esempio nel brano del Gianni Schicchi "O mio babbino caro" non riesco per niente negli acuti... che è appunto un la.
Per vari problemi (non vocali) ho smesso di andare da lei e sto continuando con un'altra soprano che invece insegna la respirazione costale che per me tecnicamente era finora sconosciuta con la quale ho molte difficoltà praticamente ricomincio tutto di nuovo.
Ho posto il problema alla nuova maestra che mi ha detto che è dovuto al tipo di respirazione bassa con la quale tendo a utilizzare male la laringe. Dice che abbasso troppo la bocca invece di alzare il palato se n'è accorta perchè mi ha visto mentre lo facevo.
Vengo al punto: volevo sapere se è vero ciò che mi hanno detto e se con questo nuovo tipo di respirazione riuscirò a superare la mia difficoltà sugli acuti.
La ringrazio mi scuso per la lunghezza del testo e attendo la sua risposta.
Costanza
Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO COSTANZA:
adesso si che ci siamo!
Mi pareva strano che non avessi dubbi sulla tecnica di base... (saresti una dei pochissimi).
I dolori son dovuti al fatto che ci sono cose che per una persona vanno bene, e per altre assolutamente no; ci sono cantanti che fanno luminose carriere con sistemi aborriti da altri che cantano in maniera opposta... chi può dire di essere nel giusto?
Una mia insegnate di gran fama mi disse: "non importa che tipo di sistema tu possa adottare, quel che conta è il risultato" e, col senno di poi, posso dire che in effetti funziona così: nessuno ha qualcosa da obiettare sulla tecnica se un cantante è bravo...
Ci sono stati grandi interpreti che cantavano con l'aborrita respirazione clavicolare, e che avranno a loro volta insegnato agli allievi a respirare in questo modo e il loro esempio sarà stato assai convincente.
Oggi diciamo che si possono fare vari tentativi per trovare quello che sembra impossibile ottenere dalla nostra voce, così ecco tante indicazioni, a volte opposte o bislacche ma che per qualcuno hanno certo funzionato.
Tu sei un esempio pratico di quel che scrivo: vai a lezione e non trovi il giusto sistema, cambi e ti insegnano qualcosa di opposto e forse (mi auguro di no) per te non funzionerà neanche quello... allora uno comincia a chiedersi "da che parte sta la verità?" e credo che prima o poi, questo stadio l'abbiamo incontrato tutti; il segreto sta nel conoscere se stessi ed il proprio apparato vocale per non incappare in errori grossolani (del tipo "respira a fondo finchè le cosce non si riempiranno d'aria"(sig!)) o per potersi spiegare qual è il reale funzionamento del nostro corpo per cui il cantare dovrebbe essere una cosa ben poco traumatica.
Dunque bisogna che l'insegnante sia estremamente semplice nello spiegare ma estremamente preciso nel far capire la strada che intende percorrere; fatevi fare degli esempi pratici così da poter sentire qual è l'effetto che vorrebbero farvi riprodurre.
Vi è addirittura qualcuno che asserisce l'esistenza di due tecniche: il canto di fibra o voce spinta e quello sul fiato diaframmatico, che sarebbero innate negli individui che nascono con predisposizione all'una o all'altra e non possono da questa svincolarsi (mi pare per motivi... ormonali). Vedi dunque che ginepraio!
Per poter dire qualcosa sul tuo sistema tecnico avrei bisogno di sentirti cantare, tuttavia vorrei spiegare che "O mio babbino caro" non è certo un'aria con cui poter esordire nello studio lirico... Per cantare bene Puccini, ci vogliono anni di preparazione, poichè i suoi salti di ottava sono tutt'altro che semplici da risolvere.
Da quanto brevemente spieghi, posso ipotizzare una frequentazione sporadica della maschera che invece è importantissima per cantare gli acuti e, se c'è poca maschera, forse c'è poca aria a sostenere la voce.
Cosa puoi dirmi in merito?
Mi scuso con te e coi lettori per la risposta fiume, ma le cose da dire son sempre tante...
A presto. MaeStampa - 28/11 - Costanza
Buonasera Mae
non so cosa risponderle...
In questo momento posso solo dirle di essere molto confusa e penso che forse in realtà io non abbia imparato bene, azzarderei affatto, la respirazione nel canto.
Ciò sembra paradossale visto che ho cantato brani di Verdi, Bellini, Donizetti, Rossini (con una difficoltà pazzesca), Puccini, Mozart e autori minori, ma a questo punto mi chiedo che cosa è uscito fuori.
Parlando del suono in maschera comunque devo dirle che io non ho avuto nessuna difficoltà a trovarlo, forse lo sbaglio è stato che l'ho trovato da sola.
