La Respirazione nel canto lirico|Pagina 3
Il nostro esperto darà risposte in merito alla respirazione diaframmatica, pietra miliare per una corretta tecnica di canto.
Le domande e le risposte di questa sezione verteranno principalmente sui diversi tipi di respirazione, sull'appoggio, sul canto sul fiato...
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- 14/08
studio canto lirico da alcuni anni ed ho una valida insegnante. non ho tuttavia ancora un solido appoggio espiratorio (ho 54 anni e so che l'età costituisce un importante fattore). per aumentare la tonicità della muscolatura addominale ho aumentato di recente l'esercizio, ma assieme ai vantaggi ho incontrato un inconveniente: una leggera ernia (così mi ha detto il medico). devo aggiungere che la mia insegnante, pur disponendo di un orechio molto attento all'emissione della voce (spinta o appoggiata) non mi sollecita a fare esercizi muscolari di alcun genere. da qui la mia decisione, ahimè, non molto fruttuosa. la ringrazio se vorrà fornirmi una possibile spiegazione. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO LEONARDO: dei file sbbiamo già parlato; adesso parliamo del fatto che la tua insegnante non ti sprona all'esercizio del fiato e della respirazione...credo di sapere perchè: per la respirazione che ti ha insegnato, l'esercizio non serve.
Quello che cerchi risiede in un diverso sistema ed uso del diaframma che, evidentemente, la Signora non usa e non può insegnarti.
Come ho scritto più volte, esistono vari modi di utilizzare fiato e diaframma.
Potresti spiegarmi che tipo di ernia accusi? (iatale? inguinale? del disco?). Se necessiti di indicazioni su qualche utile lettura, non hai che da chiedere. A presto. MaeStampa - 01/09 - Arianna
La ringrazio molto per la risposta,precisa ed esauriente..comunque per quanto riguarda la respirazione mi è stato spiegato che è preferibile inspirare con il naso per individuare i punti di risonanza della voce, poi gonfiare tutte le "riserve d'aria", come i muscoli addominali e la schiena, allargare le costole e abbassare il diaframma e mantenere questa rigidità durante l'emissione dell'aria. Mi scuso per la spiegazione molto carente di termini tecnici e precisi, in ogni caso questo è quello che mi è stato insegnato,o comunque quello che ho recepito io..oltre che ringraziarla ancora per la risposta volevo dire che questo sito mi è stato molto utile: penso che tutti, quando non riusciamo in qualcosa, ci sentiamo gli unici al mondo a non farcela e leggere tutte queste domande di persone che hanno problemi e difficoltà simili ai miei è stato sollevante. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ARIANNA: a volte la terminologia è poco importante, quello che invece serve è capire bene qual'è la meccanica del canto, come si respira; dalle tue indicazioni mi pare che l'aspetto "espirazione" sia un pò troppo improntato sulla rigidità quando il principio del canto è la morbidezza; fossi in te cercherei di verifichare che durante l'espirazione non vengano coinvolti i muscoli della gola (sempre rilassati, come quando si sbadiglia) e che l'atto inspiratorio non blocchi del tutto il diaframma tanto da creare uno stato di apnea che certo non aiuta nella morbidezza e nel canto. Se poi non ho individuato il problema, me ne scuso e resto in attesa di un file audio oppure potresti venire a trovarci in settembre. A presto! MaeStampa - 01/09
Sono la ragazza che ha chiesto la differenza tra Mozart e Verdi nel modo di cantare e volevo ringraziare per la risposta...è stata molto utile.
Comunque ho 23 anni e studio canto classico da 2 anni. Grazie mille Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ELISABETTA: ormai dovresti sapere che ogni contatto è per noi motivo di gioia specie se si tratta di studenti appassionati, volonterosi e che si mettono in discussione. Quando c'è scambio di opinioni si cresce, Ely.
Buon lavoro e....grinta! MaeStampa - 06/09 - EUGENIO
Salve Mae, avrei una domanda da farle: mi chiedevo da che cosa dipendesse la diversità della voce di un cantante lirico da quella di un cantante leggero...Dipende dalla respirazione diaframmatica oppure è qualcos'altro? E poi, mi può gentilmente spiegare come si respira correttamente col diaframma e se durante la respirazione gli addominali devono essere contratti o rilassati?
grazie mille
Eugenio Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO EUGENIO: la diversità sta nel tipo di studio; per cantare lirica occorre una impostazione particolare che non corrisponde a quella della musica leggera. La respirazione è molto importante ed oggi anche le nuove leve della musica leggera imparano a respirare in modo da non compromettere il proprio organo vocale (non tutti).