Mi spiego.
Io ho sempre cantato fin da bambina iniziando con le sigle dei cartoni animati imitando i miei cantanti preferiti (Celine Dion ad esempio) cercando di migliorare la "tecnica" fino ad arrivare a cantare musica sacra nei cori polifonici e più il brano era difficile più mi piaceva e cercavo il modo per farlo bene.
Da sola ho imparato a "girare il palato" ma sentivo che avevo limiti per questo ho voluto iniziare il canto lirico per evitare danni alla gola,
ad es. io non ricordo affatto che la mia maestra mi abbia detto come impostare la maschera o altro, o meglio me l'ha spiegato con tutti gli esempi che si possono fare (e noto che sono sempre gli stessi per fortuna)ma io non ho avuto difficoltà a riprodurla; sentivo quello che faceva la osservavo attentamente in ogni movimento e cercavo di rifare lo stesso. Per quanto riguarda la respirazione è vero tante volte in determinati passaggi di un brano non riesco ad utilizzarla correttamente e questo capita soprattutto negli acuti (per acuti io intendo sempre il la in quanto sul sol fa e mi non ho problemi eclatanti).
Però rileggendo quello che mi ha detto le do la conferma che in alcuni casi spoggio e non riesco ad arcuare il palato. Ciò solo nella dinamica del forte in quanto un LA fatto piano incredibilmente mi riesce, il palato è girato correttamente il suono vibra ma manca il fiato che c'è si ma è pochissimo. La maestra mi ha detto che non è falsetto in quanto mi diceva quando andavo in falsetto e quando no.
Che devo fare? hHo paura di aver sbagliato tutto dall'inizio e non è tanto incoraggiante sapere di aver buttato all'aria 3 anni di studio.
Comunque io non voglio abbandonare la lirica in quanto posso dirle che riuscire ad arrivare su note che senza impostazione erano difficili è una soddisfazione che solo chi sa farlo può capire, e sono sicura che sa di cosa sto parlando.
La saluto con affetto
A presto
Costanza
Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO COSTANZA:
certamente i tuoi anni di studio saranno serviti a qualcosa, tutto fa esperienza e tutto insegna.
Certamente chi ti segue nello studio avrà più elementi di me per valutare la situazione; l'argomento respirazione, già lo sai, è molto controverso, quindi solo i risultati possono darti una conferma del tuo operato; cosa dice la tua insegnante? Se tu potessi inviare un file, magari avrei più elementi per valutare la tua posizione; e se è un problema di respirazione, allora non hai che da farti rispiegare per bene il metodo che devi seguire (non vergognarti mai di chiedere spiegazioni).
Il tuo bel nome sia di sprone alla ricerca e allo studio disciplinato; i progressi non tarderanno. Intanto, io... attendo... Mae
Stampa - 11/12
Salve maestro, volevo chiederle una cosa su questa benedetta respirazione; io sono sempre stata abituata a respirare con il diaframma e gli addominali bassi, ma da poco ho cambiato insegnante nel mio conservatorio e mi trovo un po' in crisi perchè il nuovo insegnate usa la respirazione alta quindi mi dice di alzare i polmoni e mettere dentro la pancia per me tutto questo è complicatto perchè ormai mi sono abituata in un'altro modo e sinceramente mi trovavo bene; cosa ne pensa lei di questa respirazione alta? E' giusta? Sono in crisi. AIUTOOOOO Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO PAMELA:<
devo prima chiederti se, con la vecchia "gestione" avevi dei problemi nel cantare (ad es. difficoltà in acuto).
Se tutto andava bene, anche i tuoi compagni avranno le stesse difficoltà.
Devo precisare che un insegnante, di solito, insegna la respirazione che ha imparato, quindi non riuscirebbe mai a farti cantare con un sistema diverso, non saprebbe da dove cominciare.
Quindi la cosa migliore sarebbe di proseguire con un insegnante con una impostazione simile a quella che hai già assimilato.
Il dilemma è dunque reale ed assai frequente, ecco perchè gli studenti vagano in tutta Italia in cerca di qualcuno che possa capirli ed aiutarli.
Dunque, a parer mio, ognuno adotta il sistema tecnico che riesce a valorizzare la sua voce ed il suo canto, ma in conservatorio, purtroppo non si può scegliere.
A me il diaframma ben appoggiato non dispiace affatto, certo è che bisogna capir bene il meccanismo per trarne i migliori benefici.
A che anno sei di studio? E che tipo di voce hai?
Perchè non ti guardi attorno, cioè gli insegnanti delle altre cattedre, per vedere di cambiar classe?