La muscolatura addominale funge da sostegno al lavoro del diaframma quindi non deve essere rigida ma tonica soprattutto nella fase espiratoria, momento in cui gli addominali fungono da antagonisti al diaframma e rilassata al momento dell'inspirazione per consentire l'espansione toracica. Non è proprio semplice da mettere in pratica, lo so, per questo è sempre consigliabile farsi spiegare per bene, anche più volte, certi meccanismi che vanno allenati e controllati dal bravo insegnante che deve accorgersi subito ed insistere quando le cose non vanno per il giusto verso. Chiuderò con la frase di prassi "Chi ben respira, ben canta". MaeStampa - 17/09 - VALERIO
Gentile esperto le ho già scritto in passato per avere informazioni per quanto riguarda il canto lirico ed ho ricevuto risposte molto utili; ora vorrei chiederle una cosa che riguarda la respirazione nel canto: l'altro giorno ho avuto un incontro con una amica che mi ha presentato la sua insegnante del conservatorio; per sua curisità ha voluto ascoltare la mia voce e mi ha detto che l'uso del diaframma non c'è e per questo uso molto la gola. La mia preoccupazione è che studio trombone quindi la respirazione la faccio però non so se dipende dal mio non esercitarmi molto col diaframma o perchè non so usarlo. Dovrei iniziare a studiare canto e da quello che so è che se non si sa usare il diaframma non si va da messuna parte. Il mio insegnante mi fa vedere come svolgere gli esercizi col diafraamma ma non mi ha mai detto come si usa. Le chiedo come si mette in pratica e se dipende dallo scarso esercizio oppure conta anche saperlo usare? Grazie mille. Valerio Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO VALERIO: la mia insegnante di conservatorio sosteneva sempre che chi suona uno strumento a fiato ha sempre un'ottima respirazione. Adesso tu potresti aiutarmi a capire meglio proprio perchè suoni uno strumento che abbisogna di parecchio fiato per poter dare un buon risultato: per emettere un bel suono lungo o tenuto, cosa fai? Il tuo insegnante ti avrà ben spiegato come usare il diaframma per dare una pressione costante al suono....oppure no?
Si, l'uso del diaframma è fondamentale per un cantante e immagino anche per uno strumento a fiato. Credo che tutto dipenda dalla pressione esercitata sul diaframma; forse per suonare il trombone occorre una pressione molto maggiore che per emettere un suono....cantato, così potrebbe darsi che la troppa pressione che sei abituato ad usare, blocchi del tutto il diaframma il che equivale a cantare senza aria così il suono viene intrappolato dalla gola e non raggiunge le cavità di risonanza giuste. Può essere?
Credo (senza purtroppo aver sentito) che si tratti di una forza esagerata impressa alla muscolatura quindi devi imparare (qualora di questo si trattasse) a gestire il diaframma con più morbidezza consentendo all'aria di uscire compatta dalla gola ben aperta e raggiungere, col giusto sostegno, le cavità di risonanza. Lo so che è più facile a dirsi che a farsi, ma il tuo insegnante dovrebbe essere in grado di spiegarti il meccanismo e come lo si applica allo strumento; certo è che quando provai a cavare un suono da un corno, con tutta la forza che avevo non riuscii che ad emettere un pernacchietto....il mio amico Primo Corno si congratulò perchè diceva che per essere la prima volta, avevo ottenuto un buon risultato!!! A disposizione per ulteriori informazioni... sul canto, naturalmente. MaeStampa - 19/09
Salve, sono un tenore (scuro) e avrei bisogno di un aiuto a proposito di tecnica vocale.
Ho avuto vari inconvenienti durante gli anni di studio del canto e ora sento che persistono alcuni problemi.
Questi problemi sono legati al fatto che per diversi anni ho cantato con la laringe alta; proprio per questo ho dovuto trovare un escamotage per riuscire a produrre un suono a laringe bassa (non affondata) e addurre le corde vocali che non fonavano. Ora la laringe rimane abbassata ma non è libera come neanche la muscolatura addominale che si contrae e mi blocca il passaggio del fiato, specie sul passaggio (mi rimane più comodo un do# sovracuto che un fa#/sol). Il problema si ripercuote soprattutto nella durata.. nel senso che non reggo un'aria per intero a meno che non la eseguo con varie pause dato che la contrattura addominale bloccandomi il fiato mi chiude la gola. Ora la domanda è: esiste qualche esercizio per riuscire a sbloccare fiato e laringe? c'è qualche bravo maestro che può aiutarmi?
Aspettando una vostra risposta ringrazio anticipatamente.
Mimmo Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO MIMMO: il tuo è un problema che riscontro spesso negli studenti; si trarra di acquisire una respirazione più...naturale che possa consentire al diaframma di svolgere la sua funzione senza bloccarsi per la troppa forza impressa alla muscolatura. Non è un problema irrisolvibile, con circa 6 mesi di studio costante si risolve...quel che è certo è che occorre un insegnante che sappia ben spiegarti come ottenere il corretto uso della tua muscolatura e sappia correggerti qualora tu cadessi involontariamente in errore; dunque l'esercizio esite ma va fatto sotto controllo perchè è facile ricadere nel vecchio sistema. Equilibrio è quel che serve per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo.
Se vorrai seguirci il 26 a Parma, credo che parleremo diffusamente di questo argomento. A presto! MaeStampa - 01/10 - STEFANO
Ciao Mae
Leggendo le risposte sulla repirazione huna ragazza diceva che eseguibva gli esercizi che le hai suggerito, però io non sono riuscito a trovare l'atra risposta dove erano descritti gli esercizi.
Io, come ti dicevo gia la scorsa volta che ti ho scritto, sono baritono ho 37 anni studio da due anni con un maestro (corista del Carlo Felice di genova) con cui mi trovo molto bene e che soprattutto nella scoperta del suono in maschera e sull'utilizzo di tutte le cavità risonanti mi è stato di molto aiuto e mi ha rivoluzionato il modo di cantare.
Tuttavia notavo anche con lui che tendo a repirare un po troppo alto (specie se perdo un po di concentrazione) e questo mi porta a stancare molto la voce (dopo un'ora di lezione mi ritrovo quasi incapace di appoggiare i suoni medio bassi).
Volevo sapere se puoi suggerirmi esercizi per mantenere la respirazione bassa ma naturale (perchè mi accorgo che quando mi cncentro molto sulla repirazione mi irrigidisco nella parte superiore).
Inoltre volevo sapere se il fatto di essere abbondantemente sovrappeso può in qualche modo essere la causa di queste difficoltà.
Grazie ancora. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO STEFANO: l'argomento "respirzione" è quello che interessa un pò tutti, infatti ne abbiamo diffusamente discusso nella giornata del 26 settambre u. s. a Parma. Premesso che esistono vari tipi di respirazione, il tuo insegnante dovrebbe vigilare sul tuo operato fermandoti nel momento in cui non hai più il controllo (per stanchezza, deconcentrazione...) in modo da puntualizzare l'errore per poi evitarlo.
Non ci sono esercizi per mantenere la respirazione bassa ma per imparare come si respira e si"addomestica" il diaframma; se hai capito come si respira ma non lo fai, devi lavorare proprio sull'applicazione della teoria alla pratica (per gli esercizi devi leggerti la sezione dedicata all'argomento respirazione nel canto lirico), osservando delle pause di riposo e con il controllo dell'insegnante.
Ultimo punto è il sovrappeso. E' noto che la massa grassa occupa spazio che consente ai polmoni di riempirsi d'aria quindi più grasso abbiamo nel corpo, più i polmoni avranno difficoltà a riempirsi; tuttavia abbiamo esempi eclatanti di come non sia importante tanto la quantità di aria che si prende quanto il "dosaggio" (vedi una delle donne più abili nella gestione del fiato quale Monserrat Caballè o anche il grande Luciano Pavarotti che, nonostante i fisici prorompenti, hanno dato dimostrazione di grande maestria), ergo....niente scuse: studiare di buona lena, Stefano e, se possibile, inviami un file audio in cui io possa ascoltare come gestisci la tua voce di baritono. A presto! MaeStampa - 08/10 - Ali
Ciao Mae, scusami ma per ora non c'è abbastanza contante per casa per poter acquistare un registratore, e con il cellulare (ho provato) non si sente niente. Comunque per ora non ho niente ancora di "pronto" da farti sentire (pensa che ho ricominciato tutto da capo...al massimo dei vocalizzi :) )
Oggi vado alla mia 3a lezione (tra un paio al massimo si dovrebbe sapere se sono ufficialmente presa o no). Attualmente sto studiando le due arie di Susanna e devo dire che ho un po' di problemi con la presa del fiato rapida. Quando mi riesce, tutte le note acute vengono che è una meraviglia, anche prese dall'alto. Però ogni tanto mi sento un po' bloccata, cioè non riesco a prendere tanto fiato quanto ne avrei bisogno (tieni conto che sono stata abituata a cantare SENZA FIATO). Forse è che ancora non ho preso l'abitudine... Mi sapresti consigliare (magari sono scritti sul sito, non li ho visti però) degli esercizi per rendere "automatica" la respirazione? E magari potresti anche darmi un consiglio su ncome colmare le mie lacune musicali... cosa devo studiare? Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ALI:
la presa di fiato rapida la si apprende cantando ( e studiando) e diviene poi meccanica proprio perchè naturale; tu arrivi da una condizione svantaggiata (purtroppo) che non ti ha insegnato a cantare "sul fiato" quindi usando l'aria immagazzinata.