Ci sarà pur qualche altro insegnante disposto a farti continuare sul tuo cammino. O no? Attendo risposta e possibilmente un file audio per poterti aiutare. A presto. MaeStampa - 13/01 - Francesco
Buongiorno mae, sono francesco da Lecce!
Si ha ragione, sono molto giovane e per adesso la mia maestra è ancora indecisa. Lei poi è una grande sostenitrice di Tito Schipa quindi tutto è incentrato sul meno spreco possibile di aria, e siccome spingevo come un dannato lei che è una fan di Schipa cerca di farmi tenere il diaframma quanto più possibile in fuori!!
Non voglio chiederti nulla respirazione perchè so chè un caos: fra diaframmatica, costale e clavicolare!!! IO seguo la mia maestra che ha diverse esperienze come operista ed ultimamente ha insegnato anche al Martini di Bologna, e mi sento bene perciò spero che tutto vada per il meglio!!
Con la mia maestra precedente invece non mi sono trovato bene. Non mi ha fatto male perchè le corde vocali stanno benissimo però neanche bene.
Ragionava per svuotamenti però se io ho dei difetti è logico che se non li correggo anche un metodo buono diventa pericoloso!!
Ho una voce da lirico naturale quindi non è girata ma risuona già di suo.
Per quanto riguarda il file audio, cercherò di equipaggiarmi per farvi ascoltare qualcosa, giusto per darti un idea!!
Grazie per l'ascolto. A presto.
Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO FRANCESCO:
tutto bene (elimina tuttavia la respirazione clavicolare dalle opzioni), quindi attendo il file audio.
Stampa - 16/01 - Giacomo
Salve, mi chiamo Giacomo e ho 23 anni. Studio come baritono da diversi anni con molte delusioni ma sempre con la voglia di imparare. Ho cambiato tre maestri e ora sono al quarto. Questo tenore per insegnarmi l'appoggio dice che oltre a riempire i polmoni bisogna sostenere appoggiando, non affondando, sulla zona dell'inguine (sotto l'ombelico nel punto vita) in modo che il diaframma possa abbassarsi automaticamente. Inoltre dovrei sentire le costole e i reni dilatarsi senza sforzo e automaticamente. Può essere questa la respirazione più corretta per cantare cioè quella che normalmente usiamo per parlare ma quadruplicata? Grazie per l'attenzione. Giacomo. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO GIACOMO:
sei molto giovane e devo dire che la cosa più complessa è proprio impostare una voce. Dato che sei baritono, hai ancora molto tempo per maturare la tua vocalità; la respirazione poi, è la base del canto e va spiegata bene e capita.
Ognuno (purtroppo) ha le sue idee in fatto di appoggio e respirazione, tuttavia concordo col fatto che, nell'inspirare il torace si allarga (è ovvio) come in un'espansione. Rimane il fatto che la respirazione deve essere naturale, quindi fai attenzione a come respiri normalmente e riproduci il meccanismo nel canto (attenzione a non forzare mai, che il tutto avvenga con concentrazione e morbidezza). Non so se queste indicazioni potranno aiutarti, i vecchi maestri dicevano di osservare un neonato mentre piange: quello è ciò che la natura ci insegna.
Un abbraccio e, per meglio aiutarti, potrei ascoltare un tuo file audio se vorrai mandarlo. MaeStampa - 06/03
Grazie tanto maestro, purtroppo ho provato più volte a dire alla mia insegnante(del conservatorio) questa situazione ma lei continua sostenere che non c'entra nulla la forma della corda ed anche che non mi devo fare "paranoie" sulla respirazione perchè quella verrà da sè. Io non sono molto d'accordo cerco invece di fare un lavro diverso con l'insegnante di canto (privato)perchè lui invece pensa molto al diaframma e sostiene che che la mia voce è da soprano ma lirico/drammatico...è normale che arrivando al conservatorio purtroppo i 2 metodi si scontrano. Cercerò di fare del mio meglio.grazie mille. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ADRIANA: purtroppo so come vanno le cose, quindi ti consiglio di non affrontare più l'argomento a scuola ma di correre ai ripari con il tuo Angelo Custode che certamente saprà come fare per metterti in condizione di cantare. Vedrai che quando canterai, nessuno verrà a chiederti come fai, ma si prenderanno i meriti(immeritatamente!) Se vuoi prendere un pezzo di carta, è d'uopo che tu non sollevi questioni ma rimanga docile senza alimentare ire o rivendicazioni varie. Sopporta ancora per un pò, poi fagli vedere chi è l'incapace. Coraggio! MaeStampa - 09/03 - LUCA
Ciao sono Luca. Intendevo spingere dentro il diaframma ,inoltre volevo chiederle: perche l'apnea prima della fuoriuscita della voce è così importante?
Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
ECCOMI, LUCA: ci sono degli insegnanti che insegnano a strizzare il diaframma per cantare gli acuti, fa parte del loro sistema tecnico; sai già come la penso, quindi non mi dilungo. Una frazione di secondo di apnea, aiuta a preparare l'attacco del suono che non deve mai essere violento; in quell'attimo si ha il tempo di coordinare il tutto ed aprire bene la gola per permettere all'aria di uscire trasformata in suono. Non è sempre facile come potrebbe sembrare, una volta si facevano molti esercizi per l'attacco del suono. Oggi non so, infatti molti accusano problemi di attacco con colpo di glottide, poco raccomandabile se non per ottenere qualche effetto espressivo oggi caduto in disuso. A presto. MaeStampa - 06/04
Salve! E' la prima volta che scrivo e quindi spero mi scuserà se porrò domande alquanto ovvie. Ho ripreso a cantare dopo circa quattro anni e l'insegnante, con cui sto ora studiando da circa un mese, mi ha detto che per lui la respirazione non va spiegata in quanto è la stessa di quando si sta sdraiati e rilassati. A tal riguardo ho provato a fare esercizi stando distesa e con dei libri sulla pancia cercando di respirare; fin qui tutto normale senonchè dopo i primi esercizi il mio addome entra in contrazione. Ripeto l'esercizio per un'ora al giorno oltre a cercare di applicarlo quando riscaldo la voce, ma il problema rimane e puntualmente, quando canto o faccio i vocalizzi, SALTA tutto e non sento d'avere alcun appoggio ed in aggiunta il giorno dopo la lezione sono giù vocalmente, anche se l'abbassamento dura solo un giorno. Ringrazio per la disponibilità e invio i miei auguri di Pasqua. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO GIOVANNA, siamo alle solite. L'argomento respirazione è quello che più crea difficoltà e per alcuni (soprattutto per le donne) non è una cosa tanto naturale. Io avrei un consiglio da darti, ma temo di essere un po' troppo drastica! Insegnare la respirazione è una cosa un po' noiosa, ma indispensabile; molti non lo fanno perchè preferiscono cimentarsi nel canto senza tanti problemi (che poi si verificheranno più avanti); il canto affrontato a spanne porta spesso a stancare la voce e a tutti gli effetti collaterali da te citati. È altresì auspicabile che la respirazione venga spiegata, controllata ed anche corretta dal maestro che deve mettere l'allievo in grado di usare la propria voce senza "effetti collaterali".
Insegnare la respirazione è dunque cosa complessa e noiosa (come le scale per un pianista), così la si trascura dando origine a miriadi di studenti in crisi perchè non ottengono i risultati sperati; vi sono poi alcuni soggetti che riescono a gestire la cosa senza l'aiuto dell'insegnante, ma sono pochi i fortunati! Quindi se vuoi puoi andare a leggere la risposta data ad ADELE il 12/12/2007 alla sezione "la respirazione nel canto lirico" dell'esperto; poi devi sapere che esistono testi che trattano chiaramente l'argomento e che esistono persone più propense a dare spiegazioni concrete che a scassare le voci. Adesso la palla torna a te, sappimi dire se necessiti di ulteriori informazioni.
Un abbraccio solidale e tanti cari auguri anche a te. MaeStampa - 24/04 - Giancarlo
Gentilissima Mae. Non ho avuto ancora il tempo per poter inserire il video dell'aria di Celeste Aida su you tube ed inviarti il link. Tuttavia oggi ho fatto lezione con un tenore della mia zona che canta da molto tempo ed ha una certa esperienza. Non conoscevo sino a qualche giorno fa questa persona; è stato un mio amico a parlarmene e così l'ho voluto conoscere. Secondo il suo giudizio, avendomi ascoltato attentamente, la mia voce non è ancora ben definita e non si può dare un giudizio sincero sulla sua qualità perché lui stesso sostiene che io tenda a "gonfiare" la voce e a non cantare liberamente soprattutto perché ho il respiro bloccato, in quanto non incamero bene l'aria. Inoltre spezzetto il fraseggio e manca un buon legato ed omogeneità nello stesso (questo me l'hai detto anche tu) e nell'articolare bene la parole, oltre ad esser troppo teso e affatto rilassato. Lui sostiene che la mia voce è quella che la natura mi ha dato e cantare di "fibra" rischio di rovinarmela nel tempo. Mi ha detto di esercitarmi leggendo le frasi musicali a voce e da la poi cantarci sopra ma, senza gonfiare i suoni nel tentativo di scurirli che non è qualcosa di naturale, ovviamente tenendoli bene in maschera. Egli dice che col tempo questo avverrà senza alcuno sforzo, quasi che l'atto di cantare risulterà a quel punto quasi semplice e spontaneo come parlare.