Ribadisco che non è importante la quantità di aria presa quanto il "dosaggio"; comunque sia, da praticante posso svelarti un "segreto" che farà storcere il naso a tutti gli insegnanti che esigono tassativamente che si respiri col naso: ti posso assicurare che durante l'esposizione di un'aria o di un brano, non sempre si ha il tempo materiale per respirare "col naso" (che è certo ottimo per l'igiene) e lo si fa con la presa veloce di aria effettuata attraverso la...bocca. So di certo che ti parrà strano ma nella pratica è proprio così. La teoria spesso non valuta le necessità "sul campo" ma ti assicuro che, a volte, è indispensabile agire così. Dunque respira con la gola aperta (così non si sente alcun rumore) e consenti così a tutte le parti coinvolte do rilassarsi e di immettere velocemente aria nei polmoni. Provare per credere. (mi raccomando, in caso di necessità, ad esempio all'inizio del brano hai tutto il tempo per respirare come teoria comanda). Buon lavoro. MaeStampa - 10/10
Ciao Maè: è sempre bello leggere le sue risposte...aprono il cuore e fanno sentire meglio. Si è vero, ho 26 anni e non posso restare in questa fase di buio a maggior ragione perchè credo di avere le potenzialità, il mio istinto dice che posso farlo!!! Mi devo impegnare, ci devo riuscire. Spero solo che la provvidenza mi aiuti a eliminare questo problema brutto al collo...mi sento soffocare, stringere e non è bello. E' quasi un anno che sto cosi! L'unica soddisfazione attuale è proprio il coretto...Altro che coretto maè!!!! Sembra quasi un coro da teatrooo!! Mi ci vuole qualche maschietto in più e stiamo a posto. La parte femminile ha fatto dei progressi enormi: i contralti migliorano sempre piu, piano piano iniziano a far vibrare la voce e per Natale ho messo in programma il coro delle zingarelle, o Signore dal tetto natio, va pensiero, dal tuo stellato soglio, tace il labbro...insomma un coretto abbastanza piazzato!!ahahah-grazie maèèè...grazie di cuore. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO PEPPINO: vedi che c'è sempre un raggio di sole che scalda e rasserena! Adesso mettiti di buona volontà ed impegno: comincia a respirare rilassando bene la gola, il collo, la mascella e concentrati sulla "respirazione" che è il nocciolo della questione, poi provvedi sbito a sistemare il "passaggio" e ti consiglio di cercare un bravo tenore che possa aiutarti a risolverlo in poco tempo. Un abbraccione e buon lavoro a te e al tuo Coro! MaeStampa - 20/10 - ANNA
Salve, cercando su internet mi sono imbattuta per caso in questo sito e vi faccio veramente i complimenti... ma adesso le pongo la questione. Sono una ragazza di 17 anni, mi è sempre piaciuto cantare, ma non ho mai studiato, ho cantato qualche volta ai concerti di scuola di fine anno,ma niente di che. Naturalmente io di questo mondo del canto conosco veramente poco...sono sempre stata appassionata di opere e vado periodicamente a teatro..comunque adesso frequento il 4 liceo scientifico e invece di religione faccio materia alternativa ovvero musica: il nostro professore quest'anno ha deciso di farci fare coro. Sono stata molto contenta di questo, abbiamo iniziato con una canzone di musica leggere per prova e io facevo da solista, dice che sono un soprano. Comunquea la questione è un altra. L'altra volta abbiamo iniziato Ave Verum di Mozart ma qui non si tratta più di musica leggera, mi piacerebbe moltissimo fare canto, ma per il momento non ho la possibilità ma spero di iniziare presto^^
sono consapevole che è molto difficile, anzi impossibile spiegare come si canta la "lirica"( si può definire lirica quel pezzo?), ci sono persone che studiano anni e anni, ma le vorrei chiedere se ha qualche consiglio da darmi, su più o meno come dovrei usare il diaframma o non so che altro ( ad esempio nell ultimo passaggio di Ave Verum mi è molto difficile trattenere il fiato "in mortis....examine)
lo so che le chiedo molto...spero che mi possa aiutare.
Ancora complimenti per tutti il bellissimo lavoro^^ Arriverci Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ANNA E BENVENUTA! Grazie anche a te per i complimenti, cechiamo di fare il possibile. Come smpre sostengo, se ai giovani si desse l'opportunità di "conoscere" il livello culturale si alzerebbe di molto e tu sei un valido esempio. Dunque dici che ti piace cantare anche la Musica Sacra (ed hai ben ragione!) e se avrai l'occasine, potrai conoscere tante bellissime composizioni che ti aiuteranno a scoprire un mondo nuovo, profondo, fatto di grandi sentimenti e grandi emozioni. Per questo tipo di musica, occorrerebbe un pò di preparazione vocale (vocalizzi che aiutino la voce a svilupparsi almeno in lunghzza) e, cosa fondamentle, un buon uso del fiato che consenta di cantare delle frasi ( e non delle sillabe come si sente oggi nella musica leggera che è ormai dominio di balbuzienti voci rotte, rovinate, usurate che spacciano per nuovi modelli interpretativi!!!!); quella che citi è certamente una frase che mette in difficoltà molti Cantori ma vedrai che, con un pò di allenamento, ti riuscirà (non devi trattenere il fiato ma dosarlo affinchè basti per tutta la frase). Per l'uso del diaframma, occorre una spiegazione reale dacchè è impossibile riuscire a spiegarti la faccenda senza poterti indicare visivamente il lavoro da svolgere e correggere gli errori; vi sono tuttavia esercizi per allenare il diaframma ma credo che questo lavoro spetti all'insegnante di canto corale che sa quale risultato vuole ottenere. Se poi avrai voglia di leggere, andando sulle domande rigurdanti "la respirazione nel canto lirico" troverai certo quel che fa per te. A presto per ulteriori chiarimenti o quesiti. MaeStampa - 02/03 - PIERANGELA
Carissima Mae, sto provando a cambiare insegnante di canto perchè non mi sembra di migliorare senonchè oggi alla prima lezione già sono perplessa e vorrei il tuo parere sul fatto che durante la spiegazione della respirazione la nuova insegnante ha insistito sulla necessità di far sporgere la zona ombelicale durante l'inspirazione tenendola molto in tensione per tutto il periodo dell'espirazione. E' corretto? Io fino ad ora ho sempre tenuto in tensione il diaframma ma nella zona più alta a livello della cintura. Inoltre la precedente insegnante mi considera soprano e questa invece propende per
il mezzo soprano aumentando i miei dubbi. Nell'attesa di leggerti ti abbraccio e grazie. Pierangela
Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO PIERANGELA: leggo che ci sono cambiamenti in corso, bene!
In merito alla respirazione, sai già che ve ne sono di vario tipo; quel che importa è che l'insegnante spieghi bene e dimostri il suo metodo.
L'obiettivo è quello di rallentare la risalita del diaframma: ti risulta?
Ricorda che il diaframma può abbassarsi di circa 3 cm. quindi regolati...può darsi che la nuova insegnante usi una respirazione più bassa...quel che importa è che non vi sia rigidezza nè apnea...l'aria va usata e dosata (non è facile come a dirsi) durante l'espirazione.
Per quanto riguarda poi il registro vocale, dato che non ti ho potuto ascoltare a settembre, devo dire che posso solo formulare delle ipotesi; potrebbe darsi che la Signora, dopo averti ascoltato, abbia riscontrato una vocalità più consona al repertorio del mezzo; oppure che ritenga più vivino l'obiettivo "cantare" se non ci sono acuti da trovare; oppure riscontra difficoltà nell'affrontare tessiture acute così ripiega in un repertorio meno ardito...la cosa più semplice è chiedere direttamente all'insegnante che certo saprà spiegarti il perchè della sua ipotesi.
Se poi non avrai risposte concrete, allora mandami un file audio di una tua lezione e potrò capire meglio. A presto! MaeStampa - 24/03
Caro maestro: sono una ragazza di 26 anni che studia canto da quasi 8 anni. Sono un soprano leggero anche se mi dicono che tanto leggero non sono visto che la mia voce è abbastanza carnosa per essere un soprano leggero ma comunque ho un timbro chiaro. La cosa che non mi convince e che mi turba ormai da anni è la respirazione. Ho fatto lezioni con diversi maestri ma non credo di aver ancora capito come funziona il diaframma o perlomeno non ho ancora trovato il metodo che fa per me. I miei problemi credo siano questi: 1-L'appoggio, 2-ho dei bei acuti ma posso dare di più e tra l'altro non riesco quasi mai a tenerli a lungo, il fiato finisce presto. La ringrazio e chiedo gentilmente se mi puo dare qualce consiglio. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO REZARTA: mi piacerebbe innanzitutto sapere di che nazionalità sei e dove vivi, dacchè non ho mai incontrato un nome simile al tuo.
E veniamo ai quesiti. Dalla descrizione ritengo che il problema risieda proprio nella gestione del fiato; evidentemente non sei ancora riuscita a trovare il modo di apprendere ed usare una respirazione che possa ovviare ai fiati corti e al poco sostegno dei suoni (poichè di questo credo si tratti) e per questi problemi, in vero assai comuni ma che avresti già dovuto risolvere da diverso tempo, non vi è che una soluzione: trovare un insegnante che sappia pazientemente spiegarti e farti capire (non basta qualche lezione ma occorre un periodo di tempo per apprendere e mettere in pratica).
Adesso bisognerebbe anche verificare se la respirazine che adotti è del tutto sbagliata oppure non è adatta oppure, molto semplicemente, non è proprio stata capita e assimilata dunque urge trovare un buon maestro che possa fare al tuo caso. Senza averti sentito cantare non posso dire di più; se invece puoi mandare un file audio (mp3 o anche con telefonino o anche tramite you tube) con una o più romanze, allora forse potrò capire se c'è confusione o se potresti adottare un diverso sistema. Dunque attendo notizie. Grazie. MaeStampa - 25/03
Salve, studio canto lirico da pochissimo, un mese circa. Lo faccio perchè suono uno strumento a fiato da 7 anni e da 3 ho una perenne e costante faringite.