Cosa mi puoi dire in merito?
Saluti.
Giancarlo Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO GIANCARLO: hai fatto bene a sentire un'altra campana. Adesso io ti faccio una domanda: che tipo di tenore è la persona che ti ha ascoltato? Sappiamo che esistono molte scuole di pensiero riguardanti il canto; c'è la scuola che invita a cantare con una voce assolutamente naturale, quella che predilige la maschera, quella che si sbilancia verso l'affondo e chi più ne ha più ne metta.
E' normale che ognuno interpreti o giudichi a seconda del proprio percorso o gusto; probabilmente il signore che ti ha ascoltato ha notato che la tua tecnica è ancora discontinua (e lo sappiamo) ed è naturale che tu abbia dei problemi (se no, non avresti chiesto pareri). Concordo perfettamente col fatto che NON si deve mai cantare di fibra perchè l'usura si farebbe sentire entro breve tempo; quello che invece io ritengo più opportuno fare, è sistemare la respirazione che, se canti in apnea, vuol dire che non è assimilata.
Dunque rileggiti o fatti spiegare meglio tutto quanto riguarda la respirazione (rammenta che vi sono varie modalità a seconda della tecnica che viene impartita), scegli quello che vorresti ottenere e segui il cammino con impegno e determinazione, la voce è buona e merita di essere educata come si deve. Cantare non è uno sforzo fisico, piuttosto uno sforzo mentale di coordinazione; quando avrai capito ed assimilato questo, tutto "diventerà" (e sottolineo diventerà) naturale perchè ricorda che siamo atleti della voce, abbiamo bisogno di stimolare nella giusta misura muscoli che normalmente non usiamo; il cantare in modo semplice non è un punto di partenza ma un punto d'arrivo, canteremo in modo che sembra semplice e spontaneo quando avremo assimilato tutto ciò che serve per farlo....sono pochi i fortunati che possono "aprire la bocca e cantare"!!!! Puoi crederci!
Un caro saluto. MaeStampa - 30/04 - DAVID
Salve Mae, dico che la mia respirazione è inutile perchè non ho capito bene come adoperarla correttamente per migliorare il canto. Vorrei avere anche qualche delucidazione sui diversi metodi di respirazione! Io, ad esempio, quando canto spingo con la parte bassa dell'addome verso l'interno,faccio bene o sbaglio tutto? Oltre alla laringe ho avuto anche forti mal di testa dopo aver cantato. La ringrazio per la sua attenzione. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO DAVID, come giustamente scrivi, esistono vari tipi di respirazione e non è semplice citarli anche perchè, a quanto pare, ogni insegnante ci mette le sue "varianti" ossia "Spingi questo in fuori, spingi questo in dentro, schiaccia qui o spingi là..." un caos per i poveri studenti! Pensa che un ragazzo mi ha raccontato e mostrato quello che gli avevano insegnato a fare: "Tiro la testa indietro, gonfio l'addome, poi un gran colpo in dentro con la pancia così fuoriesce tutto il petto" ed il risultato era che non riusciva a cantare, in compenso, a vederlo, pareva si stesse allenando per il nuoto a delfino!!! Dunque vedi quante opzioni.
Un'altra cosa importante è non fraintendere e non contaminare le varie tecniche....sarebbe come mettere pezzi di ricambio di un'automobile non compatibili. Una tecnica va seguita in toto altrimenti si perdono di vista gli obiettivi; quindi come posso dire se quel che fai è giusto o sbagliato senza ascoltarti? Bisogna sempre tener presente il risultato. Una grande cantante, osannata per un certo periodo, dalla quale ho avuto parecchi insegnamenti ricordava agli allievi:" Nessuno ti chiederà mai come respiri se il risultato è buono!" È crudo, ma è così. Ricapitolando occorre avere un buon controllo del fiato che ti consenta di cantare in modo fluido ed omogeneo tutta la gamma dei suoni, ti consiglio di farti rispiegare dal tuo insegnante tutto il sistema ed il perchè di un certo tipo di respirazione (diaframma in dentro o in fuori) e, nel caso, perchè a te non funziona. Per quel che riferisci, io ritengo che tu abbia ancora qualche problema di "apnea", cioè emetti la voce senza lasciar passare l'aria (da qui lo sforzo eccessivo della muscolatura del collo e della gola). Per il mal di testa, a me veniva dopo aver fatto lezione, ma era dovuto alla grande concentrazione con cui cercavo di mettere in pratica gli insegnamenti....potrebbe essere lo stesso per te; invece leggeri giramenti di testa sono del tutto normali all'inizio.