Accertata l'assenza di componenti fisiche rilevanti tramite tutti gli esami del caso, volevo sapere se un errato uso di farnge e laringe e una cattiva respirazione, durata 7 anni, che con il canto lirico sto cercando di mettere a posto, puo' aver inciso nella faringite cronica da me riscontrata senza alcun esito patologico dai medici e in caso affermativo se con una buona insegnate e esercizi di respirazione man mano regredira'.
Grazie Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO ORY: so che diversi insegnanti di strumento a fiato consigliano agli allievi di imparare ad usare bene il diaframma (per avere suoni più belli e corposi) e ho seguito anch'io tre ragazze (una flautista e due corniste) che necessitavano di intensificare il lavoro del diaframma e con ottimo successo. Se non hai avuto un buon imposto (è cioè stata trascurata la respirazione) è possibile che tu abbia cercato "aiuto" nel modo sbagliato, magari costringendo la gola e la faringe a sforzi non opportuni.
Sicuramente adottando una respirazione idonea, tutto ne trarrà giovamento, persino la qualità del suono. Ergo apprendi il corretto sistema respiratorio e vedrai che guadagnerai in salute e qualità.
(ricordo, se ve ne fosse bisogno, che la respirazione è fondamentale per un cantante, dunque a buon intenditor...). A presto. MaeStampa - 31/03 - FEDERICA
Salve sono di nuovo io, Federica.Grazie per i suoi consigli proverò con il coro lirico. Sa io sono di Ascoli Piceno e ho provato con il Conservatorio di Pescara ma diciamo che era molto "chiuso" per questo non mi sono trovata bene e poi non riuscivo a conciliarlo con l' università(sa sono un pò perfezionista). Volevo chiederle una cosa: io sono un mezzosoprano e nei miei studi ho avuto due diverse informazioni sulla respirazione. Alcuni mi dicono di respirare gonfiando possiamo dire lo stomaco mentre altri mi hanno detto di gonfiare la parte bassa del torace(dove si trovano le costole) e tenere in dentro lo stomaco come se fossi in apnea. Qual' è la respirazione giusta? La ringrazio ancora e spero di essermi spiegata meglio sulla mia situazione. Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO FEDERICA: è proprio un peccato che tu non sia riuscita a tirare avanti lo studio ma c'è ancora tempo (perchè non iscriversi a Fermo?) prorio perchè hai una voce particolarmente rara e se sei "perfezionista" potresti avere buone probabilità di riuscita. Come ormai saprai (se hai letto anche solo qualche risposta riguardante la respirazione), esistono diversi tipi di respirazione; ogni insegnante poi (chissà perchè!) vorrebbe metterci del suo perchè ha sperimentato, a modo suo, sistemi personalissimi di tecnica o respirazione (ti dicono anche che il suono dovrebbe uscire dai posti...più disparati!!) dunque rimane vero il fatto che si possono usare diversi tipi di respirazione (dipende da come ha studiato l'insegnante) e spesso si cambia metodo quando si arriva al punto in cui non si va più nè avanti nè indietro e si cerca qualcosa di diverso per poter riuscire. Dunque ogni insegnante ha il suo metodo ed anche io ho la mia personale opinione in merito ma solo sentendoti cantare potrei dire se il metodo che adotti può aiutarti nell'emissione oppure potresti provare qualcosa di diverso (evita l'apnea poichè il canto è aria che si fa suono attraverso le corde vocali). Se vuoi, posso consigliarti una buona lettura. A presto! MaeStampa - 05/05
Salve Mae sono nuovo di qui...mi chiamo Giacomo, sono un tenore ho 26 anni e studio da circa tre mesi da un'insegnante. Le scrivo per avere delle delucidazioni per quanto riguarda la bilancia pelvica. La mia insegnante sostiene che nell'inspirazione il bacino deve leggermente sporgere mentre nell'espirazione il bacino torna indietro facendo diminuire di molto la curva della schiena mettendo in movimento i muscoli lombari in questo modo. Lei che cosa ne pensa? Le faccio questa domanda dal momento che ho letto il contrario su questo argomento (libro che mi ha fatto comprare la mia insegnante). Inoltre ho provato a domandare tutto cio' alla mia insegnante ma lei sostiene che la bilancia pelvica funziona nel modo in cui ti ho descritto. Grazie Mae un saluto Giacomo Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
CIAO GIACOMO: credo che ci sia un pò di confusione (come sempre, sig!) sull'argomento ma non puoi pretendere che l'insegnante lo ammetta.
Le cose possibili sono diverse; sappiamo che esistono modi differenti di respirare (anche nel canto) e sappiamo che spesso, chi insegna, pretende di portare innovazioni (pensa solo a quanti tipi di vocalizzo del tutto assurdi e...ridicoli) o modifiche personali, infine, purtroppo, sappiamo quanto poco a volte gli insegnanti sappiano della respirazione dicono "respira in modo naturale" e pensano di aver risolto ogni problema.
Non è proprio così che funziona, c'è bisogno, sovente, di capire proprio per non esagerare o non "strafare" poichè è necessario stabilire un prezioso equilibrio tra le varie componenti.
Tieni presente che, finita l'espirazione, il corpo torna nella posizione di partenza; dalla prima descrizione, mi pare che la tua insegnante adotti un sistema diverso da quello descritto nel libro...magari non ricorda bene...oppure ha optato per qualche variante...Boh! Forse, sollecitata dal tuo dubbio, è andata a rileggere il paragrafo e...ops, forse si accorgerà della svista, ma non possiamo esser certi che tornerà sull'argomento...magari te lo rispiega aggiungendo che non avevi capito bene! Non disperare, hai ancora un sacco di tempo per verificare e mettere a punto le cose. Intanto un Bravissimo per essere attento e non dare tutto per scontato: a volte bisogna porsi e porre delle domande! Buon lavoro e fammi partecipe dei tuoi progressi, ci conto! MaeStampa - 11/06 - FRANCESCO
Salve Mae, volevo farle un paio di domande; ho notato guardando i video dei grandi cantanti, che tendono quasi sempre a creare all'interno della cavità della bocca una specie di sfera: è una giusta sensazione da tenere in mente? Poi riguardo alla tecnica di respirazione: è giusto allenarsi a respirare come fanno i cani? Io trovo un enorme beneficio in questo allenamento che mi induce spesso allo sbadiglio e ad una naturale voce libera anche nel parlato, sento di avere il diaframma un po' pigro se ha altri consigli o testi che mi possano essere utili per abituare questo muscolo gliene sarei molto grato, come già lo sono per tutto quello che fa per noi e questo splendido sito.
GRAZIE Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
Ciao Francesco,
ho trovato le tue domande molto interessanti e un po'... strane, infatti, sono dovuta andare fuori a vedere come respirano i cani... per poterti a mia volta dare una risposta!
Ma andiamo per ordine, partiamo dalla prima domanda riguardo alla sfera all'interno della cavità della bocca dei grandi cantanti: effettivamente l'immagine non è assolutamente sbagliata. Infatti, la cavità deve essere il più libera possibile e il suono deve stare proprio al di sopra di questa sfera. Se ci pensi bene, è un'altra immagine visiva per definire lo sbadiglio interno che serve appunto per abbassare la laringe in modo naturale e contemporaneamente alzare il palato molle (dietro) e duro (davanti) al fine di produrre quella cavità necessaria affinchè il suono galleggi sul fiato e venga prospettato nella maschera.
Passando alla seconda domanda relativa alla respriazione dei cani posso dirti che in parte può essere corretto respirare cercando di allargare il girovita come fanno i nostri amici a quattro zampe. Tu, però, devi stare attento a non respirare troppo alto (respirazione clavicolare), ma devi controllare di cercare di allargare il giro vita abbassando il diaframma.
In privato ti indicherò un trattato di canto su cui troverai anche degli esercizi per la respirazione.
Prima di lasciarti, ho io una domanda da farti: ma chi è che ti ha consigliato di respirare come i cani?
Stampa - 15/06
Buongiorno,
è la prima volta che scrivo anche se ho letto molte delle risposte date finora. Principalmente ho una domanda riguardante, come al solito, la respirazione e l'appoggio. Studio canto da 3 anni e ho iniziato con i classici esercizi di respirazione che avete consigliato anche voi in molte risposte. Mi impegnavo tanto ma senza ottenere risultati, invece che l'appoggio realizzavo (almeno credo) quella che voi chiamate "un'apnea". Poi ho incontrato un maestro che mi ha detto di cercare un movimento, un "lavoro" dei muscoli, simile a quello di quando si fa una risata o un pianto.
Questo mi ha aiutato molto e penso di aver sperimentato, anche se non è ancora perfetta, una sensazione di appoggio e di "gola libera". Volevo sapere cosa ne pensa di questo "metodo" per creare l'appoggio.
Inoltre potrebbe spiegare anche la differenza tra le due scuole di pensiero, circa l'azione da esercitare sul diaframma, di cui ha spesso parlato nelle sue risposte? Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
Ciao Chiara,
innanzittutto benvenuta su Liricamente!
La respirazione è sempre la spada di Damocle per tutti, ma una volta che hai compreso come funziona, la tua tecnica si fonda su solide basi e sicuramente poi è tutto più semplice!
Riguardo ai consigli che hai ricevuto dal maestro faccio fatica a dirti se vanno bene o vanno male perchè comunque dovrei vedere di persona come applichi quanto ti è stato detto.
E' ovvio che i muscoli addominali devono fornire un sostegno e sono chiamati in causa nel momento della respirazione, ma non devono assolutamente irrigidirsi e creare delle forzature.
La risata e il pianto, poi sono impulsi momentanei, mentre quello che serve al cantante è una gestione lineare e continua del fiato, altrimenti come si fa ad imparare a cantare legato?
Riguardo alle due scuole di pensiero:
1) una ti stimola a portare il diaframma in dentro, quasi come se dovessi (scusa il termine) "vomitare", forzando il rientro naturale del diaframma in fase espiratoria; in questo caso dovresti cercare di portare il tuo diaframma verso l'interno.