Dunque impara a cantare più rilassato con l'aiuto della respirazione e ricorda che è necessario cantare "sul fiato" per non nuocere alla salute dell'apparato fonatorio, consiglio inoltre di guardare qualche video di un grande interprete che ti piace ed osservarlo, guarda se, cantando, fa movimenti strani o innaturali e fatti un'idea (hai mai sentito e visto cantare il tuo insegnante? E cosa ne pensi della sua respirazione?).
Sappimi dire la tua opinione. Grazie e a presto. MaeStampa - 04/05
CARO ESPERTO, HO 32 ANNI, DA DIECI STUDIO CANTO LIRICO, MA I PRIMI SETTE ANNI SI POSSONO ANCHE CANCELLARE; VOGLIO DIRE CHE INVECE DI MIGLIORARE, MI HANNO QUASI ROVINATO. ADESSO STUDIO CON UNA MAESTRA VALIDA QUASI DA TRE ANNI E MEZZO E HO FATTO L'IMPOSSIBILE. VOGLIO DIRE HO FATTO GRANDI MIGLIORAMENTI, PROBLEMI DI TESSITURA NON CI SONO PIÙ, MA E' RIMASTO SEMPRE IL PROBLEMA DEL FIATO. IO SONO SOPRANO CENTRALE, NON SONO PROPRIO CAPACE DI APPOGGIARE SUL FIATO, LA VOCE HA UN PICCOLO TREMOLIO E IL FIATO NON MI BASTA PER LA FRASE LUNGA, VOGLIO DIRE MAN MANO CHE CANTO SI CONTRAE IL DIAFRAMMA E NON RIESCO A TENERLA MORBIDA. LA MIA INSEGNANTE MI DICE DI TENERLA MORBIDA IN MODO CHE IL FIATO SCORRA UGUALE, MA IO PROPRIO NON RIESCO, NON APPOGGIO. SONO MOLTO ANGOSCIATA PER QUESTO, NONOSTANTE MI IMPEGNI, NON RIESCO IMPARARE. SPERO CHE LEI MI AIUTI. ASPETTO LA SUA RISPOSTA. LILIA Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO LILIA, hai fatto da sola l'analisi della situazione, è un problema di respirazione: evidentemente non sai come dosare il fiato.
Per dosare il fiato occorre allenare bene il diaframma a risalire il più lentamente possibile così da riuscire a cantare tutta una frase e non solo le prime note; evidentemente, tu consumi tutta l'aria all'inizio e non riesci poi a terminare la frase.
Cìò che consiglio è di rivedere la respirazione con la nuova insegnante; cantare morbidamente significa avere una buona gestione del fiato, quindi fatti rispiegare per bene il meccanismo. Inoltre fatti consigliare degli esercizi per allenare e dominare il diaframma, da fare tutti i giorni senza cantare, solo per acquisire il meccanismo (io non posso farlo perchè non so che tipo di respirazione stai usando). Non devi proprio essere angosciata perchè se la tua è una brava maestra, dovrà spiegarti ed insegnarti (con esempi e correzioni) ad usare una buona respirazione che è fondamentale per cantare bene ed in modo salutare.
Credimi, se farai un buon lavoro, in 6 mesi di impegno costante, risolvi il tuo problema.
A presto e fammi sapere. MaeStampa - 20/05
mi presento: buon giorno mi chiamo Giorgio e lavoro al teatro dell'Opera di Roma precisamente nel coro; sono stabile e quasi tutti i giorni canto gli svariati repertori della nostra lirica, nonostante la pratica sono assalito da dubbi, respirerò bene? Canterò in maschera? A volte fatico di più del consentito e mi ritrovo con la voce velata; sono tenore e dopo tutte queste chiacchiere la mia domanda è: la tensione addominale che determina l'appoggio è verso il basso o in fuori? Che cosa bisogna fare per non irrigidire la gola quando si canta, grazie e distinti saluti Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO GIORGIO: finalmente un "lavoratore dello spettacolo".
A volte cantare nel coro, può causare problemi proprio perchè non si riesce ad avere un controllo sulla propria emissione (spesso le voci si usurano prima del tempo) ed i tuoi sintomi rivelano stanchezza vocale.
Avere una buona respirazione è di grande aiuto e, come hai notato, esistono vari tipi di respirazione ma non possiamo dire che una sia più giusta dell'altra bensì che una è più o meno adatta ad una voce.
Accade spesso che vengano usati termini diversi per indicare la stessa cosa oppure che non si riesca a spiegarla per bene così si vengono a creare delle....confusioni.
Credo che in basso e in fuori siano due termini per indicare la stessa cosa solo che la prima si riferisce all'appoggio del diaframma verso il basso e l'altra al fatto che appoggiando verso il basso, si comprime la massa viscerale sottostante e si ha la sensazione del "fuori"; a seconda di dove si pone l'attenzione, si può avere l'una o l'altra sensazione, certo è che, inspirando, il diaframma provoca lo schiacciamento degli organi sottostanti verso "fuori" (dietro il tutto è delimitato dalla colonna vertebrale e sotto dal bacino) così si può avere la sensazione di "fuori" che non è altro che la conseguenza dello schiacciamento verso il basso del diaframma; se provi a pensarci vedrai che...i conti tornano (l'importante è che il tutto avvenga in modo elastico e morbidamente poichè la forza causa tensioni negative).
Tu sei tenore, ma non sappiamo che tipo di tenore e non sappiamo che tipo di respirazione ti è stata insegnata: vorresti aiutarmi a capire meglio?
Se vorrai descrivermi la tua voce ed anche la tua figura (altezza, corporatura ecc. ), potrò aiutarti meglio. Certo è che per cantare bene e a lungo occorre la rilassatezza della gola che si ottiene usando bene il fiato in modo da sostenere con esso il suono che non deve mai gravare sulla muscolatura della gola; più la colonna d'aria è compatta e consistente, meno la gola interviene nella fonazione.
E' un meccanismo che si apprende con il vocalizzo e occorre un buon controllo. Dunque attendo maggiori chiarimenti per poterti consigliare ed esserti d'aiuto.
A presto. MaeStampa - 22/05 - GIORGIO
Caro mae buon giorno, volevo ringraziarla per l'esauriente risposta; sono Giorgio dell'Opera di Roma devo dire con sincerità che mi è stato più utile rispetto, purtroppo, agli anni persi con alcuni maestri di canto che insistevano su preconcetti sfatati poi all'atto pratico. Questi giorni approfittando del fatto che l'opera in programma è Pagliacci, ho avuto tempo di mettere in pratica le cose dette da lei sia con vocalizzi che con arie di vario genere. Grazie. devo dire che le cose vanno meglio di quel che pensassi; dubbi su alcune posizioni ne ho ancora ma sono caparbio. Distinti saluti Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO GIORGIO: è piacevole leggere che i consigli hanno fatto questo effetto! Bene! Adesso mi metto a disposizione per ulteriori chiarimenti o spiegazioni. Grazie per questa gradita testimonianza. A presto. MaeStampa - 29/05 - Michele
Gentile Mae,
sono Mitenore, ho scritto qualche giorno fa. Grazie dei preziosi consigli: osserverò un periodo di riposo e ricomincerò da zero. Hai qualche consiglio sugli esercizi sulla respirazione diaframmatica? Quali privilegiare? è necessario usare lo specchio?...come trovare il punto di "risonanza"?
grazie per i consigli Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO MITENORE:
molto bene per i buoni propositi; gli esercizi di respirazione sono i soliti: inspirare a gola aperta, un attimo di apnea poi espirare come se soffiassi sul cucchiaio della minestra che scotta, emettendo un "filo di aria" con un pò di pressione (se metti una mano aperta davanti alla bocca, sentirai questo filo d'aria sottile e regolare che raggiunge il palmo) cerca di svuotarti il più lentamente possibile ma con una emissione regolare; pausa e ripetere più volte. Sentirai un pressione addominale durante l'espirazione. Più tempo impiegherai a vuotarti, più padronanza avrai raggiunto sul controllo del diaframma (che deve tornare alla posizione di riposo il più lentamente possibile e quando avrai finito l'aria); sarebbe più facile spiegarlo con un esempio pratico....come sempre!
Se, durante l'espirazione, conterai mentalmente, ti accorgerai che con l'allenamento impiegherai sempre più tempo per vuotarti, vuol dire che gli esercizi sono fruttuosi. Io consiglio di fare gli esercizi anche prima di addormentarsi, nel silenzio si ha più controllo e tutto avviene più facilmente; lo specchio non serve, sarebbe bene però porsi davanti ad uno specchio per controllare la postura durante il canto....è difficile specchiarsi mentre si vocalizza o si canta, ma è molto utile per non prendere poco piacevoli difetti. Il punto di risonanza lo troverai con l'esercizio costante anche perchè dipende dal tipo di sensazioni che ti vengono proposte (c'è chi lo sente dietro il naso, chi tra il naso e la bocca, chi fuori fai denti, chi dietro gli incisivi....)