2) una ti stimola ad "allargare" il diaframma cercando di rallentare il suo naturale rientro in fase espiratoria; in questo caso devi cercare mantenere largo il diaframma e in generale i muscoli che rallentano la respirazione.
Non è semplice da spiegare teoricamente, sarebbe decisamente più semplice una dimostrazione fisica che ti darebbe immediatamente l'idea delle due "scuole".
In ogni caso... per ogni dubbio mi trovi a disposizione.
In bocca al lupo per i tuoi studi. Un abbraccio. Mae
Stampa - 16/12
Gentile Maestro,
da pochi mesi ho iniziato a prendere lezioni di canto, anche se per molti anni mi sono dedicata alla musica popolare italiana, consapevole di tutti i vizi tecnici che ciò comporta.
So che devo imparare tutto da capo, perciò, per orientarmi in questo "nuovo mondo", ho pensato di rivolgermi a lei.
Il mio insegnante ritiene che io sia un soprano, ma durante gli esercizi ho difficoltà di respirazione quando arrivo al SOL, poi al LAb e, infine, al LA naturale: le note escono, ma sono troppo forti e sembrano sgraziate, quasi "selvagge". Il mio insegnante mi ripete di non forzare l'emissione dell'aria, ma se non "spingo" (con il ventre), quei suoni non escono; tuttavia, mentre sostengo in questo modo il respiro, mi sembra di contrarre eccessivamente tutti i muscoli dell'addome e della gola, e di conseguenza non riesco a trovare un giusto equilibrio tra il sostegno del diaframma e la leggerezza di quei "sudatissimi" suoni; ma la vera frustrazione sta nel fatto che non riesco a capire cosa debbo fare veramente.
Non so se sia connesso a quanto le ho illustrato, ma, da quando ho iniziato a frequentare un coro polifonico le cose sono peggiorate, infatti, spesso devo cantare "pianissimo" proprio quelle note acute che normalmente produco con forza; le conseguenze sono due: 1) nel coro non riesco a mettere in pratica le "regole" che con tanto impegno cerco di apprendere durante le lezioni private. 2)spesso ho la gola "stanca".
Help!!!
La ringrazio infinitamente per i preziosi suggerimenti che vorrà darmi.
Leggi la risposta - Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
Gentile Roby,
premettiamo subito che comprendere come funziona la respirazione non è semplice, soprattutto se per molto tempo hai cantato e respirato in modo diverso allenando la muscolatura del tuo apparato vocale a fare attività completamente diverse da quelle che stai imparando ora.
Detto questo, posso dirti che nel canto lirico non devono MAI esserci delle forzature, ma è necessario trovare quei microequilibri che consentono di gestire il fiato senza spinte mantenendo una pressione costante che consente di indirizzare il suono in maschera lasciando la gola libera. Ogni volta che si "spinge" il fiato si effettua una costrizione dei muscoli addominali che si ripercuote anche su quelli della gola portando a stringere la gola anzichè lasciarla aperta per consentire il passaggio del fiato. Di fatto bloccando i muscoli addominali rischi di cantare in apnea e di forzare con la gola, per questo motivo ti ritrovi ad avere la gola stanca e dolorante. Non è questo il modo corretto di sostenere i suoni.
So perfettamente che l'istinto non ti aiuta perchè per fare le note acute, così come facevi con la musica leggera, hai l'istinto di spingere per "buttare fuori" i suoni. Nella lirica non funziona così. Bisogna imparare a DOSARE il fiato abbassando il diaframma senza spinte, ma in modo "morbido" e contemporanemente alzare il palato molle posteriore e lasciare che i suoni convoglino nella maschera.
I suoni devono "galleggiare" sul tuo fiato.
La tecnica parte prima di tutto dal cervello: devi dare degli input di naturalezza, non di forzatura.
Prima di emettere un suono, prova a sbadigliare abbassando il tuo diaframma, ma senza forzare, con assoluta morbidezza e poi prova ad emettere il suono.
In questa fase di apprendimento ti sconsiglio di cantare in un coro, perchè difficilmente riesci a gestire la tecnica di canto cantando con gli altri perchè non riesci ad ascoltarti e a concentrarti sulla tua emissione. Sicuramente potrai riprendere quando avrai acquisito maggiore padronanza del tuo strumento vocale.
Per imparare a cantare ci vuole pazienza, tempo e tanta volontà, perchè devi allenare i tuoi muscoli a fare delle attività che prima non facevano o addirittura erano l'esatto opposto di ciò che devi fare ora.
Sono comunque sicura che ce la farai!
In bocca al lupo per i tuoi studi.
Mae
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"Il vero talento dell'artista si rivela nella sua possibilità di scoprire
e imparare a capire i suoi difetti e soprattutto nel suo coraggio di ammettere la loro esistenza"
ENRICO CARUSO
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