Buon lavoro. MaeStampa - 12/06 - VALENTINA
Buongiorno Maestro, mi chiamo Valentina, ho 25 anni e a settembre avrò l'esame di ammissione in canto, al conservatorio.
La mia domanda riguarda un problema ormai consueto, quello della respirazione, ma si differenzia un po' dalle domande che ho già letto.
Le faccio un breve escursus della mia "carriera" da studiosa così forse comprende meglio il mio problema.
Ho cominciato a studiare canto moderno all'età di 18 anni cambiando 3 insegnanti circa, poi mi sono iscritta in un'accademia dove ho cominciato a studiare lirico con una professoressa, diplomata in canto, prevedendo di riuscire in un anno a prepararmi per l'ammissione in conservatorio.
Quando ho cominciato avevo una respirazione abbastanza buona ma questa signora, parlandomi di postura, tecnica alexander e sbadiglio (e dicendomi che la mia voce era classificabile come mezzosoprano) ha fatto sì che mi si alzasse la respirazione, che mi contraessi tantissimo cantando (accorciandomi il fiato) e che mi si ingolassero tutti i suoni che facevo, oltre a non arrivare da nessuna parte in 2 anni di studio.
Da febbraio 2009 sto correggendo tutto ciò con un buon insegnante di canto (un tenore), posso dirle con certezza che sono un soprano lirico/lirico chiaro e che come repertorio sto studiando qualche aria di Mozart (es. "deh vieni non tardar", "batti batti bel masetto").
La voce è migliorata tantissimo, soprattutto nella zona medio alta, ma ho ancora un po' di problemi con la respirazione, quindi la domanda che volevo rivolgerle è la seguente: so già che esercizi devo fare per migliorarla, ma la frequenza con cui devo farli per ottenere dei risultati soddisfacenti quale può essere??
E' meglio non cantare e dedicarsi solo alla respirazione o continuo a studiare normalmente?
quanto secondo lei devo applicarmi per riuscire in 2 mesi a migliorare?
questo problema, ce l'ho anche quando parlo, mi potrebbe essere utile l'aiuto di un logopedista?
Spero di non averle fatto delle domande troppo campate per aria.
grazie mille in anticipo.
Valentina Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO VALENTINA: ecco un esempio di venditori di fumo; con questi metodi che promettono risultati miracolosi, non fanno che generare eserciti di studenti confusi ancor prima di cominciare a cantare.
Ricordo a tutti coloro che sono alla ricerca di "miracoli", che anche le moderne tecniche di canto abbisognano di validi insegnanti che non si nascondano dietro alla novità per diffondere poche idee e confuse; accertatevi sempre che chi vi sta davanti sappia dimostrare quello che sostiene ma soprattutto vi consenta di migliorare il vostro prodotto e non servono 5 anni di studio infruttuoso per capire che quella persona non ha nulla da darvi, nel giro di un anno, se non vi sono progressi, anche minimi, smettete di buttar tempo e denaro; quando le cose vanno bene, i progressi si ottengono anche in soli 6 mesi e dovreste sentirlo anche voi che siete i primi giudici di voi stessi; dunque BRAVA Valentina per non aver dato corso ad una ulteriore perdita di tempo, hai 25 anni e tutto il tempo necessario per apprendere una buona tecnica di canto che ti consentirà di ottenere tante soddisfazioni. Veniamo ai quesiti: per ottenere risultati soddisfacenti, dovresti esercitarti tutti i giorni, bastano 10/15 minuti di esercizio giornaliero, soprattutto prima della lezione di canto (che devi comunque fare per prepararti all'esame) così potrai coglierne tutti i benefici; ti assicuro che se sarai diligente, la respirazione diverrà automatica anche nel quotidiano (a me è successo!) e ciò non potrà che giovare alla tua salute;
se hai dei problemi anche nel parlato, la logopedista potrebbe aiutarti molto, anche se ritengo che potresti fare bene anche da sola con qualche accorgimento e la costante applicazione. Non mi rimane che augurarti tantissimi in bocca al lupo per settembre e sarei felice se potessi informarmi sull'esito dell'esame.
Grazie fin da ora. MaeStampa
INDICETecnica di CantoRepertorioFisiologiaVari
|
"Il vero talento dell'artista si rivela nella sua possibilità di scoprire
e imparare a capire i suoi difetti e soprattutto nel suo coraggio di ammettere la loro esistenza"
ENRICO CARUSO
|